Così Mirafiori diventa il cuore della rivoluzione green di Stellantis
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Auto Mer 21 settembre 2022

Così Mirafiori diventa il cuore della rivoluzione green di Stellantis

La svolta verde di Stellantis passa per lo stabilimento automobilistico più antico d'Europa e più grande complesso italiano, Mirafiori. Così Mirafiori diventa il cuore della rivoluzione green di Stellantis ESTERNI SABILIMENTO FIAT FCA MIRAFIORI
Redazione Verità&Affari
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Il piano di Stellantis a Mirafiori

La svolta verde di Stellantis, prevista nel nuovo piano strategico Dare Forward 2030, passa per lo stabilimento automobilistico più antico d’Europa, nonché il più grande complesso industriale italiano dei tempi andati, ovvero Mirafiori. Da lì, nel reparto stampaggio, dove l’amministratore delegato Carlos Tavares ha immaginato di rigenerare componenti ma anche di ricondizionare e smantellare veicoli, Stellantis guarda al suo futuro. Con questa operazione, calcolatrice alla mano, il gruppo italo-francese immagina di quadruplicare i ricavi derivanti dall’estensione della vita della componentistica delle auto del gruppo e aumentare di dieci volte i ricavi ottenuti dal comparto green entro il 2030.

Le «quattro R»

Una strategia che viene definita delle «Quattro R»: riparazione, riutilizzo, rigenerazione e riciclo. La stima è questa: un fatturato di oltre 2 miliardi di euro nel 2030 proveniente solo dall’hub per l’economia circolare. E grazie a un’intesa con il partner di joint venture Punch powertrain si cominceranno a produrre trasmissioni elettrificate per i veicoli ibridi e ibridi elettrici plug-in dalla seconda metà del 2024.
Ma il traguardo è trasformare Stellantis in un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile a zero emissioni nette da carbonio entro il 2038. «Gli annunci di oggi», ha affermato Tavares proprio da Mirafiori, dove ieri era in visita, «evidenziano sia il nostro impegno verso l’Italia sia la nostra capacità di prendere decisioni responsabili per anticipare l’imminente cambiamento globale del nostro settore». Particolare attenzione è stata rivolta anche alla valorizzazione del «Turin manufacturing district», un polo di produzione di veicoli, centro dell’ingegneria dell’elettrificazione e cuore del design di marchi iconici italiani.

Corre la 500E

Poi Tavares ha tirato fuori i risultati industriali e finanziari del gruppo: «Stiamo osservando la performance di quello che sta succedendo a Mirafiori, la 500E è la Bev (veicolo esclusivamente elettrico, ndr) più venduta in Europa e questo fa sì che siamo in posizione per venderne di più, potremmo produrne il triplo (90.000 all’anno, ndr), ovviamente dipende dalla disponibilità dei componenti come i semiconduttori». Che sono sempre più introvabili. Ma le novità di Tavares non sono finite: «Sempre qui stiamo lavorando sulla Maseratii Gran Turismo. E quello che vi posso dire è che in 41 anni di lavoro in questo settore non ho mai visto una vettura così bella».

Gli altri stabilimenti

Confermati poi altri investimenti sul territorio Italiano: Melfi, insieme a Sochaux, ospiterà la nuova piattaforma elettrica denominata Stla Medium, progettata per i veicoli a batteria con un’autonomia prevista fino a 700 chilometri. A Termoli sorgerà un terzo stabilimento europeo per la produzione di celle per batterie. Negli ultimi quattro anni, Stellantis ha investito oltre 5 miliardi di euro nelle attività italiane per la realizzazione di nuovi prodotti e siti produttivi. Ma il fatto che Mirafiori diventi il secondo punto produttivo del gruppo dopo Metz in Francia ha tranquillizzato i sindacati.

Reazioni positive

«Stamattina abbiamo appreso che Tavares ha parlato anche di un incremento della produzione della Fiat 500 Bev fino a 90.000 vetture l’anno. Si tratta di notizie importanti che dovranno servire a rilanciare Mirafiori e a tutelare l’occupazione», afferma il segretario nazionale della Uilm Gianluca Ficco. «Sono positivi gli interventi sul comprensorio di Torino, ma serve un incontro di verifica sullo stato di avanzamento del piano industriale», commenta il segretario nazionale della Fim Ferdinando Uliano. «Un passo importante per avviare il pieno rilancio dello stabilimento», lo definisce Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom. Ma la notiziona per i sindacati sono le nuove assunzioni. Tavares non si è voluto sbilanciare, ma ha confermato: «In Stellantis non amiamo annunciare cifre di investimento, né di occupazione. Però è vero che ho parlato di 550 assunzioni ai nostri partner.

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