Bond corporate, boom in Europa e in Italia quota 6 miliardi - V&A
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AperturaFinanza Gio 12 gennaio 2023

Da Enel fino a Bpm, Pirelli ed Eni: in 10 giorni 6 miliardi di corporate bond sul mercato

Inizio anno col botto per i bond corporate, che in Europa hanno già raggiunto i 150 miliardi di emissioni e in Italia si va verso quota 6 Da Enel fino a Bpm, Pirelli ed Eni: in 10 giorni 6 miliardi di corporate bond sul mercato SEDE ENI ALL’EURROMA
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Bond corporate, in Europa emissioni a 150 miliardi

E’ partito col botto il 2023 delle obbligazioni corporate. Il mercato dei bond emessi dalle aziende, dopo un 2022 fiacco, in questi giorni ha ritrovato una grande effervescenza con collocamenti in Europa per 150 miliardi di euro. In Italia da inizio anno hanno debuttato le emissioni di Enel (1,75 miliardi), Banco Bpm (750 milioni), Pirelli (600 milioni). Il 16 gennaio arriverà sul mercato anche il bond Eni riservato ai risparmiatori retail italiani da un miliardo che, in caso di successo, raddoppierà a 2 miliardi. Oggi, invece, è stata la volta di Iccrea Banca che ha collocato un social bond da 550 milioni di euro a 5 anni, mentre Banca Ifis ha messo sul mercato un’obbligazione a quattro anni da 300 milioni di euro.
In tutto circa 6 miliardi di carta che hanno avuto (e avranno) un’ottima accoglienza da parte degli investitori istituzionali internazionali. Solo il bond corporate emesso dall’Enel ha ricevuto richieste complessive per 15 miliardi di euro, cioè ben otto volte la quantità preventivata dal gruppo, mentre per quello di Banco Bpm gli istituzionali hanno prenotato 5 miliardi di bond.

Nel 2022 mercato fiacco per colpa della Bce

D’altra parte il 2022 è stato un anno complicato sul mercato del debito. Guerra in Ucraina, alta inflazione e continui rialzi dei tassi d’interesse di Fed e Bce hanno bloccato il collocamento delle obbligazioni aziendali. In base ai dati di Bloomberg, lo scorso anno sono state annullate emissioni per un controvalore di 75 miliardi di dollari soprattutto di quelle società con rating “spazzatura” e per le quotate “investment grade”.

Le aziende, infatti, potevano finanziarsi con il credito bancario, che per anni ha avuto tassi molto convenienti, ma ora che la Bce sta continuando a rialzarli lo scenario è cambiato e per questo il mercato obbligazionario diventa una valida alternativa.

Richiesta degli istituzionali di oltre 500 miliardi

Questa accelerazione si è registrata in tutta Europa, dove secondo i dati Bloomberg in pochi giorni sono stati emessi bond aziendali per un controvalore di 150 miliardi di euro, con una richiesta da parte degli istituzionali di oltre 500 miliardi. E ora l’attenzione si sposta dagli istituzionali ai privati. Ci prova Eni, che dopo 12 anni torna sul mercato retail, proponendo per la prima volta ai piccoli risparmiatori un bond sustainability linked, cioè indicizzato al raggiungimento di specifici obiettivi di sostenibilità che avrà un tasso fisso non inferiore al 4,3%.

Le banche collocatrici si aspettano un grande successo tra i risparmiatori affamati di rendimento e a quel punto il bond potrà salire da 1 a 2 miliardi di euro.

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