Maserati venduta ai cinesi? Da Shanghai arriva la smentita - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

AutoPrimo piano Ven 18 agosto 2023

Maserati venduta ai cinesi? Da Shanghai arriva la smentita

"Xiaopeng non ha in programma acquisizioni" lo afferma la Casa del Dragone dopo le voci di un interessamento per il brand italiano. Ma per Stellantis le grane sono negli Usa Maserati venduta ai cinesi? Da Shanghai arriva la smentita

“Maserati venduta ai cinesi”, da Shanghai la smentita

Maserati ai cinesi? La notizia, rimbalzata nelle ultime ore sui media del grande Paese asiatico, è stata seccamente smentita. La sola ipotesi però mostra quanto sia ormai aggressiva ed a tratti preponderante la presenza dei costruttori del Dragone sul mercato mondiale dell’auto.

In questo caso a fare shopping del blasonato marchio europeo che fa parte della scuderia Stellantis sarebbe la Xiopeng Motors,  che  tra l’altro ha già stretto alcune collaborazioni estere, come quella con il gruppo Volkswagen per la realizzazione di due nuove auto elettriche del marchio di Wolfsburg per il mercato asiatico. Nel caso di Maserati, viene spiegato sui social media cinesi, Xiaopeng avrebbe l’intenzione  di rilevare le attività del brand modenese e creare un nuovo marchio di auto sportive.

Notizia subito smentita

A stretto giro di posta è arrivata però la smentita, Il portavoce  del marchio Xiaopeng ha infatti dichiarato ad un quotidiano economico di Shanghai che, per il momento, “il costruttore non ha pianificato alcuna acquisizione”. Ed a fugare dubbi sul fatto che il gruppo italo-Frncese voglia cedere il marchio di auto di lusso valgono le parole pronunciate non più di un mese fa dall’ad Carlos Tavares. «Non abbiamo nessuna intenzione di quotare la Maserati perché riteniamo che ci siano opportunità di business per fare crescere i suoi ricavi netti e la redditività – aveva detto Tavares, escludendo il progetto di portare la casa del Tridente in Borsa come entità autonoma.

Non c’è una ipotesi di spin off sul tavolo” aveva tagliato corto l’Ad che anzi, proprio in quel contesto, aveva attaccato l’Unione europea sul lassismo nei confronti dell’invasione cinese. «Negli anni scorsi ho messo sull’avviso l’Ue ma non sono stato ascoltato – aveva spiegato l’ad di Stellantis – e ora, con le prime auto cinesi in vendita, vedo che il dogmatismo si scontra con la realtà. Ora non c’è niente più da dire: dobbiamo solo lottare».

Ma per Stellantis grane negli Usa

Stellantis perde terreno a Piazza Affari in scia a un settore auto in difficoltà in tutta Europa (-0,71% il sottoindice Stoxx continentale). I titoli del gruppo cedono lo 0,95% a 16,32 euro, risentendo anche dello stallo nelle trattative sindacali per il rinnovo del contratto negli Stati Uniti, che potrebbe portare a uno sciopero. Il sindacato Uaw ha annunciato per la prossima volta proprio un voto per autorizzare lo sciopero. Secondo indiscrezioni, i rappresentanti dei lavoratori, che stanno negoziando il nuovo contratto quadriennale per 150mila lavoratori di General Motors, Ford e Stellantis, chiedono un incremento complessivo dei salari a doppia cifra, una settimana lavorativa di 32 ore pagata 40 ore, assicurazione sanitaria universale per i pensionati, il ritorno degli adeguamenti al costo della vita e un incremento dei benefit pensionistici. ‘Le richieste dei sindacati implicano un aumento considerevole dei costi’, commentano gli analisti di Banca Akros, che prevedono che le trattative “potrebbero portare a uno sciopero”.

Condividi articolo