«Le automobili stanno antipatiche». Parola di Stellantis e Renault
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Auto Lun 03 ottobre 2022

«Le automobili stanno antipatiche». Lo dicono i capi di Stellantis e Renault

Gli amministratori delegati di Stellantis e Renault, Carlos Tavares e Luca De Meo sul futuro delle automobili «Le automobili stanno antipatiche». Lo dicono i capi di Stellantis e Renault Renault automobili
Redazione Verità&Affari
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Il futuro dell’automobile

L’automobile ha perso il suo fascino in Francia: l’utilizzo ha assunto un’immagine sempre più negativa e ciò ha un impatto sulla “libertà di movimento”. È quanto affermato dagli amministratori delegati di Stellantis e Renault, Carlos Tavares e Luca De Meo, in un’intervista congiunta a “Le Parisien in vista dell’apertura, fra due settimane, del Salone dell’Automobile a Parigi. “Perché abbiamo così tanti francesi innamorati delle loro auto in un Paese fondamentalmente ‘autofobico’?”, si è chiesto Tavares.

“Ho lavorato in Germania, alla Volkswagen e all’Audi. Laggiù c’è un orgoglio per l’industria automobilistica che in Francia non esiste”, ha aggiunto De Meo, secondo cui l’auto non ha più il suo posto in città. Secondo i due dirigenti d’azienda, le città progettate secoli o decenni fa non si adattano all’esplosione della mobilità urbana. “Alcune persone – perché guidare oggi non è affatto facile, in alcune città la densità di popolazione è senza precedenti – hanno iniziato a provare antipatia per le automobili. Ho sempre detto che se le persone iniziavano a odiare il nostro prodotto, il ‘gioco è finito’”, ha proseguito il numero uno di Renault.

“È un peccato, comunque, aver capovolto l’argomento, a cominciare dalla produzione di automobili, lasciando da parte la questione dell’energia, e quella delle infrastrutture”, ha dichiarato Tavares, che poi si concentra sulla questione dei costi, soprattutto per l’acquisto dei veicoli elettrici. “Se le auto elettriche costano tanto, saranno mezzi elitari, la classe media non potrà accedervi e avremo un problema di stabilità sociale. A proposito, se non vendiamo quote sufficienti, non ne avremo impatto sul pianeta”, ha osservato Tavares in riferimento alla riduzione di emissioni di CO2 che deriverebbe dallo sviluppo dei veicoli elettrici.

“Siamo ancora in una fase di svolta tecnologica, durante la quale, per definizione, i nuovi prodotti sono costosi. Oggi i privilegiati che hanno i mezzi, un garage e una colonnina in casa possono permettersi un veicolo elettrico. È politicamente scorretto”, ha aggiunto De Meo, promettendo che tenterà di “democratizzare” questi mezzi. “Dobbiamo proporre soluzioni, a condizione che la società accetti che la libertà di movimento individuale, familiare e professionale rimanga un asse fondamentale del nostro ‘stile di vita’. Perché questo tema sia dibattuto, creeremo un forum per la libertà di movimento”, ha annunciato l’ad di Stellantis, invitando De Meo a partecipare a tale iniziativa. 

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