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AutoIn evidenza Gio 02 febbraio 2023

Auto elettrica, per Goldman Sachs vendite su del 30% all'anno fino al 2030

Report della banca d'affari: il mercato dell'auto elettrica crescerà rapidamente. Ma per decidere i prezzi bisogna controllare le batterie Auto elettrica, per Goldman Sachs vendite su del 30% all'anno fino al 2030
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Mercato auto, l’elettrico entro il 2040 avrà il predominio

La crescita del mercato delle auto elettriche – spinte dai Green Act varati dai paesi più industrializzati, con l’Ue che punta a fermare la produzione di auto a motore termico entro il 2035 – comporterà un aumento esponenziale anche dei componenti indispensabili per questo tipo di motorizzazione. Lo dice un report di Goldman Sachs. La banca di affari si aspetta che l’adozione di veicoli elettrici raggiunga il 61%, forse dell’80%, del totale entro il 2040.

Di conseguenza, i veicoli elettrici rivendicheranno gran parte della crescita nel mercato automobilistico. Si prevede che il pool di profitti relativo al segmento crescerà fino a 133 miliardi di dollari nel 2030 da soli 2 miliardi  registrati nel 2020, una variazione del 6550%. In confronto, l’industria nel suo complesso crescerà a 405 miliardi di dollari da 315 miliardi di dollari, +29% nello stesso periodo.

Prevista una crescita del 30% delle vendite ogni anno fino al 2030

Negli Usa il mercato dei veicoli elettrici vedrà un aumento di interesse a seguito dei crediti d’imposta dell’Inflation Reduction Act (Ira), una specie di Superbonus varato dal governo Biden, anche se al momento è stato messo sotto pressione dagli effetti dell’inflazione.  Le prospettive a lungo termine restano però solide, con la penetrazione dei veicoli elettrici in forte aumento grazie alla spinta a ridurre le emissioni dallo scarico e raggiungere la neutralità del carbonio.

La catena del valore dei veicoli elettrici è divisa in diversi sottosegmenti: batterie, componenti principali, semiconduttori, infrastrutture di ricarica, assemblaggio e componenti elettrici e di software). I componenti principali includono motore, convertitore, caricabatterie integrato, inverter, powertrain, trasmissione, gestione termica e sistema di gestione della batteria. Secondo Goldman Sachs, l’industria automobilistica subirà un’importante trasformazione tra il 2020 e il 2030  con il crollo delle vendite di auto a motore termico e una crescita media annua delle vendite del 32% per  l’elettrico e del 28%  per i componenti essenziali utilizzati (ad es. batterie, inverter, ecc).

L’obiettivo dell’Occidente è diventare autonomo sulle batterie per controllare i prezzi delle auto elettriche

 Il problema è che il mercato delle batterie sta diventando sempre più concentrato, con i primi cinque produttori di batterie, il maggiore ha sede ovviamente in Cina,  che rappresentano l’83% del mercato. In confronto, le prime cinque case automobilistiche hanno una quota di mercato globale combinata del 41%. Le batterie continueranno ad evolversi, con  l’introduzione di batterie al litio-ferro-manganese-fosfato, o LFMP.

Per Goldman Sachs il futuro è nelle batterie a stato solido, che hanno una maggiore densità di energia, sono più sicure e si ricaricano più velocemente. Per ovviare al problema della dipendenza dal mercato asiatico le case automobilistiche  si stanno affrettando a creare strutture e stringere joint venture per cercare di spostare internamente la produzione di batterie e altri processi. Anche perché al momento le batterie rappresentano il 25-40% del costo totale di un veicolo elettrico. E dunqu  il potere di determinazione dei prezzi dell’auto al momento è spostato verso i produttori di batterie.  

Stellantis, ad esempio, produce già i pacchi batteria e i sistemi di gestione, con l’intenzione di spostare internamente anche le celle della batteria e anche General Motors sta anche aumentando la sua fornitura di batterie tanto da aver investito 650 milioni di dollari in una società di litio a sostegno della sua attività di veicoli elettrici. Inoltre il governo Usa si sta muovendo per cercare di frenare la dipendenza dalla Cina con  provvedimenti come l’Ira che cerca non solo di fornire agli acquirenti benefici fiscali, ma anche di promuovere il locale assemblaggio di veicoli elettrici e dei suoi componenti come la batteria e l’approvvigionamento di minerali per batterie da paesi con i quali gli Stati Uniti hanno accordi di libero scambio. Così le aziende non potranno utilizzare la batteria che è stata costruita in Cina negli Stati Uniti.

Le previsioni di Goldman Sachs parlano chiaro

In Europa si stanno discutendo proposte per un’iniziativa simile all’Ira. I governi, come nel caso della produzione di microchip, sono infatti molto interessati alla catena di fornitura delle batterie, che porta  una potenziale forte crescita e la creazione di posti di lavoro.  Anche se nell’ultimo anno l’aumento delle vendite di veicoli elettrici è sceso – +49% nel 2022 rispetto al 124% del 2021 – la previsione di Goldman Sachs è che il volume di vendite aumenterà.

I numeri parlano di 1,9 milioni di unità vendute nel 2020 che saliranno a 72,9 milioni di unità nel 2040.  Nel 2023 la previsione di crescita per le auto elettriche è del 34%. Tra i titoli che maggiormente dovrebbero avvantaggiarsi, secondo Goldman,  ci sono dunque  i produttori di batterie non cinesi come Freyr (azienda norvegese), Tesla, Stellantis, General Motors,  Sunrun (Usa),  SolarEdge (israeliana). Ma anche Panasonic e Lg Energy Solution e Samsung Sdi. Nei chip per l’automotive non mancano Stm e Infineon. E Hon Hai, azienda taiwanese di seminconduttori che ha una joint venture con Stellantis in Olanda per la produzione di chip per l’automotive.

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