Auto Europa, UNRAE: a febbraio +12,2%, sette mesi di crescita
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AutoIn evidenza Mar 21 marzo 2023

Auto Europa, UNRAE: a febbraio +12,2%, sette mesi di crescita

Nel mese di febbraio in recupero Regno Unito (+26,2%), Spagna (+19,2%), Italia (+17,4%), Francia (+9,4%) e Germania (+2,8%) Auto Europa, UNRAE: a febbraio +12,2%, sette mesi di crescita
Redazione Verità&Affari
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Settimo mese consecutivo di crescita per il mercato dell’auto in Europa

A febbraio il settore mostra 902.775 immatricolazioni e un aumento del 12,2% rispetto alle 804.414 unità di febbraio 2022. Positivo quindi il primo bimestre dell’anno con 1.814.048 immatricolazioni, in rialzo a +11,5% rispetto a 1.627.193 di gennaio-febbraio 2022.

Nel mese di febbraio recuperano tutti i 5 Major Markets, ma con andamento differenziato: il Regno Unito cresce del 26,2%, la Spagna del 19,2%, l’Italia del 17,4%, la Francia del 9,4% e chiude la Germania con un timido +2,8% per il forte calo delle ibride plug-in (PHEV) che a partire dal 2023 non fruiscono più degli incentivi. Nel bimestre il primato è della Spagna con +32,1%, seguita da Regno Unito con +18,6%, Italia a +18,2%, Francia +9,1% e infine Germania stabile a +0,2%. Per numero di auto immatricolate, sia a febbraio che nel bimestre l’Italia, tra i cinque mercati, sale al secondo posto dietro la Germania.

Invece, in base alla quota di auto “con la spina” (ECV) l’Italia con l’8% si conferma all’ultimo posto, tenuta lontana non solo da Germania, Regno Unito e Francia (con quote rispettivamente al 21,5%, 22,9% e 23,8%), ma anche dalla Spagna (11,0%). L’ultimo posto per l’Italia vale anche nel bimestre con una quota di ECV al 7,6%, contro il 18,5% della Germania, 21% del Regno Unito, 23,1% della Francia, 11% della Spagna.

Centinaia di miliardi di investimenti per la transizione

“L’industria dell’automobile sta investendo da anni centinaia di miliardi per la decarbonizzazione, ma il tema vive in questi giorni un momento di grande confusione a livello nazionale ed europeo. Oggi assistiamo ad un dibattito non basato su dati scientifici ma inquinato da posizioni partigiane, che rischia di portare fuori strada e danneggiare sia i consumatori che i lavoratori”, sottolinea Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE.

“I 12 anni che mancano per il 2035 – aggiunge – rappresentano due cicli e mezzo di prodotto, e molti Costruttori hanno già dichiarato che fermeranno la produzione di veicoli endotermici anche prima di quella data. In questo clima di incertezza, senza una chiara strategia l’Italia rischia di trovarsi in fondo al treno del cambiamento”.

In tema di infrastrutture di ricarica, Cardinali ricorda: “Sono state stanziate ingenti risorse economiche – per centinaia di milioni di euro – per le ricariche sia pubbliche che private (per condomini, liberi professionisti e aziende), ancora inutilizzabili a causa della mancanza di norme attuative e delle piattaforme Invitalia per la prenotazione degli incentivi, che l’UNRAE auspica vengano velocemente emanate ed attivate. Questi stimoli rappresentano il pre-requisito affinché le persone ancora incerte decidano di fare scelte che avranno un impatto importante non solo sui loro acquisti ma sul loro stile di vita”.

“Nei prossimi anni – sottolinea ancora – la transizione energetica dovrà essere accompagnata da un’agenda di Governo, con un coordinamento stabile e programmato tra industria, mercato e istituzioni e con i necessari sostegni. Per quanto riguarda le aree metropolitane, inoltre, sarà fondamentale una stretta sinergia fra le scelte in materia di mobilità e quelle in ambito urbanistico”.

(Teleborsa) 

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