Christine Lagarde in versione Greta. 620 miliardi l'anno fino al 2030 per l'ambiente
L'unione bancaria servirà a rendere le banche più forti per sostenere gli impegni legati alla transizione verde
Uscito Timmermans c’è una nuova bandiera
Christine Lagarde in versione Greta. Andato via il commissario olandese Franz Timmermans, vice presidente della Commissione Ue, ambientalista radicale (anche a costo di distruggere il sistema industriale europeo) tocca alla presidente della Bce raccogliere la bandiera dell’ideologismo verde. La lotta alla decarbonizzazione diventa la stella polare verso cui deve tendere l’attività della banca centrale. “L’impatto dei disastri climatici aumenta ogni anno -dice al Congresso bancario europeo- così come la necessità di azioni a favore del clima. Affrontare tutte queste sfide contemporaneamente richiederà ingenti investimenti in un breve lasso di tempo”. La sola transizione verde richiederà investimenti aggiuntivi di 620 miliardi di euro ogni anno, in media, fino al 2030, e altri 125 miliardi di euro all’anno saranno necessari per la transizione digitale. Proprio come negli Stati Uniti nel 19° secolo – che finanziario lo sviluppo delle ferrovie – , è chiaro che non possiamo fare affidamento sul quadro esistente per finanziare questi investimenti”, aggiunge.
Debito molto alto
“I governi hanno i livelli di debito più alti dalla Seconda Guerra Mondiale e i finanziamenti europei per la ripresa termineranno nel 2026. Le banche avranno un ruolo centrale da svolgere, ma non possiamo aspettarci che si assumano così tanti rischi nei loro bilanci. Questo mi porta all’unione dei mercati dei capitali”, rimarca la presidente della Bce. “Nonostante due piani d’azione della Commissione Europea, il mercato dei capitali europeo rimane frammentato. L’integrazione finanziaria è inferiore rispetto a prima della crisi finanziaria.
Unione bancaria
I mercati obbligazionari sono tre volte più piccoli di quelli degli Stati Uniti. E il capitale di rischio dell’UE è molto indietro rispetto agli Stati Uniti, pari ad appena un quinto delle sue dimensioni”, prosegue Lagarde “Non riusciremo a portare a termine queste transizioni se non rimettiamo in carreggiata l’unione del mercato dei capitali. E sono soprattutto due i modi in cui l’Europa viene frenata”.