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AperturaRisparmio Gio 06 aprile 2023

Tutti pazzi per il Btp Green, perché l'obbligazione verde piace così tanto agli investitori

Anche la terza emissione del Btp Green fa il pieno. Gli istituzionali ne hanno richiesto cinque volte tanto. Ecco percché Tutti pazzi per il Btp Green, perché l'obbligazione verde piace così tanto agli investitori
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Tutti pazzi per il Btp Green

Tutti pazzi per il Btp Green. Soprattutto gli investitori esteri. Circa il 62,6% dell’emissione del nuovo titolo verde con scadenza 30 ottobre 2031 e cedola annua del 4% è andato a investitori fuori dall’Italia. Il Tesoro lo ha collocato ieri per un totale 10 miliardi, ma in realtà le richieste ammontavano a 53 miliardi.

Tra gli investitori esteri, importante è stata la quota sottoscritta da investitori residenti nel Regno Unito (circa il 19,4%). Il resto del collocamento è stato collocato in larga parte in Europa continentale: in Francia (11,8%), nei paesi della penisola iberica (10,4%), in Germania, Austria e Svizzera (4,6%), nei Paesi Scandinavi (4,1%), in Benelux (3,2%) e in altri paesi europei (6,2%). Gli investitori americani si sono aggiudicati circa lo 0,6% dell’emissione mentre la restante quota del 2,3% è stata sottoscritta da investitori residenti in Asia.

I fondi hanno sottoscritto i due terzi del bond green

Massiccia la partecipazione di investitori Esg (che hanno sottoscritto circa i due terzi del collocamento). Ai fund manager è stato allocato il 42,6% dell’emissione, mentre le banche ne hanno sottoscritto il 26,9%. Elevata è stata la partecipazione degli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo, che hanno acquistato il 26,6% dell’emissione (in particolare il 14,1% è stato allocato a fondi pensione e assicurazioni, il 12,5% a banche centrali ed istituzioni governative). Agli hedge fund è andato il 2,9% dell’ammontare complessivo.

A ruba anche gli altri due collocamenti

Quella appena collocata è stata la terza emissione del Btp Green, tutte chiuse con grande successo. La prima volta del bond verde risale al marzo 2021, quando il Tesoro raccolse richieste per oltre 80 miliardi totali. Nel settembre scorso, invece, il Mef ha collocato 6 miliardi con scadenza aprile 2035, raccogliendo ordini per ben 40 miliardi. L’asta fu successivamente riaperta a novembre, per un importo di 2 miliardi.

Ma di che cosa si tratta?

I Btp Green sono titoli di Stato a medio-lungo termine uguali ai Buoni del Tesoro Poliennali, che si differenziano da questi solo per la finalità di emissione. I titoli di Stato verdi, infatti, servono esclusivamente per finanziare le spese statali a impatto ambientale positivo, selezionate mediante il supporto del Comitato Interministeriale e incluse nel bilancio dello Stato italiano.

In particolare, le somme incassate saranno dedicate al finanziamento delle spese dello Stato ambientalmente sostenibili nelle seguenti categorie: fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica; efficienza energetica; trasporti (questo settore ha rappresentato il 57% del totale delle spese green realizzate nel quadriennio 2018-2021); prevenzione e controllo dell’inquinamento ed energia circolare; tutela dell’ambiente e della diversità biologica (il 15,2% della spesa complessiva nel quadriennio 2018-2021); ricerca.

Perché vanno a ruba tra gli istituzionali?

“Per gli investitori la possibilità di investire in obbligazioni governative come i green bond, che hanno il chiaro scopo di finanziare progetti volti al miglioramento di uno degli obiettivi ambientali della Tassonomia Europea, mantenendo il rischio finanziario simile a quello di un’obbligazione classica, è un elemento fondamentale” sottolinea Michele Morra, portfolio manager di Moneyfarm. “Uno dei problemi dei green bond governativi attuali è che, andando a finanziare progetti di lungo termine, hanno scadenze molto lunghe, che li rendono molto volatili, specialmente nell’attuale contesto di mercato. Per esempio, il 73% dell’indice che traccia il mercato obbligazionario governativo europeo ha una scadenza maggiore di 10 anni e una duration superiore ai 12 anni. Un green bond italiano con scadenza di circa 8 anni va sicuramente incontro a tale problema e, infatti, il Mef ha comunicato che i due terzi della domanda sono derivati da fondi Esg”.

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