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AperturaFamiglie Mer 02 agosto 2023

Il miglior investimento? Studiare negli atenei giusti porta a uno stipendio più alto del 10%

Il miglior investimento è quello di studiare negli atenei giusti. Una scelta che ha un impatto sullo stipendio per tutta la carriera. Il miglior investimento? Studiare negli atenei giusti porta a uno stipendio più alto del 10%

Il miglior investimento? Studiare negli atenei giusti

(Teleborsa) – Studiare è decisamente un buon investimento a condizione di indirizzare la propria scelta sugli studi e sugli atenei giusti. Infatti, livelli più alti di istruzione consentono non solo un accesso più facile al mercato del lavoro ma anche carriere migliori e di conseguenza stipendi decisamente più alti. Non si tratta però di investimenti con un ritorno a breve termine: pertanto la scelta deve essere oculata, basata il più possibile su riscontri oggettivi. Un tallone di Achille del nostro paese in termini di competitività è, tuttavia, rappresentato delle politiche pubbliche legate agli investimenti nel campo dell’istruzione. È quanto emerge dallo University Report elaborato dall’Osservatorio Job Pricing.

Meglio gli atenei privati dei pubblici

Secondo le analisi dell’Osservatorio JobPricing alle università private è associato un salario più alto rispetto a quelle pubbliche in media del 4%, mentre i salari più alti in assoluto sono pagati a coloro che hanno conseguito un titolo di studio presso un politecnico, il 10% in media in più rispetto ad un ateneo pubblico.

ll rendimento dell’istruzione è legato anche alla geografia

Laurearsi al Nord porta a percepire una retribuzione in media più alta del 3% rispetto a laurearsi in atenei del Centro Italia, e al 7% in più rispetto ai laureati di un’università del Mezzogiorno. Le differenze nella media retributiva per area geografica sono spiegate in parte dalla distribuzione sul territorio delle varie tipologie di ateneo (al Nord sono presenti più università private che nel resto del paese); in parte è spiegata da dove i laureati tendono a collocarsi nel mercato del lavoro, in quanto chi studia in atenei del Sud è più probabile che poi si garantisca un’occupazione al Sud, dove i salari sono in media più bassi, a prescindere dal titolo di studio conseguito.

Ma quali sono gli atenei che aumentano la probabilità di avere un percorso di carriera più remunerativo? Dall’analisi dei salari medi per i primi 10 anni di carriera dei laureati provenienti da 40 atenei i primi quattro atenei in classifica sono privati o Politecnici situati al Nord del paese: l’Università Commerciale Luigi Bocconi (35.297 euro), il Politecnico di Milano (34.315 euro), il Politecnico di Torino (33.244 euro) e la Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli (33.044 euro). Gli ultimi nella lista sono gli atenei pubblici di Perugia (29.868 euro) e Cagliari (28.946 euro).

Un vantaggio a inizio carriera è per la vita intera

Se il segnale che viene dato all’entrata del mercato del lavoro fa sì che si abbia un vantaggio a inizio carriera è molto probabile che questo vantaggio ce lo si porti poi dietro per tutta la durata della vita lavorativa. Infatti, i salari medi per classi di età anagrafica mostrano comunque che tra i lavoratori più anziani, i salari più alti sono comunque quelli delle università ai primi posti della classifica con un salario maggiore ad inizio carriera.

La RAL media dei laureati per classe di età e ateneo e tasso di crescita tra 25-34enni e 45-54enni, anno 2022, mostra che se il segnale che viene dato all’entrata del mercato del lavoro fa sì che si abbia un vantaggio ad inizio carriera è molto probabile che questo vantaggio ce lo si porti poi dietro per tutta la durata della vita lavorativa. Infatti, i salari medi per classi di età anagrafica mostrano comunque che tra i lavoratori più anziani, i salari più alti sono comunque quelli delle università ai primi posti della classifica con un salario maggiore ad inizio carriera.

Ad esempio, nei primi 5 posti (Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Brescia, LUISS Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli, Università Politecnica delle Marche, Università Commerciale Luigi Bocconi) troviamo ben 3 atenei privati; ciò avviene in quanto frequentare università private è comunemente associato ad una maggiore possibilità di ricoprire ruoli manageriali. I risultati mostrano che i laureati della Bocconi, della LUISS e del Politecnico di Milano ricoprono più spesso il ruolo di dirigente o quadro rispetto ad altri atenei.

Ingegneri chimici al top, in coda gli psicologi

Tuttavia non tutte le lauree sono uguali. La RAL media più alta tra i lavoratori tra i 25 e i 34 anni, si registra tra coloro che posseggono un titolo di studio nel campo dell’ingegneria chimica e dei materiali (33.519 euro). Al contrario, gli studi psico-pedagogici sono quelli a cui si associa il salario medio più basso (27.709). La differenza rispetto alla media retributiva della classe di età 25-34 è dell’11% più alta per gli ingegneri chimici e dei materiali e dell’8,2% più bassa per gli studiosi di scienze pedagogiche e psicologiche.

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