Lezione di guida a Draghi. La Lombardia vara incentivi auto green
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AperturaAuto Gio 04 maggio 2023

Lezione di guida a Draghi: la Lombardia vara gli incentivi auto green

La Lombardia vara un pacchetto di incentivi per favorire l'acquisto di auto non inquinanti. I bonus scatteranno da agosto Lezione di guida a Draghi: la Lombardia vara gli incentivi auto green TESLA MOTORS RICARICA AUTO ELETTRICA
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Ritornano gli incentivi auto in Lombardia

La giunta regionale ha infatti deciso lo stanziamento di 12 milioni di euro da destinare a tutti gli automobilisti residenti nella regione che vogliano cambiare auto, passando a un modello meno inquinante. I fondi saranno disponibili per l’acquisto di auto benzina, diesel, a metano, ibride o elettriche e  vanno da 1.000 a 4.000 euro a seconda delle fasce d’emissione.

Gli sconti  si applicano per tutte le auto nuove (di categoria M1) a basso impatto ambientale, di nuova immatricolazione o già immatricolate successivamente al 1° gennaio 2022. Usufruiscono dei bonus dunque anche i veicoli endodermici benzina e diesel di nuova generazione. Chi decide di acquistare un’auto elettrica pura o una ad idrogeno non è vincolato alla rottamazione.

Il bando sarà pubblicato entro agosto 2023

Per beneficiarne bisognerà collegarsi alla sezione bandionline sul sito della Regione Lombardia. L’assegnazione del contributo terrà conto dell’ordine cronologico della presentazione della domanda. Si rivolge ai veicoli da immatricolare o immatricolati successivamente al 1° gennaio 2022. Una retroattività che va all’inizio dello scorso anno dunque, con il rischio che i fondi a disposizione vadano a esaurirsi in pochissimo tempo.

Le auto che rientrano nell’incentivo regionale devono avere il prezzo base di acquisto (prezzo di listino del modello base), al netto di eventuali allestimenti opzionali del veicolo da incentivare che non superi 35 mila euro per la fascia 61-120 g/km di CO2; 45 mila euro per la fascia 0-60 g/km di CO2. L’acquisto deve avvenire per il tramite di venditori/concessionari di veicoli abilitati da Regione Lombardia, i quali anticipano in fase di vendita il contributo regionale al cittadino beneficiario.

“Gli incentivi per l’acquisto di veicoli ecologici sono uno degli interventi che stiamo portando avanti per migliorare la qualità dell’aria della nostra regione – ha commentato il governatore lombardo Attilio Fontana, –  in questo modo, andiamo incontro alle esigenze di tanti cittadini consentendo loro di potere sostituire automobili di vecchia e vecchissima generazione”.

Lombardia modello per il governo

Il sistema incentivi in Lombardia è diverso da quello varato dal governo Draghi che si è rivelato un flop sotto molti punti di vista.  La netta separazione decisa dal precedente governo tra fondi relativi a diesel e benzina e quelli per l’elettrico ha infatti  lasciato nelle casse dello Stato la metà dei fondi stanziati, quasi tutti riferibili a veicoli elettrificati, mentre la domanda per le auto endotermiche è andata esaurita quasi subito.

Una situazione che ha indotto i ministri Urso e Pichetto Fratin ad annunciare l’intenzione di dirottare i fondi inutilizzati per l’elettrico in favore dell’endotermico. Mentre si attende che l’annuncio del governo si traduca in atto pratico, arriva il bando lombardo che può fare da apripista ad un futuro ecobonus statale per il 2024.

Fondo unico per elettrico, diesel e benzina

Il Pirellone, infatti, pur legando la consistenza dell’incentivo alle minori emissioni, mette in un unico fondo i finanziamenti per auto elettriche, diesel e benzina evitando dunque un “tutto esaurito” nei modelli endotermici ed un elettrico inevaso. D’altra parte l’obbiettivo dei bonus, statali o regionali, è quello di svecchiare un parco circolante che in Italia è il più vetusto d’Europa (12 anni la vita media dei veicoli). In questo senso è certamente meglio favorire la rottamazione di veicoli vecchi e inquinanti, sostituiti  da auto diesel e benzina di nuova generazione, piuttosto che concentrare i fondi su un elettrico che non vuole nessuno.

Che l’auto elettrica in Italia non riscuota grande successo lo si vede (al di là del flop dei bonus) più in generale dai dati di vendita: le immatricolazioni del primo trimestre dell’anno hanno visto  fare la parte del leone ancora alle vetture a benzina con quelle completamente elettriche che restano su percentuali decimali.

Una domanda scarsa, quella delle auto a spina,  legata prima di tutto al prezzo delle vetture (mediamente il costo è il 30% in più dello stesso modello tradizionale) ma anche dalla mancanza di una rete capillare di punti di ricarica veloce, visto che le centraline esistenti nella Penisola sono posizionate in massima parte al Nord e nelle grandi città. Difronte ad un’auto green “solo per ricchi” ed al deserto delle ricariche non c’è incentivo (o dikat di Bruxelles) che tenga.

 

 

 

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