Auto elettriche, colonnine occupate abusivamente ma a Milano nessuno interviene
Chiamare la polizia locale dopo aver trovato un'auto a benzina e diesel sul posto riservato alla ricarica? Inutile. Una beffa per i cittadini con un sindaco che sbandiera i programmi di mobilità sostenibile. A Roma invece va meglio
Auto elettriche, colonnine occupate ma nessuno interviene
Già le colonnine di ricarica in Italia sono poche, se poi i posti auto dotati di spina vengono occupati abusivamente da vetture con motore endotermico, per i possessori di auto elettrica la situazione si fa insostenibile. Già all’inizio di quest’anno “Verità e Affari” aveva messo in luce il problema, raccontando l’odissea di un automobilista alla disperata ricerca di ricarica nell’hinterland milanese. Il malcapitato (un uomo d’affari) alla fine era riuscito a “fare il pieno elettrico” solo grazie all’intervento dello stesso concessionario che gli aveva venduto l’auto. Ed era finita lì.
La mobilità sostenibile di Sala finisce in beffa
Ma se invece si decidesse di punire il maleducato che blocca il punto di ricarica chiedendo l’intervento della polizia locale? Oltre al danno si andrebbe incontro alla beffa, così come certifica una inchiesta annunciata da Quattroruote. Alla guida di un’auto bisognosa di ricaricare la batteria, i segugi del mensile, hanno raggiunto sei diverse colonnine presenti in altrettante diverse zone di Milano, trovandole tutte occupate da auto termiche (in un paio di casi, ibride plug-in non allacciate alla rete). A quel punto è stato chiamato il centralino della polizia locale, segnalando la situazione, e aspettato come promesso l’arrivo di una pattuglia. Ebbene, dopo un’attesa che in certi casi è arrivata ad oltre due ore, e nonostante le rassicurazioni degli operatori, non si è presentato nessuno. Ora, non si tratta di dubbio l’impegno dei vigili, magari impegnati in situazioni più complesse. Ma tenendo conto che il sindaco Sala sbandiera ai quattro venti il proprio programma di mobilità sostenibile, la situazione appare paradossale.
Roma batte Milano
Per una volta, sul fronte del traffico e dell’auto, a Roma va meglio. Quattroruote ha infatti replicato il test nella strade della Capitale. Risultato? In primo luogo, la sosta abusiva sui posti con colonnina, spesso con vetture anche in doppia fila, si è rivelata nella maggior parte dei casi di breve durata e non prolungata come a Milano. Inoltre la pattuglia della polizia locale si è presentata dopo un tempo variabile dai 35 ai 52 minuti. Troppo tardi per sanzionare il colpevole, che nel frattempo si era già dileguato, ma abbastanza per rassicurare il cittadino sulla potenziale tutela di un suo diritto.
Poche colonnine quasi tutte al Nord
In Italia nel primo trimestre dell’anno sono stati installati 4.401 nuovi punti di ricarica a uso pubblico, che portano il totale nazionale a quota 41.173 punti. Pochi, rispetto alla Germania dove sono il doppio. Pochissimi se paragonate ai Paesi Bassi che sono oltre quota 110 mila. Il problema più grave è però la distribuzione geografica: la Lombardia si conferma la Regione con più punti di ricarica, davanti al terzetto costituito da Piemonte, Veneto e Lazio (4.032). Chiude la top 5 l’Emilia-Romagna. Insomma al Sud il problema degli “abusivi della sosta” non si pone. Le colonnine di ricarica, di fatto, non ci sono.
mauri.cattaneo@gmail. com