Con l'auto elettrica in cerca di una ricarica, l'odissea accende il dibattito
Fa discutere la lettera di un lettore che, intenzionato ad acquistare un'auto elettrica, ha scelto lo stesso modello ma diesel.
L’odissea nel cercare la centralina per l’auto elettrica
Apprezzamenti, critiche, argomentazioni, domande e dubbi. La lettera del nostro lettore modenese, che ha raccontato a Verità&Affari la propria odissea nel cercare una centralina di ricarica per l’auto elettrica, ha suscitato un dibattito quasi “calcistico” con tifoserie contrapposte tra chi difende a spada tratta la rivoluzione green e chi resta fedele alle motorizzazioni tradizionali. In realtà un’ampia fetta di commenti si sono posti in posizione intermedia, ovvero a favore di un incremento dell’elettrico a patto però che prima il Paese si doti di una rete di centraline di ricarica adeguato alle esigenze degli automobilisti.
Ma prima di addentrarci nei commenti ricordiamo brevemente la vicenda del lettore. Il manager emiliano intenzionato a passare all’elettrico aveva deciso di puntare su una Bmw Serie 7 di nuova concezione. Nel giorno di prova della nuova super car si recava da Modena a Milano conto dell’autonomia dichiarata dalla casa e dagli impegni di lavoro. In realtà, forse per una guida troppo sportiva si trovava ad un tratto nel capoluogo lombardo con una carica del 20%. Da qui la via crucis alla ricerca di una centralina per il rifornimento. Dopo varie peripezie con impianti occupati, fuori uso, o inaccessibili, il lettore veniva salvato solo dalla gentilezza del concessionario Bmw di MIlano che gli metteva a disposizione le proprie centraline interne. Da qui lo stop (non breve) per la ricarica e la decisione finale di acquistare sì una Bmw Serie 7 ma diesel.
Circostanziata è la mail di Ivan Munarin che si dice possessore di due vetture elettriche. “Mi specie sinceramente sentire una persona che appare seria e proattiva abbia avuto un esperienza così negativa riguardo l’auto elettrica – scrive -. La realtà non è quella, certo ci vuole una piccola dose di volontà per passare all’elettrico adesso, ma si può fare tranquillamente. Solo è indispensabile imparare a gestirlo, non è come usare una vettura termica, non si può pretendere di uscire dalla concessioaria e sperare che la macchina non si scarichi, non si può sfruttare le prestazioni da supercar e meravigliarsi che la media stimata sull’utilizzo reale non ci informi che proseguendo un quel modo l’autonomia sarà ridotta”.
“Insomma passare all’elettrico si può ma bisogna essere pronti in un primo periodo a capire il sistema, percorso inevitabile anche fra 3 anni, è un modo diverso di intendere l’auto – dice il lettore – Non conosco nello specifico l’autonomia della Bmw in questione ma ipotizzando 450 km e usandola come si usa una vettura normale per i 260 giorni lavorativi all’anno vuol dire percorrere 117000 km senza mai caricare alle colonnine stradali se non occasionalmente”.