Intesa Ita-Tie e il piano con il comunicatore di Landini
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Il caso Ita e il giallo dei soldi al comunicatore di Landini. Inclusi quelli delle Regioni

Due gli accordi siglati fra Ita e Tie. Il primo per la promozione, il secondo per una rete per accedere ai fondi di marketing territoriale Il caso Ita e il giallo dei soldi al comunicatore di Landini. Inclusi quelli delle Regioni FABIO LAZZERINI ITA AIRWAYS
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Il caso Ita e il giallo dei soldi pubblici al comunicatore di Landini

Non solo attrarre nuovi clienti. Ma svolgere insieme attività di marketing territoriale attraverso una “rete di imprese”. La collaborazione fra la società nata dalle ceneri dell’ex Alitalia, Ita e True Italian Experience (Tie), azienda di promozione turistica che fa capo al comunicatore e amico d’infanzia di Maurizio Landini, Gianni Prandi, è molto di più di una semplice attività di vendita di biglietti aerei online. È piuttosto la creazione di un network di imprese finalizzato a cogliere le opportunità offerte dai contributi pubblici degli enti locali al fine di promuovere il territorio. Magari catalizzando anche un pò di investimenti privati.

Tutto nelle regole e nella facoltà di un’azienda di scegliere la propria strategia. Se non fosse per il fatto che Ita è una società pubblica, controllata al 100% dal Tesoro. E che, come rileva un audit dello scorso 21 aprile, non ha mai effettuato una selezione pubblica per scegliere il miglior partner sul mercato. Ma abbia piuttosto scelto direttamente Tie, azienda che fa capo alla Assist group di cui è socio Prandi. E questo a dispetto del fatto che l’azienda si trovi in una delicata fase non solo per le perdite (480 milioni nel 2022), ma perché il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti vorrebbe venderne una quota (il 41%) ai tedeschi di Lufthansa, incassando, al netto dell’aumento di capitale, circa 75 milioni.

La partnership fra le due aziende è nero su bianco

Nel 2022 Ita e Tie firmano non uno, bensì due contratti. Il primo prevede appunto la collaborazione attraverso la piattaforma di Tie per portare più clienti a Ita attraverso la promozione di pacchetti turistici. La cifra che la compagnia guidata da Fabio Lazzerini mette sul piatto è di circa 15 milioni fino al 2025. Alla fine dei conti Tie, società guidata da Maurizio Rota, incassa “solo” poco più di quattro milioni come rivela l’audit.  Il contratto viene infatti rescisso a dicembre dopo che il nuovo consiglio di amministrazione viene a conoscenza dei risultati dell’audit. Sull’intera vicenda, il segretario della Cub, Antonio Amoroso, ha presentato due esposti (uno alla Procura di Roma e l’altro alla Corte dei conti) per verificare l’ipotesi di danno erariale

Il secondo accordo viene firmato il 6 luglio 2022 davanti al notaio Michele Bianchi. Per Ita sono presenti l’ex presidente Alfredo Altavilla e l’attuale amministratore delegato Fabio Lazzerini. Per Tie c’è il presidente Giovanni Prandi e l’ad Maurizio Rota. Il contenuto dell’accordo? “Creare un hub di creazione della filiera del turismo in Italia, anche attraverso la creazione di progetti di marketing territoriale, volti a reperire sul mercato sia in area pubblica (ministeri, regioni, consorzi, etc) che in quella privata fondi necessari al potenziamento del progetto” come si legge  nel contratto.

Nel dettaglio “per progetti di marketing territoriale s’intendono i progetti promossi dall’Ati (…) aventi oggetto la ricerca di partner pubblici e privati interessati a veicolare iniziative di proprio interesse attraverso la piattaforma” di proprietà di Tie con cui Ita ha firmato un contratto in esclusiva. Non solo: l’intesa punta anche ad “agevolare un coordinamento governativo orizzontale (ministeri, regioni, associazioni di categoria etc.)” e “sostenere la promozione di start-up turistiche”.

L’intento è quindi di raggiungere i fondi destinati al turismo

Inclusi quelli gestiti dalle Regioni che spesso e volentieri gestiscono attività di promozione anche per gli scali aerei locali, poco redditizi a causa di mancanza di traffico passeggeri. I risultati non tardano ad arrivare. Il primo accordo di massima è con la Regione Friuli Venezia Giulia. Si inizia anche una trattativa con la Regione Calabria. Ma poi cambia il consiglio di amministrazione, arriva l’audit e la decisione del nuovo cda di Ita di interrompere i rapporti con Tie relativamente all’accordo sull’implementazione di traffico attraverso la piattaforma web. Lo stop non blocca però anche l’intesa fra le due società per la rete di imprese destinata a raccogliere fondi pubblici e privati per la promozione territoriale. Il network resta in piedi. Almeno per ora. 

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