Nuova truffa, call center falsi in cima alle ricerche su Google - V&A
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ApprofondimentiTech Ven 27 gennaio 2023

I cyber-truffatori battono Google: numeri di call center falsi in cima alle ricerche

I truffatori battono l’algoritmo di Google. Il falso numero di un call center di un'assicurazione ai primi posti di una query di ricerca I cyber-truffatori battono Google: numeri di call center falsi in cima alle ricerche
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

La nuova truffa: numeri di call center falsi in cima alle ricerche su Google

I cybercriminali battono l’algoritmo del motore di ricerca di Google. Risultato: il falso numero di un call center di una assicurazione è arrivato ai primi posti di una query di ricerca inducendo alcuni clienti a pagare polizze in scadenza ai truffatori. Denaro irrecuperabile perché immediatamente fatto sparire dai ladri, come ha onestamente spiegato la Polizia Postale.

Non si tratta di merce tangibile oro, preziosi o anche banconote ma di bonifici istantanei effettuati tramite il circuito Sisalpay. Il denaro finisce in carte prepagate, scaricate immediatamente dai cyberladri appena il soldi vengono trasferiti. Le carte ricabili, come quelle di Postepay, sono provviste di Iban non richiedono la presenza di un conto corrente e sono intestate a persone di cui, sempre online, è stata rubata l’identità e il numero di codice fiscale. 

Ora il truffato va dal truffatore

Le cybertruffe non arrivano più via mail e neppure tramite il telefono. Il semplice phishing, insomma, non rende più, serve qualcosa di più complesso, ossia il cosiddetto “social engineering”. Che prevede, oltre a una indubbia capacità di manipolazione dei dati e di conoscenze digitali, anche quella dell’animo umano.

Una truffa a più step che parte in senso inverso. Non è il truffatore che va dalla vittima ma il contrario. Ossia è il malcapitato che, facendo una ricerca online, anche su motori di ricerca intelligenti come Google, incappa in numeri di call center di società da cui comperare servizi come una assicurazione auto, fasulli. Naturalmente il call center chiamato risponde in maniera professionale. A quel punto è facile farsi dare i dati della polizza auto che deve essere rinnovata e, promettendo uno sconto,  indurre il truffato a pagare. A questo punto entra in campo un bollettino SisalPay. 

Battuto l’algoritmo di Google

E accaduto che digitando su Google “Zurich Servizio Clienti con operatore” sia apparso un numero di telefono, lo 02/99743294. Digitandolo un operatore ha risposto prontamente, un truffatore ben organizzato. Come un vero call center ha messo in attesa il cliente a cui ha promesso lo sconto sul rinnovo polizza. Poi ha inviato il bollettino da pagare con una mail che portava l’intestazione [email protected]. Un dominio registrato ad hoc che è poi stato rimesso in vendita su register.it.

Quello che stupisce è che Google ha indicizzato e messo ai primi posti della ricerca fatta per “Zurich servizio clienti con operatore” un sito che indicava un numero falso del call center della società assicurativa che ha sede in Svizzera. Che ha un vero call center, ma ovviamente con risponditore automatico e in cui raggiungere l’operatore non è un’operazione immediata.  

Il resto è ordinaria amministratone per i cybercriminali che preferiscono il pagamento con trasferimento di denaro immediato garantito da SisalPay. Non manca ovviamente una carta ricabile  Postepay dal costo di 10 euro nella fattispecie ntestata a “Francesco Barbuto Zurich financial service”. Un pacchetto truffa ben confezionato, partito però dalla ricerca online fatta dall’utente che voleva parlare con un operatore. A dare una mano ai cybercriminali, oltre al trasferimento immediato di denaro di Sisal e delle carte ricaribili con Iban rilasciate dietro in maniera facile e immediata da Poste, c’è anche Google e il suo algoritmo che porta in primo piano siti truffaldini. 

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