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AperturaBanche Mer 19 aprile 2023

Palenzona: Unicredit-Bpm operazione di "valenza strategica"

Il neo presidente di Crt lancia messaggi sul risiko bancario. I titoli dei due istituti corrono, ma lo scenario non è quello di 20 anni fa Palenzona: Unicredit-Bpm operazione di "valenza strategica"
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Unicredit-Bpm avrebbe valenza strategica, dice Palenzona

Unicredit-Banco Bpm è una operazione di “valenza strategica”. Chi avesse qualche dubbio su cosa può rappresentare l’arrivo di Fabrizio Palenzona alla guida della Fondazione Crt può leggere le prime dichiarazioni rilasciate dal neopresidente. In particolare, ma non solo, quella sulla “valenza strategica” di una fusione tra Banco Bpm e Unicredit.

Il precedente e il ruolo dei manager

Una frase messa in mezzo, in una intervista a Repubblica, tra un amarcord dei tempi andati (Profumo propose la stessa operazione venti fa, ricorda Palenzona). E parole di stima e apprezzamento per Andrea Orcel e Giuseppe Castagna, i manager alla guida dei due istituti. “Tocca a loro – dice Palenzona – decidere le strategie di Unicredit e Bpm, non certo all’azionista”. Un modo neppure troppo velato per ricordare a entrambi che adesso l’azionista (uno dei, si può obiettare) è lui.

Il dossier all’attenzione di Orcel

Le parole del navigato power broker Palenzona, vecchia scuola Dc, non sono mai casuali. Non è un mistero che il dossier Banco Bpm è tornato all’attenzione di Orcel, dopo lo stop imposto ormai più di un anno fa da una improvvida fuga di notizie. La “valenza strategica” citata da Palenzona c’è davvero. Una fusione con Banco Bpm consentirebbe a Unicredit di rafforzarsi nelle aree più ricche del paese, Lombardia e Triveneto.

La posizione del governo

A differenza dello scorso anno però la posizione del governo diventa cruciale. In un’ottica di consolidamento e rafforzamento del sistema bancario nazionale, l’esecutivo Meloni privilegerà la nascita di un altro campione nazionale con piazza Gae Aulenti a fare da contraltare allo strapotere di Intesa in ambito domestico? O preferisce forse la nascita di un terzo polo accanto alle due grandi? E poi c’è ovviamente da trovare una sistemazione per Monte dei Paschi. Potrebbe diventare la contropartita del via libera politico a Unicredit-Bpm? Infine, che ne sarà dell’equilibrio trovato nell’azionariato di piazza Meda tra i francesi di Credit Agricole e le casse previdenziali italiane?

La reazione di Piazza Affari

La traduzione delle parole di Palenzona, attraverso Crt socio residuale di Unicredit ma importante in Banco Bpm, va cercata in tutte queste domande. Per trovare le risposte – mediando, convincendo, cercando soluzioni – sono qua io, dice attraverso la sua intervista. Non più come 20 anni fa, quando lo stesso Palenzona agiva da dominus della Crt pur essendo privo di ruoli formali. Ma stavolta, segno dei tempi che cambiano, in prima persona, da presidente dell’ente.

Se riuscirà a imporre il suo ruolo di power broker è tutto da vedere. I tempi sono radicalmente diversi, così come il contesto. Intanto, giova dare un’occhiata alla reazione dei mercati. I titoli delle due banche, già ieri in rialzo per i rumors, hanno proseguito la corsa con la seduta odierna. Per entrambi, il rialzo sfiora il 2%.

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