Ad Iveco: "Gli standard della tecnologia Euro 7 sono stupidi" - V&A
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AutoPrimo piano Mar 28 marzo 2023

Euro 7, l'ad di Iveco: "Gli standard di questa tecnologia sono stupidi"

L'ad del gruppo di camion e bus Iveco Gerrit Marx lancia un duro attacco a Bruxelles sulla tecnologia Euro 7 Euro 7, l'ad di Iveco: "Gli standard di questa tecnologia sono stupidi" CNH INDUSTRIAL IVECO
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Euro 7, l’ad di Iveco: “Gli standard di questa tecnologia sono stupidi”

Nuova polemica sull’auto green in Europa. Nelle stesse ore in cui l’Unione europea approva, non senza affanno, il regolamento sullo stop alla vendita di vetture diesel e benzina dal 2035, arriva una nuova durissima presa di posizione sull’operato di Bruxelles. Lo scontro riguarda le regole legate alla tecnologia Euro 7. L’amministratore delegato di Iveco, Gerrit Marx, ha infatti definito “semplicemente stupidi” gli standard Euro 7, che rendono più rigidi i limiti di emissione degli inquinanti dei veicoli, tra cui gli ossidi di azoto e il monossido di carbonio, a partire dal 2025.

Marx ha affermato che la normativa, così come attualmente proposta dall’Ue, richiede tagli alle emissioni di ossidi di azoto e di particolato che sono “tecnicamente irrealizzabili”. Marx è solo l’ultimo dei manager che criticano la scelta di promuovere una tecnologia che necessita di enormi investimenti e che andrà in pensione in tempi rapidi visto i divieti legati al 2035. Ma mai nessuno si era scagliato contro la Commissioni in termini così perentori.

Confusione e Bruxelles

Secondo Marx i nuovi standard Euro 7 sono “una completa assurdità”, radicata nel “sistema politico disfunzionale” dell’Unione, in cui diversi commissari con agende politiche diverse spingono per leggi spesso in conflitto tra loro. Per l’ad di Iveco, a Bruxelles è ormai diventato accettabile fustigare l’industria automobilistica “per il solo fatto che ce lo meritiamo dopo il dieselgate”.

Quest’anno Parlamento europeo e Paesi membri dovranno negoziare la normativa Euro 7, che verrebbe applicata ad auto e furgoni a partire dal  luglio 2025 e ad autobus e camion due anni dopo. Parallelamente, la Commissione Ue ha proposto limiti più severi alle emissioni di CO2 per i veicoli commerciali pesanti, imponendo ai nuovi camion la riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040 e a tutti i nuovi autobus urbani l’azzeramento delle emissioni a partire dal 2030.

Sforzo enorme per l’Euro 7

Secondo Marx, di fronte ad aziende che producono camion e autobus che già devono ridurre le emissioni di CO2 in modo così drastico, non ha senso che ci siano al contempo anche norme Euro 7 che impongono limiti rigidi per i motori già esistenti, richiedendo considerevoli investimenti nel breve termine. “Lo sforzo per raggiungere questo obiettivo è enorme. E non c’è alcun reale ritorno”, ha detto Marx. “Per quanto riguarda i veicoli commerciali, non è corretto imporre una normativa Euro 7 così restrittiva e, allo stesso tempo, una normativa molto severa in materia di CO2”, ha commentato l’Ad tedesco di Iveco.

L’elettrificazione non basta

Iveco sta valutando le opzioni di decarbonizzazione a lungo termine: la semplice elettrificazione non è considerata una tecnologia adatta per alcune delle sue attività, tra cui mezzi pesanti e bus a lunga percorrenza. Marx vede come ragionevole che nel lungo termine l’era dei motori a combustione giunga ad una conclusione, “ma il modo in cui viene ora imposto all’industria non è corretto”.

Anche l‘ad di Stellantis, Carlos Tavares, ha definito “inutile” la parte delle norme Euro 7 relativa ai limiti di emissione dei motori a combustione, mentre l’Acea, l’Associazione europea dei produttori di automobili, ha affermato che tali norme faranno aumentare i prezzi delle nuove auto senza apportare i benefici ambientali previsti.

La trasformazione di Iveco

Marx ha poi sottolineato che Iveco, scorporata dall’ex casa madre Cnh Industrial e quotata separatamente a inizio 2022, è entrata nel suo “secondo anno di trasformazione”. “Daremo forma al nostro gruppo. Ci concentreremo maggiormente su alcune parti del nostro business e ridurremo il focus su altre”, ha spiegato l’Ad, aggiungendo che le decisioni si baseranno “sul ritorno degli investimenti, sulla capacità di finanziamento e sul potenziale di crescita futura”. “Nel corso del 2023 e del 2024, potremmo impegnarci nell’acquisto di un’azienda e potremmo prendere in considerazione la vendita di una o di un’altra parte del gruppo Iveco“, ha concluso Marx che in ogni caso esclude la vendita del business difesa del gruppo.

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