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ApprofondimentiBanche Mer 12 aprile 2023

Il derby delle Bcc: Iccrea svetta per gli utili, Ccb più solida

I bilanci dei due gruppi a quattro anni dall'entrata in vigore della riforma: solidità patrimoniale ai vertici del sistema bancario Il derby delle Bcc: Iccrea svetta per gli utili, Ccb più solida SEDE BANCA CREDITO COOPERATIVO BCC VIA LUCREZIA ROMANA
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Il derby delle Bcc tra Iccrea e Ccb nei conti 2022

Producono utili, hanno una solidità patrimoniale ai massimi del sistema, presidiano i territori come nessun altro operatore del settore. A quattro anni dall’entrata in vigore della riforma della banche di credito cooperativo, quella di Iccrea Holding e Cassa centrale banca appare una scommessa vinta. 

I parametri patrimoniali

Nel derby tra le due holding, che hanno da pochi giorni presentato i conti del 2022, Cassa centrale appare la più solida ma Iccrea segue da vicino. Il Cet1 ratio di Ccb è del 22,8%, ai vertici del sistema bancario nazionale. Per Iccrea, l’indice è al 19,2%. Per dare un termine di paragone, il Cet1 delle prime due banche italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo, è rispettivamente del 16% e del 13,8%.

La classifica però cambia se si guarda ai test Srep (Supervisory Review and Evaluation Process) della Bce. I cui risultati, aggiornati all’8 febbraio scorso, mostrano sì due gruppi bancari in salute ma con un “indice di rischiosità” (P2R) superiore rispetto ai concorrenti tradizionali. A fronte dell’1,72% di Intesa Sanpaolo e al 2% di Unicredit infatti questo parametro è del 2,5% per Ccb e del 2,8% per Iccrea. I due istituti si piazzano rispettivamente al settimo e undicesimo posto tra gli istituti italiani nella classifica guidata da Credem (1%).

Importanti anche i risultati raggiunti da entrambi sul versante dei crediti problematici. Per Iccrea, l’Npl ratio lordo è sceso dal 6,9% del 2021 al 4,5%, con un dato netto all’1,5%. Leggermente più elevato il dato lordo di Ccb (4,8%), con un dato netto che è però allo 0,9%.

Effetto tassi sugli utili

Dal punto di vista dimensionale, Iccrea resta di gran lunga più grande con 118 banche aderenti e 90,2 miliardi di crediti alla clientela a fine 2022. Contro i 50,6 miliardi su 68 banche aderenti del gruppo concorrente. Dati che si riflettono nell’utile netto d’esercizio: 1,795 miliardi per Iccrea, in crescita rispetto ai 461 milioni di euro nel 2021. Un balzo dovuto solo in parte alla risalita dei margini d’interesse. Il bilancio registra infatti proventi straordinari per 442 milioni derivanti dalla vendita di Bcc Pay al fondo Fsi annunciata a inizio 2022.

L’utile netto di Cassa centrale è stato di 562 milioni di Euro (+70% rispetto all’esercizio precedente). Risultato “che incorpora anche nel 2022 il continuo impegno del Gruppo nella copertura di esposizioni deteriorate e nel miglioramento della qualità dell’attivo”, recita il comunicato del gruppo sui conti dell’esercizio.

Sotto l’ombrello delle due capogruppo ricadono anche le società dedicate ai servizi e prodotti per le Bcc associate. Dai servizi informatici alle assicurazioni, al leasing e factoring. Sono 19 controllate e 8 collegate per Iccrea e 9 controllate e 2 collegate per Ccb.

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