Il gestore De Michelis (FAM) e le previsioni per i prossimi mesi
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Apertura
Apertura Dom 02 aprile 2023

Il gestore De Michelis (FAM): "Ecco cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi"

Secondo il gestore potrebbero ancora manifestare le conseguenze del forte rialzo finora operato dalle banche centrali. Il gestore De Michelis (FAM): "Ecco cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi"
Gianluca Baldini
di 
Gianluca Baldini

Le previsioni per i prossimi mesi del 2023

In una situazione come quella attuale, dove i mercati sono burrascosi e imprevedibili, Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management spiega ai lettori di Verità&Affari come e dove orientarsi nel 2023

Il primo trimestre del 2023 si è concluso in maniera opposta a come era iniziato. Cosa aspettarsi per i prossimi mesi?

A dire la verità mi ha stupito molto di più il mini-rally di gennaio che il riposizionamento della seconda parte del trimestre. Andando ad analizzare poi nel dettaglio che cosa fosse effettivamente salito, si poteva notare che, più che un rally basato sui fondamentali, aveva tutte le caratteristiche di un movimento basato sulle ricoperture dei settori più “shortati” nel 2022. Rimango pertanto molto cauto per questo 2023 che, allo stato attuale, potrebbe ancora manifestare le conseguenze del forte rialzo finora operato dalle banche centrali.

Un paio di mesi fa lei affermò che nel derby tra rialzisti e realisti avrebbe avuto la meglio chi procedendo con cautela avrà saputo analizzare il mercato senza farsi travolgere dall’emotività. Di lì a poco è scoppiato il caso del fallimento di Silicon Valley Bank. C’erano già i segnali che qualcosa sarebbe successo?

Come detto prima, una delle conseguenze del rialzo dei tassi è stato sicuramente il ribasso dei prezzi dei bond acquistati a piene mani negli anni passati a tassi zero con la conseguenza di esporre i bilanci delle banche e delle assicurazioni vita a potenziali perdite mark-to-market. Queste perdite possono essere nascoste se nessuno ti chiede i soldi indietro, ma nel momento in cui avviene una corsa ai disinvestimenti, queste istituzioni diventano vulnerabili e possono andare incontro a crisi di liquidità.

Cosa succederà ora che la fiducia nel settore bancario si è di nuovo incrinata?

Diventa fondamentale prima di tutto ripristinare la fiducia nel settore finanziario dei Paesi che hanno sempre fatto uso del credito per sviluppare le proprie economie. Tutti sanno che qualunque banca al mondo non potrebbe reggere oltre un certo limite di richieste di denaro da parte dei propri depositanti, perché quello stesso denaro è stato prestato a terzi. Immaginatevi se la banca dovesse chiedere indietro l’importo totale dei mutui che ha erogato a persone che pagano regolarmente le rate. Sarebbe la fine del sistema economico per come lo conosciamo adesso. E questo è un ciclo che non può essere interrotto.

Questa rincorsa all’inflazione degli istituti centrali ha fatto scattare un riprezzamento di tutto l’obbligazionario globale. Dunque, cosa fare con il reddito fisso?

Noi, che fino a settembre-ottobre eravamo completamente scarichi di duration e rischio credito, in quel momento abbiamo cominciato a vedere del valore nei bond societari Investment Grade con scadenze a breve termine e nel 2023 abbiamo cominciato ad inserire in portafoglio anche titoli governativi sempre a breve termine.

Intelligenza artificiale, conviene puntarci?

Questo è sicuramente uno dei trend futuri più interessanti sul mercato in questo momento, mi ricorda molto quello che accadde con l’avvento di Internet nei primi anni 2000, anche se oserei paragonarlo alla rivoluzione industriale del secolo scorso. Da un punto di vista puramente filosofico, mi spaventa un pochino vedere cosa siano capace di fare questi software ma dal punto di vista economico queste società potrebbero fare utili inimmaginabili in futuro.

Titoli bancari, buona parte della corsa è già stata fatta?

Bisogna capire se si intende corsa al ribasso o al rialzo. A inizio 2023 l’indice del settore bancario europeo del Vecchio Continente ha avuto una performance eccezionale basata sul fatto che le banche europee avessero riportato utili molto buoni grazie alla forchetta dei tassi che si è molto allargata nel corso dell’anno passato. Poi è scoppiato il bubbone negli Stati uniti e il contagio ha colpito Credit Suisse che però era già in difficoltà da tempo con bilanci in perdita. Questo movimento di short molto forte (causato pare dai grandi hedge fund americani) si è poi allargato a tutto il settore andando alla ricerca di nuove prede, una su tutte Deutsche Bank. Credo che questo movimento speculativo al ribasso possa essere interrotto dalle autorità, magari impedendo la vendita allo scoperto, causando la ricopertura anche improvvisa da parte di questi grandi hedge fund. Ricapitolando, se non avvengono crisi di fiducia anche indotte, ritengo che per il settore bancario sia più interessante e remunerativo con questo scenario di interessi più alti che non quello vissuto negli anni passati.

Il 2023 prosegue segnando una dicotomia marcata tra quello che fanno le banche centrali e le reazioni delle Borse. Chi avrà ragione? 

Se le banche centrali saranno riuscite a sconfiggere l’inflazione senza causare danni troppo elevati alla economia reale, sarà già un grande successo. Però immagino che difficilmente torneremo a breve a una situazione idilliaca e per lo meno un assestamento dei multipli di borsa corretti per il premio al rischio dovremmo aspettarcelo. Eviterei perciò di avere un sovrappeso sull’azionario.



Condividi articolo