Tecnologia, Clode (Janus Henderson): "Meno speculazioni e più ricerca degli utili"
Per il gestore tech si deve tornare ai fondamentali dei colossi tecnologici americani dopo la speculazione degli ultimi mesi,
L’investitore del mondo tech deve tornare a guardare gli utili aziendali e non le speculazioni per capire come muoversi. Verità&Affari ne ha parlato con Richard Clode, gestore del team Global Technology Leaders di Janus Henderson.
Dopo l’euforia sui titoli tech in piena pandemia, oggi siamo di fronte a una bolla?
“La pandemia ha portato alla confluenza tra un’accelerazione della crescita tecnologica in molti settori e uno scenario “free money” con tassi di interesse a zero e allentamento monetario, con le banche centrali impegnate a riparare i danni alle economie causati dalle chiusure. Il costo del capitale è crollato di pari passo con l’impennata della domanda di trasformazione digitale, il che ha inevitabilmente portato a decisioni di allocazione poco oculate”.
L’aumento dei tassi di interesse che ruolo sta giocando sul settore?
“L’aumento dei tassi di interesse è stato ovviamente dannoso per quegli asset costruiti sul denaro a costo zero come dimostra il crollo del Morgan Stanley Unprofitable Technology. Gli investitori si sono allontanati dalla “crescita a tutti i costi” a favore di società che dimostrano una crescita redditizia, flussi di cassa e che sono in grado di autofinanziarsi. In occasione della conferenza tecnologica di Morgan Stanley, tenutasi a marzo, sono state monitorate le parole chiave citate durante le presentazioni delle aziende: margini, efficienza, riduzione dei costi e licenziamenti sono stati i temi più citati. Mark Zuckerberg ha coniato il termine “anno dell’efficienza” nella sua lettera ai dipendenti di Meta all’inizio di quest’anno (il titolo è salito di oltre il 100% da un anno all’altro). Allo stesso tempo, le preoccupazioni relative ai bilanci sono riemerse dopo la mini-crisi bancaria della Silicon Valley Bank (SVB) e la forza dei bilanci delle “big tech” è stata finalmente premiata. Nel giro di due settimane, Alphabet ha annunciato un nuovo riacquisto di azioni da 70 miliardi di dollari e Apple uno di 90 miliardi di dollari durante gli ultimi risultati delle società”.
Il mercato quali fattori sta premiando?
“Il mercato ha riconosciuto l’importanza di bilanci solidi, utili consistenti e flussi di cassa per autofinanziare investimenti significativi in nuove e importanti frontiere tecnologiche come l’intelligenza artificiale (IA). Il termine “Magnifici Sette” è stato coniato per raggruppare i dominatori del mercato azionario, ovvero Apple, Alphabet, Amazon, Meta, Microsoft, NVIDIA e Tesla. Queste aziende differiscono tra loro per molti aspetti, ma ciò che le accomuna è la crescita redditizia, la solidità dei bilanci e, in molti casi, il nuovo impegno a ridurre i costi e ad ampliare i margini, oltre a un forte posizionamento nell’IA. Questa dovrebbe essere una combinazione allettante per gli investitori in un mondo in cui il costo del capitale è tornato a livelli più normali.
Oltre alle big tech più note c’è del valore?
“Sebbene i “Magnifici Sette” abbiano tutti registrato una forte performance nel 2023, tra questi ci sono notevoli differenze in termini di valutazione e di potenziale di crescita e vediamo emergere importanti disparità. Oltre a questi nomi, c’è un’ampia gamma di opportunità nel settore, in società con forti prospettive di crescita redditizia a lungo termine e valutazioni ragionevoli”.
A cosa devono guardare gli investitori interessati al settore tecnologico?
“Stiamo assistendo a un ritorno all’investimento fondamentale, in cui i prezzi delle azioni sono correlati alle revisioni positive degli utili, come dovrebbero essere, anziché essere in gran parte basati sulle aspettative e su temi di investimento di attualità. La maggiore dispersione dei rendimenti azionari crea maggiori opportunità per chi seleziona i titoli, in particolare nel settore tecnologico, con la transizione dall’era dell’internet mobile, attualmente dominante, a un futuro mondo plasmato sull’intelligenza artificiale in cui emergeranno sia nuovi leader sia chi sta accumulando ritardi su questo fronte. La selezione dei titoli basata sull’analisi fondamentale si adatta a questo contesto”.