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AperturaEconomia Mer 10 maggio 2023

Enel, la lista del Mef batte i fondi: Scaroni presidente, Cattaneo ad

Oltre il 49% del capitale vota per la lista del Tesoro che può nominare i suoi candidati. Appena il 7% alla lista presentata da Covalis Enel, la lista del Mef batte i fondi: Scaroni presidente, Cattaneo ad
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

La lista del Mef batte i fondi per il cda Enel

La battaglia annunciata per il rinnovo del consiglio di Enel si è rivelata poco più di una scaramuccia. Il prossimo presidente sarà Paolo Scaroni, come voluto dal Mef. Flavio Cattaneo, ma questo era già scontato, sarà il nuovo amministratore delegato. La lista presentata da Covalis, che aveva l’ambizione di sfidare Scaroni e aveva proposto Marco Mazzucchelli per la presidenza, raccoglie meno del 7% dei voti, insufficienti per un posto in cda. Assogestioni resuscita dopo la debacle della vigilia all’assemblea di Leonardo. Raccoglie il 43,5% dei voti ed elegge i tre consiglieri destinati alle minoranze. Il Mef, primo azionista del gruppo, si prende il 49,1% dei voti, sei posti in consiglio e si assicura i posti di vertice per i suoi candidati.

Giorgetti soddisfatto

Fuori dall’assemblea, il primo commento arrivo proprio dal titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti. “Non è la stagione dei gufi. Raggiunto un ottimo risultato, migliore rispetto a tre anni fa. Non semplice e non scontato, che premia la correttezza e non la scorrettezza. Auguro buon lavoro ai nuovi vertici e a tutti i consiglieri”, ha detto il ministro.

Partecipazione bassa

Che fosse più semplice del previsto lo si è capito in avvio di assemblea, quando è stato reso noto il dato della percentuale di capitale presente. Appena il 65%, nella parte bassa della partecipazione abituale per le assemblee di Enel (tra il 65% e il 70%) e molto meno di quanto atteso. Con l’indicazione dei proxy advisor di votare per Assogestioni, pur con qualche distinguo, l’esito del voto era scontato. Inattesa la performance della lista del Mef, che come ha ricordato Giorgetti tre anni fa era risultata seconda dietro Assogestioni. Ma l’associazione dei gestori di fondi italiani per policy presenta candidati solo per i posti destinati alle minoranze. Proprio il fatto che il Mef sia risultato il più votato seguito da Assogestioni ha fatto sì che Covalis non sia riuscita a prendere nessun posto in consiglio.

Covalis: noi investitori di lungo corso

“Covalis per sua natura non è un fondo attivista – ha spiegato Fabio Arossa, rappresentante del fondo in assemblea -. In Enel è un investitore di lungo corso da oltre 10 anni e vogliamo ringraziare vivamente il consiglio uscente e i lavoratori per l’operato e i risultati. Abbiamo presentato una lista di consiglieri indipendenti (…) per incoraggiare un dibattito trasparente sulla governance migliore da dare. E le condizioni ideali per garantire la strategia di campione nazionale e dna internazionale. Un nuovo consiglio guidato da indipendenti che guardi al futuro e ispirati ai più alti standard di best practices”. Covalis, ha concluso, “ribadisce la fiducia nel sistema e le istituzioni italiane ritenendo che il dibattito su liste concorrenti sia stato positivo e incoraggia gli investitori istituzionali“.

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