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AperturaAuto Ven 19 maggio 2023

Il gigante Toyota dal G7: "Ecco perché è irrealistico il diktat Ue sull'auto elettrica"

Toyota continuerà a produrre auto con motore endotermico anche se si sta preparando per ridurre l'impatto ambientale Il gigante Toyota dal G7: "Ecco perché è irrealistico il diktat Ue sull'auto elettrica" TOYOTA LOGO
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Il gigante Toyota dal G7: “Ecco perché è irrealistico il diktat Ue sull’auto elettrica”

Il futuro dell’industria dell’auto ha  trovato  spazio a margine del G7 in Giappone. Molte le case automobilistiche che si stanno interrogando sulla difficile transizione verso l’elettrico, sul ruolo che avrà la  Cina (oggi monopolista in quanto a materie prime per batterie e microchip), sulla strada da intraprendere per completare  questa svolta green. E sul banco degli imputati, seppur in modo indiretto, finisce la decisione dell’Unione europea di vietare la  vendita di auto diesel e benzina dal 2035.

A mettere in luce l’assurdità del diktat di Bruxelles in favore dell’elettrico a tappe forzate ci ha pensato Toyota. Il primo produttore al mondo di veicoli ha ribadito di non fare parte di quelle Case che hanno già annunciato la data in cui smetteranno di vendere auto con motori a combustione. Al contrario il colosso nipponico ha illustrato la propria strategia che si può riassumere nell’approccio multitecnologico. In sostanza la Casa giapponese continuerà a offrire agli automobilisti in tutto il mondo un ampio ventaglio di soluzioni tecnologiche, che vanno dall’elettrico all’endotermico, con l’obbiettivo di ridurre concretamente, il più possibile e il prima possibile, le emissioni di CO2 ma senza traumi dal punto di vista produttivo ed occupazionale.

L’elettrico tutto e subito produrrà effetti opposti al green

Spingere verso il mondo del tutto elettrico qui e ora, e dunque costringere le persone ad acquistare veicoli a batteria – ha detto Gill Pratt, Chief Scientist di Toyota parlando a Hiroshima, –  potrebbe addirittura produrre effetti opposti facendo rimanere le persone affezionate più a lungo alle auto a benzina o diesel”.  Pratt ha spiegato che le sovvenzioni rendono i veicoli elettrici più attraenti, ma ritiene che la strategia migliore sia quella di continuare a sviluppare ibridi e auto più ecologiche a motore endotermico.

Ambientalismo ideologico e  carenza di batterie

Ma dove la decisione Ue sulle benzine fa acqua riguarda i limiti di approvvigionamento dei materiali utilizzati per la produzione delle batterie. “Per almeno due o tre  decenni – ha sottolineato lo scienziato della Toyota – non saranno disponibili abbastanza materiali per la fabbricazioni delle batterie che richiede un’industria dell’auto solo elettrica. Materie prime, gigafactory, strutture di ricarica, impianti di stoccaggio, spiega il dirigente  “alla fine cresceranno e diventeranno sufficienti, ma in tempi lunghi” e dunque diversi da quelli decisi dai governi. Le parole di Pratt, arrivano all’indomani di quelle del Ceo di Toyota, Koji Sato, secondo cui “le batterie allo stato solido hanno  bisogno di più tempo per raggiungere la maturità, poiché la durata continua a rappresentare una “sfida enorme”.

Le certezze scricchiolano anche nelle Case green

Stellantis, Renault, Volkswagen: anche in Europa il dibattito sull’elettrico non è chiuso e anzi spesso divide i manager delle Case che convivono sotto lo stesso tetto.  Thomas Schafer, Ceo di Volkswagen, ha definito i motori a benzina e diesel “una tecnologia vecchia” ed il dibattito sui  carburanti sintetici come un “rumore inutile”. Dimenticando, forse, che nel suo stesso gruppo c’è Porsche che sta attuando maxi investimenti nella produzione e nello sviluppo della produzione e-fuel. Ma anche il Ceo di Stellantis, Tavares, pur annunciando il massicico piano di investimenti verso l’elettrico, ha messo in guardia contro lo strapotere cinese. Annunciando, tra l’altro, l’avvio della ricerca su motori endotermici più green.  Ed anche  Bmw sta investendo su  una nuova famiglia di propulsori endotermici, sia a benzina sia a gasolio.

Ma a frenare gli entusiasmi sull’auto elettrica ci sta pensando anche il mercato. Nei primi quattro mesi dell’anno le vendite di vetture tutte elettriche in Europa sono cresciute, restando però su percentuali poco più che trascurabili. A frenare il passaggio è anche il prezzo: un’auto elettrica costa mediamente il 30% in più rispetto allo stesso modello a motore endotermico. Recenti ricerche affermano che entro il 2026 ci sarà un allineamento dei prezzi. Ma per ora il divario resta significativo e gli automobilisti, soprattutto in Italia, non attaccano la spina.

 

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