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ApprofondimentiTlc Dom 05 marzo 2023

Comunicazioni satellitari, Telespazio sfida Starlink

Connessi ovunque, grazie al satellite. L'italiana Telespazio punta alla clientela business e sfida la Starlink di Elon Musk Comunicazioni satellitari, Telespazio sfida Starlink SEDE TELESPAZIO E-GEOS AN ASI COMPANY
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Comunicazioni satellitari, Telespazio sfida Starlink

Sempre connessi anche in mezzo al mare o in una landa desolata. Oltre alle reti mobili e quelle fisse, meglio se in fibra, è arrivata l’ora del satellite. In realtà non è una novità. Iridium e altri provider vendono il servizio, intorno ai 1200 euro l’anno, e i loro apparecchi, anch’essi costosi, compatibili con la ricezione del segnale dal satellite. Certo non sono smartphone. Infatti non consentono il traffico dati ma solo chiamate e sms

Apple e Android

A lanciare la sfida del satellite è stata Apple che  ha inserito nel suo iPhone 14 la possibilità di inviare messaggi di emergenza
via satellite dallo smartphone ma solo in Usa e Canada. Ora però Qualcomm,  al Mobile World Congress di Barcellona, ha presentato Snapdragon Satellite, una piattaforma che porterà sugli smartphone Android la comunicazione satellitare a due vie. E dunque anche Honor, Motorola, Oppo, Vivo e Xiaomi potranno contare sul nuovo chipset multifunzione grazie al quale si potrà usare un normale smartphone per connettersi in qualunque parte del globo terrestre.

La chiavetta per il satellite

La soluzione di Qualcomm infatti, a differenza di quella di Apple che è solo per le emergenze, è a due vie come quella già presente nei telefoni satellitari ma senza l’ingombro e il peso dell’antenna. Sempre alla fiera di Barcellona Motorola ha presentato Defy Satellite Link, una chiavetta bluetooth che monta un chip di Mediatek che si può connettere a qualsiasi smartphone iOS o Android per abilitare il collegamento via satellite.

L’offerta di Telespazio

Le comunicazioni via satellite insomma sono in una fase di sviluppo come conferma Alessandro Caranci, responsabile della linea di business Satellite Communications di Telespazio (gruppo Leonardo). “Il satellite offre una copertura globale- ha spiegato Caranci- del resto non c’è dubbio che in determinati luoghi anche nel nostro paese, sia più conveniente dare la connessione dati a banda ultralarga via satellite. Infatti anche l’Fwa (ossia Fixed wireless access) ha bisogno di avere una stazione radio base dove arriva la fibra ottica per funzionare”.

Quali sono le differenze tra i servizi che offre Telespazio e quelli di Starlink, il provider satellitare di Elon Musk?

“Premetto che Starlink offre un buon servizio di accesso ad internet prevalentemente per clientela consumer con satelliti in orbita bassa. Telespazio, che è il più antico service provider satellitare attivo al mondo (era di Telecom ma è stato venduto a Finmeccanica, oggi Leonardo, nel 2002 ndr) è invece prevalentemente orientato ai clienti business ed istituzionali”.

“Anche Telespazio, oltre alle proprie reti basate su satelliti geostazionari, ha nel proprio portafoglio servizi in orbita bassa basati sulla però sulla costellazione di OneWeb a cui forniamo l’appoggio delle stazioni a terra nei nostri teleporti a Scansano vicino a Palermo e da questa settimana anche dal nostro teleporto brasiliano di Maricà. Quello che caratterizza i nostri servizi è l’alta affidabilità delle connessioni. Forniamo infatti connettività in larga banda alle piattaforme petrolifere, alle navi commerciali e istituzionali, alle principali utilities europee e sudamericane. Ci stiamo sempre più specializzando verso le connessioni satellitari per l’IoT. Siamo anche presenti nella cosiddetta “social inclusion” e recentemente abbiamo completato la realizzazione di una rete nella foresta amazzonica per il governo peruviano che collega in larga banda 1300 tra istituti scolastici e strutture sanitarie”.

Ma a livello consumer ci saranno novità?

“Al momento la connettività sui cellulari è a banda stretta. Però sia nel campo dei satelliti geostazionari che nell’ambito dei satelliti in orbita bassa le connessioni stanno aumentando di performance. I servizi broadband, come quello di Starlink per esempio, però necessitano dell’utilizzo di un kit di ricetrasmissione . Anche per i servizi basati su satelliti geostazionari è necessaria l’installazione di una parabola. Anche in questo segmento stanno per arrivare satelliti di nuova generazione con performance mai viste prima. In particolare è in arrivo un nuovo satellite di Eutelsat Konnect Vhts, realizzato da Thales Alenia Space (l’altra azienda del settore spaziale che ha, come Telespazio, Leonardo e Thales come azionisti) , con una capacità di trasmissione di 500 Gigabit al secondo”.

“Su questo innovativo satellite (il più grande mai lanciato sull’Europa) Telespazio sarà il provider esclusivo per i servizi rivolti al mondo governativo. Queste nuove performance e l’integrazione delle reti terrestri con quelle satellitari che probabilmente avverrà in un futuro prossimo, permetteranno di raggiungere un obiettivo molto importante: la realizzazione di reti in cui la copertura sarà sul 100% del territorio e in cui il passaggio da una rete all’altra (rete mobile 5G, fibra e satellite ndr) avverrà senza che l’utente se ne accorga”.

Per la cronaca, in Italia oggi per la clientela residenziale, sono disponibili il servizio satellitare offerto da Tim tramite Eutelsat che costa circa 40 euro al mese più il kit di installazione da 240 euro ed il servizio Starlink in orbita bassa che costa 50 euro al mese con kit di installazione a 400 euro. Da sottolineare che l’istallazione fai-da-te non è particolarmente facile.

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