Santanchè sfida De Luca sul turismo: cosa fa per il Sud? - V&A
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AperturaTurismo Gio 26 gennaio 2023

La Santanchè sfida De Luca sul turismo: al Sud potenzialità inespresse e trasporti fatiscenti, lui cosa fa?

Il ministro: serve un aliscafo all'ora per collegare Napoli a Salerno. Se il governatore prende quest'impegno lo scuso per i mancati incontri La Santanchè sfida De Luca sul turismo: al Sud potenzialità inespresse e trasporti fatiscenti, lui cosa fa?
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Una stilettata a De Luca. Un’altra ai burocrati in Italia. E l’altra sulla questione balneari all’Europa. Il ministro del Turismo Daniela Santanchè non le manda a dire, ma questa non è una novità. La novità invece sta nella ricetta che propone per dare una scossa all’attività ricettiva del Paese. Ricetta che si basa sul tempo e sulle cose semplici, da “mettere a terra” subito, appunto. Perché “se si vuol fare impresa (e il turismo va considerato come attività imprenditoriale a 360 gradi) la questione tempo non può essere secondaria, anzi…”.

Ministro ci faccia un esempio di cose semplici da fare subito.

“Guardi, sono stata criticata perché in queste poche settimane di governo ho organizzato eventi e sono stata due volte al Sud. Critiche che ovviamente rimando al mittente. Perché una mamma sta più vicina al figlio che vede più in difficoltà e perché oggettivamente al Sud ci sono delle potenzialità inespresse incredibili”.

Problema endemico purtroppo. Come lo risolviamo?

“Iniziando a fare le cose semplici e quelle che possono avere effetti immediati. Pochi giorni fa sono andata da Napoli a Sorrento via terra, una strada imbarazzante, pericolosissima, rischi di ammazzarti. Mi sembrerebbe logico sfruttare di più il mare, allora lancio una sfida al governatore De Luca: serve un aliscafo all’ora per collegare le due città. In pieno inverno ci sarebbero problemi climatici, ma da Pasqua a ottobre-novembre incentivare il percorso alternativo via acqua snellirebbe il traffico e incentiverebbe i turisti anche stranieri a godere le bellezze di queste terre meravigliose. Se il governatore prendesse questo impegno sarei anche disposta ad accettare le scuse per la mancata per i mancati incontri”.

Se è per questo lei ha anche attaccato il sindaco di Napoli Manfredi del Pd (“ha trasformato Napoli in una friggitoria a cielo aperto”), non è che la questione è solo politica?

“Nessuna questione politica, io guardo e parlo delle potenzialità inespresse. Al Nord c’è chi è riuscito a rendere attrattive terre che avevano un decimo delle bellezze che si possono trovare al Sud, e credo che da questo punto di vista a Napoli e non solo ci sia molto da lavorare”.    

Per migliorare le cose servono anche soldi: dal governo e dall’Europa per il turismo ne arrivano troppo pochi?

“Guardi le dirò una cosa che potrà trovare strana: mai come in questo momento penso che non sia un problema di risorse, ma di mettere a terra quelle che ci sono. Nelle scorse ore abbiamo annunciato la partenza di un fondo rotativo da 1,4 miliardi per le strutture ricettive con le risorse del Pnrr, ma ci sono anche i circa 50 miliardi inutilizzati dei fondi europei per la coesione territoriale, non tutti andranno al turismo, ma una parte potrebbe essere dirottata lì”.

Quindi?

“Quindi bisogna lavorare pancia a terra ed eliminare quei colli di bottiglia che soprattutto a livello burocratico impediscono di realizzare le opere e di portare a termine i progetti”.

Bisogna cambiare anche gli uomini che gestiscono questi colli di bottiglia?

“Certo, in alcuni casi bisogna per forza di cose cambiare gli uomini, in altri bisogna “educarli” al lavoro”.

Lei giustamente parla di potenzialità inespresse al Sud, ma è l’Italia intera a essere inspiegabilmente indietro a Francia e Spagna in quasi tutte le classifiche sul turismo. Perché?

“Perché dobbiamo imparare a fare squadra e a non denigrarci a vicenda. E per degli errori comunicativi ai quali dobbiamo rimediare. Va comunicato all’esterno il brand Italia e non quello di Lombardia, Campania o Sicilia. Perché il turista australiano o asiatico non conosce forse la singola città o la singola attrazione, ma sicuramente conosce l’Italia come Paese dalle grandi bellezze e dove si vive bene. Bisogna lavorare, lavorare, lavorare io non conosco altre ricette”.

A proposito di lavoro. A che punto siamo con la il problema del rinnovo delle concessioni per gli stabilimenti balneari?

“Stiamo incontrando le associazioni di categoria e ascoltando le loro istanze. Seguiremo le loro indicazioni”.

Anche se da Bruxelles c’è un no alla proroga delle concessioni?

“Le ripeto: quello che mi sento di dirle è che tuteleremo i diritti della categoria senza se e senza ma”.

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