Il caso Eurovita ha scoraggiato l'investimento nei fondi - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Investimenti/Apertura
AperturaInvestimenti Lun 10 aprile 2023

Il caso Eurovita ha scoraggiato l'investimento nei fondi

C'è una stretta correlazione tra nuovi premi/riscatti di polizze Unit Linked e la raccolta negativa nel risparmio gestito Il caso Eurovita ha scoraggiato l'investimento nei fondi EUROVITA ASSICURAZIONI SEDE DI MILANO CANCELLO
Giuseppe Giusto
di 
Giuseppe Giusto

Eurovita, niente riscatti

L’Ivass con provvedimento del 30 marzo 2023 ha disposto la proroga degli effetti della sospensione della facoltà dei contraenti di esercitare i riscatti regolati dai contratti di assicurazione e di capitalizzazione stipulati con Eurovita. La proroga ha effetto fino a tutto il 30 giugno 2023. E’ giusto precisare che questa misura non si applica ai riscatti e alle anticipazioni di cui alle forme pensionistiche complementari disciplinate dal decreto legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005. Una doccia fredda per tutti i sottoscrittori delle polizze Eurovita che non possono esercitare il diritto, anche in caso di necessità, di riscatto.

Ci poniamo però una domanda, nel bilancio approvato al 31.12.2021 viene sottolineato che: “Le passività finanziarie sui contratti investments, iscritte secondo il Regolamento Ivass numero 7 tra le passività finanziarie a fair value rilevate a conto economico, ammontano a euro 6.344,2 milioni contro euro 6.176,1 milioni a fine 2020 e rappresentano gli impegni verso assicurati per contratti Unit Linked privi di significativo rischio assicurativo. L’incremento é principalmente imputabile all’incremento di valore degli investimenti sottostanti ( la bella notizia), parzialmente compensato da un contributo negativo dei flussi di cassa netti (la cattiva notizia). Quindi , essendo il rischio in capo agli assicurati in quanto trattasi di un portafoglio finanziario composto principalmente da fondi interni d’investimento, per quale motivo l’Ivass non consente ai risparmiatori di riscattare i propri contratti Unit Linked? Questo dovrebbe valere anche per le quote delle polizze multiramo investite nei fondi interni.

Reputazione e contagio

Tutti i mezzi di comunicazione hanno enfatizzato con commenti molto dettagliati gli avvenimenti negativi relativi alle problematiche di Eurovita, da quello reputazionale a quello di contagio che avrebbero coinvolto l’intero sistema. Così non é stato. Nel mese di febbraio 2023 la nuova raccolta di polizze rivalutabili di ramo I é stata pari a 5,1 miliardi, il 77% dell’intera produzione dei rami vita contro il 60% di febbraio 2022, quando si registrava invece una contrazione annua del 13,6%.

Da gennaio i premi di Ramo I ammontano a 9,6 miliardi , il 16% in più rispetto all’analogo periodo del 2022 era il -14% nei primi due mesi del 2022. Cosa é cambiato in questi mesi nei metodi comportamentali dei risparmiatori? Indubbiamente le emozioni influenzano le scelte d’investimento, la paura innanzitutto, la preoccupazione delle esperienze passate che hanno creato negli investitori una notevole insicurezza nelle fasi di mercato con importanti oscillazioni, la violenta volatilità, la guerra, il rialzo dei tassi e indubbiamente l’inflazione.

Porto sicuro

I risparmiatori sono alla ricerca di un “porto sicuro” che possa salvaguardare il proprio patrimonio e le polizze rivalutabili a capitale garantito soddisfano queste esigenze, anzi i premi investiti nelle gestioni separate possono fruttare dei rendimenti, non straordinari, ma abbastanza soddisfacenti per confermare le proprie scelte d’investimento. Negativa invece da gennaio la raccolta di premi nuovi di Ramo III ( Unit Linked ), pari a 2,7 miliardi il 50,2% in meno rispetto ai primi due mesi del 2022.

Siamo convinti, come già evidenziato, nei precedenti articoli che ci sia una stretta correlazione tra nuovi premi/riscatti di polizze Unit Linked e la raccolta diventata disinvestimento nei fondi comuni. Assogestioni nel comunicato stampa del 24 marzo 2023 relativo alla mappa mensile del risparmio gestito del febbraio 2023, sottolinea quanto segue: “Nel dettaglio, la raccolta netta é stata pari a -1,94 miliardi mentre a fine mese il patrimonio gestito ammontava a 2.242 miliardi di euro. A influenzare i dati sono stati principalmente i 2 miliardi di deflussi registrati dai mandati istituzionali nel mese e l’effetto mercato, stimato dall’ufficio studio di Assogestioni a -1%”. E’ inoltre sicuramente aumentata, in questi mesi, da parte dei risparmiatori la percezione del rischio, e questo é un fattore comportamentale psicologico che consente agli investitori di “gestire il rischio”.

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
Condividi articolo