Il paradosso dei mercati: l'economia Usa migliora e le Borse scendono - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Finanza/Apertura
AperturaFinanza Gio 22 dicembre 2022

Il paradosso dei mercati: l'economia Usa migliora e le Borse scendono

Quello che conta per i mercati non è più l’andamento dell’industria ma i riflessi che i dati avranno sull’atteggiamento della Fed Il paradosso dei mercati: l'economia Usa migliora e le Borse scendono
Nino Sunseri
di 
Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

L’ECONOMIA USA MIGLIORA E LE BORSE SCENDONO

Più l’economia sale e più le Borse scendono. E’ ormai il copione più visto di quest’anno. Ripetuto ad ogni occasione. A ogni miglioramento, soprattutto se inatteso, della situazione economica si accompagna  l’immediato ribasso delle quotazioni azionarie. Quello che conta, per i mercati non è più l’andamento dell’industria e della produzione ma i riflessi che i dati avranno sull’atteggiamento della Fed. Se le statistiche sono colorate di rosa immediatamente gli occhiali dei mercati si colorano di nero perché vuol dire che la corsa dei tassi non si fermerà tanto presto.. Anche il tetto del 5,1% indicato dal presidente della Fed, Jeremy Powell potrebbe essere superato. La seduta di oggi non ha fatto eccezione.

Dopo una prima parte di seduta all’insegna della cautela e con qualche ritorno di appetito al rischio, con i dati americani e l’avvio di Wall Street la giornata ha cambiato tono: il Pil Usa migliore delle attese e il dato superiore alle stime dei sussidi alla disoccupazione hanno confermato che l’economia americana puo’ sostenere la stretta monetaria della Fed, convalidando cosi’ i toni da falco di Powell dell’ultima riunione e alimentando i timori del mercato sugli effetti delle politiche monetarie restrittive. Timori confermati dal Conference Board che, diffondendo un superindice inferiore alle attese, paventa una possibile recessione negli Usa per il 2023. Neanche i mercati azionari europei non riusciti a mantenere lo slancio di inizio seduta: Parigi cede lo 0,95% a 6.517,97 punti, Francoforte l’1,32% a 13.911,95 punti, Milano l’1,24% e Madrid lo 0,38%. Londra ha contenuto le perdite terminando a -0,38% a 7.468,50 punti

LA GIORNATA DEI CALDISSIMI

Stamattina avevamo segnalato:  Leonardo per via dei prepensionamenti e della commessa austriaca. Ha chiuso a 7,91 euro (meno 0,68). Maire per via dei nuovi contratti ha chiuso a 3,1 euro (+1,1%). Infine  Tenaris che ha chiuso a 16,29 euro. Invariata.

ENERGIA

Petrolio: dopo una buona parte della seduta in salita, il petrolio si indebolisce sul finale di seduta in Europa: il Brent febbraio e’ a 82,18 dollari al barile (-0,01%) e l’analogo contratto sul Wti a 78,42 dollari (+0,14%).

Gas: GAS UE -5% a 93 euro, livello più basso da giugno. Dal picco di agosto -74% … buona notizia per le prossime bollette!

Spread: scende a 210,1 punti il differenziale tra Btp italiani e Bund decennali tedeschi, che si porta sotto al valore registrato in apertura. In crescita di 4 punti al 4,45% il rendimento annuo italiano, mentre quello tedesco ne guadagna 5 al 2,35%.

Dollaro: il cambio tra euro e dollaro sul finale è sotto quota 1,06: la moneta unica vale 1,059 dollari da 1,0609 alla chiusura della vigilia.

Condividi articolo