Digital Value, Patuano: "Prima di giugno al listino principale"- V&A
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AperturaImprese Gio 02 marzo 2023

Digital Value, Patuano: "Prima di giugno il passaggio al listino principale. Siamo un'equity story vincente"

Il big dell'Ict infrastrutturale Digital Value pronto al passaggio sul listino principale. Anche nel 2022 fatturato in crescita del 20% Digital Value, Patuano: "Prima di giugno il passaggio al listino principale. Siamo un'equity story vincente" Marco Patuano, consigliere di Digital Value
Mikol Belluzzi
di 
Mikol Belluzzi

Digital Value, prima di giugno il passaggio all’Euronext Milano

Digital Value scalda i motori per un nuovo passaggio fondamentale nel percorso di crescita. La società, operatore di riferimento in Italia nel settore delle infrastrutture Ict per grandi clienti, dopo la quotazione del 2018 sul mercato Euronext Growth Milan (Egm) ha deciso il passaggio al listino Euronext Milan che si rivolge a imprese di media e grande capitalizzazione. Il gruppo, che ha tra i suoi clienti società del peso di Poste, Tim e A2A, attualmente capitalizza in Borsa 700 milioni di euro, ma è arrivata a superare il miliardo.

Una decisione che va di pari passo anche con il fatturato, passato dai 259 milioni del 2018 agli oltre 700 milioni del 2022 (+18,3%), numeri che fanno salire a 8 i semestri in crescita del 20%. Un “salto” che per Digital Value significherà anche più visibilità e maggior interesse da parte degli investitori istituzionali per l’azione che ora vale 70 euro.

“Già oggi abbiamo investitori istituzionali internazionali come Norges, Axa, Berenberg. Il che significa che Digital Value è già una equity
story interessante, ma vogliamo di più e per farlo puntiamo ad avere una governance di serie A” sottolinea a Verità e Affari Marco Patuano, consigliere di Digital Value che si occupa dello sviluppo strategico del gruppo.

Quando avverrà il passaggio al nuovo listino?

Siamo al lavoro perché sia operativo prima di giugno. Possiamo fare velocemente perché internamente la governance è strutturata come se fossimo già quotati al listino principale. Il progetto, infatti, era già pronto un anno fa, ma poi è stato congelato in attesa di un miglioramento dei mercati.

Come pensate verrà accolto dal mercato il passaggio al listino principale?

Attualmente a Piazza Affari ci sono pochi titoli tecnologici e questo per noi è un vantaggio. Inoltre, l’azione ha già un 35% di flottante e quota a multipli ragionevoli, per cui ritengo sia un buon momento per entrare sul titolo che ha un target price a tripla cifra, con un 30-35% di
upside potenziale secondo 5 case di valutazione.

Il vostro 2022 ha registrato una crescita molto robusta. Quali settori sono andati meglio?
Digital Value è poco conosciuta al grande pubblico, ma è tra i leader italiani dell’Ict infrastrutturale destinata ai grandi clienti e lo scorso anno ha sovraperformato di 3 volte il mercato di riferimento che è cresciuto del 6%. Il gruppo è cresciuto in tutti i settori in cui opera, ma a ben vedere ci sono comparti che stanno spendendo di più e in cui noi siamo presenti. Si tratta della Pubblica amministrazione, sia locale che centrale, che sta investendo velocemente e bene grazie anche ai soldi del Pnrr. Poi ci sono le banche, la sanità che si sta digitalizzando in modo rapido e, a seguire, le utilities e le tlc, che hanno sempre investito molto. Noi siamo in quasi tutti questi settori ad alta crescita, ma potremmo fare di più.

Intende dire che puntate ad acquisizioni mirate?
Finora abbiamo preferito crescere organicamente – a parte un’acquisizione significativa come TT Tecnosistemi andata molto bene – perché stavamo letteralmente aprendo un nuovo settore in Italia. Ma d’ora in poi la crescita inorganica diventa parte della nostra equity story. Tra l’altro abbiamo una situazione di cassa positiva per cui possiamo fare acquisizioni senza mettere a rischio la struttura finanziaria.

Che cosa vi interessa?
Abbiamo attenzione a quei segmenti dove non siamo particolarmente forti come il finance, che vale 5,5 miliardi di euro sui 23 miliardi totali del nostro settore, e che cresce dell’8-9% l’anno.

Le acquisizioni saranno in Italia o anche all’estero?

Digital Value è basata in Italia ed è qui che vuole continuare a crescere. Il mercato dell’Ict infrastrutturale e applicativo vale 13 miliardi di euro e noi l’anno scorso ne abbiamo fatturati 700 milioni. Quindi, il settore è grande a sufficienza per continuare l’espansione e comunque la
focalizzazione è riconosciuta come un pregio dai nostri clienti.

In questo periodo si sente parlare molto di cybersecurity. E’ un settore dove volete espandervi?

Se ne parla molto, ma il tema fondamentale è quanto si vuol spendere per proteggersi dalle minacce in rete. Per alcuni ministeri, per grandi Aziende e per le Banche è fondamentale investire moltissime risorse, mentre una Pmi spenderà pochissimo in proporzione molto meno.
Comunque, il settore si basa sulle infrastrutture, le conoscenze specialistiche e i comportamenti individuali. E noi nelle infrastrutture siamo tra gli operatori leader.

Si legge spesso che è difficile trovare le figure chiave del mondo It. Anche voi fate fatica a reperirle?

Nel nostro settore c’è un grande problema di competenze perché in questo momento gli ingegneri informatici così come i tecnici sono introvabili. Inoltre, ci si mettono anche le società del Nord Europa che reclutano tecnici italiani facendoli lavorare a distanza e con ottimi stipendi. Per questo consiglio ai nostri ragazzi, che vogliono trovare subito un’occupazione ancor prima di diplomarsi, di iscriversi a una facoltà di Ingegneria o all’Itis e di scegliere informatica.

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