Il paradosso dei mercati: l'economia Usa migliora e le Borse scendono
Quello che conta per i mercati non è più l’andamento dell’industria ma i riflessi che i dati avranno sull’atteggiamento della FedL’ECONOMIA USA MIGLIORA E LE BORSE SCENDONO
Più l’economia sale e più le Borse scendono. E’ ormai il copione più visto di quest’anno. Ripetuto ad ogni occasione. A ogni miglioramento, soprattutto se inatteso, della situazione economica si accompagna l’immediato ribasso delle quotazioni azionarie. Quello che conta, per i mercati non è più l’andamento dell’industria e della produzione ma i riflessi che i dati avranno sull’atteggiamento della Fed. Se le statistiche sono colorate di rosa immediatamente gli occhiali dei mercati si colorano di nero perché vuol dire che la corsa dei tassi non si fermerà tanto presto.. Anche il tetto del 5,1% indicato dal presidente della Fed, Jeremy Powell potrebbe essere superato. La seduta di oggi non ha fatto eccezione.
Dopo una prima parte di seduta all’insegna della cautela e con qualche ritorno di appetito al rischio, con i dati americani e l’avvio di Wall Street la giornata ha cambiato tono: il Pil Usa migliore delle attese e il dato superiore alle stime dei sussidi alla disoccupazione hanno confermato che l’economia americana puo’ sostenere la stretta monetaria della Fed, convalidando cosi’ i toni da falco di Powell dell’ultima riunione e alimentando i timori del mercato sugli effetti delle politiche monetarie restrittive. Timori confermati dal Conference Board che, diffondendo un superindice inferiore alle attese, paventa una possibile recessione negli Usa per il 2023. Neanche i mercati azionari europei non riusciti a mantenere lo slancio di inizio seduta: Parigi cede lo 0,95% a 6.517,97 punti, Francoforte l’1,32% a 13.911,95 punti, Milano l’1,24% e Madrid lo 0,38%. Londra ha contenuto le perdite terminando a -0,38% a 7.468,50 punti
LA GIORNATA DEI CALDISSIMI
Stamattina avevamo segnalato: Leonardo per via dei prepensionamenti e della commessa austriaca. Ha chiuso a 7,91 euro (meno 0,68). Maire per via dei nuovi contratti ha chiuso a 3,1 euro (+1,1%). Infine Tenaris che ha chiuso a 16,29 euro. Invariata.
ENERGIA
Petrolio: dopo una buona parte della seduta in salita, il petrolio si indebolisce sul finale di seduta in Europa: il Brent febbraio e’ a 82,18 dollari al barile (-0,01%) e l’analogo contratto sul Wti a 78,42 dollari (+0,14%).
Gas: GAS UE -5% a 93 euro, livello più basso da giugno. Dal picco di agosto -74% … buona notizia per le prossime bollette!
Spread: scende a 210,1 punti il differenziale tra Btp italiani e Bund decennali tedeschi, che si porta sotto al valore registrato in apertura. In crescita di 4 punti al 4,45% il rendimento annuo italiano, mentre quello tedesco ne guadagna 5 al 2,35%.
Dollaro: il cambio tra euro e dollaro sul finale è sotto quota 1,06: la moneta unica vale 1,059 dollari da 1,0609 alla chiusura della vigilia.