Con l'auto elettrica in cerca di una ricarica, l'odissea fa discutere
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AutoIn evidenza Dom 19 febbraio 2023

Con l'auto elettrica in cerca di una ricarica, l'odissea accende il dibattito

Fa discutere la lettera di un lettore che, intenzionato ad acquistare un'auto elettrica, ha scelto lo stesso modello ma diesel. Con l'auto elettrica in cerca di una ricarica, l'odissea accende il dibattito
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

L’odissea nel cercare la centralina per l’auto elettrica

Apprezzamenti, critiche, argomentazioni, domande e dubbi. La lettera del nostro lettore modenese, che ha raccontato a Verità&Affari la propria odissea nel cercare una centralina di ricarica per l’auto elettrica, ha suscitato un dibattito quasi “calcistico” con tifoserie contrapposte tra chi difende a spada tratta  la rivoluzione green e chi resta fedele alle motorizzazioni tradizionali. In realtà un’ampia fetta di commenti si sono posti in posizione intermedia, ovvero a favore di un incremento dell’elettrico a patto però che prima il Paese si doti di una rete di centraline di ricarica adeguato alle esigenze degli automobilisti.

Ma prima di addentrarci nei commenti ricordiamo brevemente  la vicenda del lettore. Il manager emiliano intenzionato a passare all’elettrico aveva deciso di puntare su una Bmw Serie 7 di nuova concezione. Nel giorno di prova della nuova super car si recava da Modena a Milano conto dell’autonomia dichiarata dalla casa e dagli impegni di lavoro. In realtà, forse per una guida troppo sportiva si trovava ad un tratto  nel capoluogo lombardo con una carica del 20%. Da qui la via crucis alla ricerca di una centralina per il rifornimento. Dopo varie peripezie con impianti occupati, fuori uso, o inaccessibili, il lettore veniva salvato solo dalla gentilezza del concessionario Bmw di MIlano che gli metteva a disposizione le proprie centraline interne. Da qui lo stop (non breve) per la ricarica e la  decisione finale di acquistare sì una Bmw Serie 7 ma diesel.

Questa la vicenda. Ed ecco il pensiero dei nostri lettori a cominciare dal riminese G. Calbucci che ci scrive: “Concordo sulla notevole carenza di colonnine di ricarica veicoli elettrici in Italia e altresì concordo che le tempistiche di ricarica affatto veloci e anche che quelle poche che ci sono i loro stalli non son sorvegliati da alcuna autorità di polizia al fine che veicoli a motore termico non si parcheggino”.
“È anche da rimarcare – sottolinea Calbucci – che i veicoli elettrici non inquinano l’atmosfera ma inquinano l’ambiente con le loro esauste batterie che la loro longevità massima, come riferitomi da più concessionari, è molto più breve di quella dichiarata. Inoltre col freddo invernale le batterie dei veicoli elettrici facilmente vanno sotto tono e non è affatto detto che ogni possessore di auto green abbia un garage od un ricovero riscaldato o almeno riparato”. “In più ad oggi – dice ancora il lettore romagnolo – l’autonomia chilometrica di una carica delle batterie veicolari non eguaglia certo quella dei veicoli a motore termico”.
 
“Io personalmente, per le suddette ragioni,  sono notevolmemente contrario al veicolo elettrico”, conclude Calbucci facendosi interprete di altri lettori che ci hanno scritto. Luigi P. di Vicenza, come altri, pone l’accento sul fatto che “più dell’elettrico sono più  interessato  al motore ad idrogeno od, in alternativa, alla trazione a gas Metano o Gpl. Comunque non capisco perché puntare tutto solo sulle batterie e elettriche”.
 
Di ben diverso avviso il lettore G. Candolfi che giudica molto negativamente il comportamento di “questo imprenditore che utilizza in maniera disinvolta (il termine nella lettera era diverso…) un veicolo elettrico tirandolo alla massima potenza in autostrada senza avere la cognizione di dove siano poi i punti di ricarica”.
 
Di diverso avviso L. Coccoletti che si concentra sul prezzo dei veicoli elettrici. “Per la nostra famiglia composta da quattro persone – ci scrive – ho sempre scelto delle utilitarie spaziose. Tra l’altro i prezzi nella fascia che mi interessa sono molto calati ed anche con il mio budget non elevato faccio scelte di qualità. Sono della generazione che sin da giovane crede nell’ecologia. Il problema però sono i prezzi delle auto elettriche davvero poco green“.

Circostanziata è la mail di Ivan Munarin che si dice possessore di due vetture elettriche. “Mi specie sinceramente sentire una persona che appare seria e proattiva abbia avuto un esperienza così negativa riguardo l’auto elettrica – scrive -.  La realtà non è quella, certo ci vuole una piccola dose di volontà per passare all’elettrico adesso, ma si può fare tranquillamente. Solo è indispensabile imparare a gestirlo, non è come usare una vettura termica, non si può pretendere di uscire dalla concessioaria e sperare che la macchina non si scarichi, non si può sfruttare le prestazioni da supercar e meravigliarsi che la media stimata sull’utilizzo reale non ci informi che proseguendo un quel modo l’autonomia sarà ridotta”.

“Insomma passare all’elettrico si può ma bisogna essere pronti in un primo periodo a capire il sistema, percorso inevitabile anche fra 3 anni, è un modo diverso di intendere l’auto – dice il lettore – Non conosco nello specifico l’autonomia della Bmw in questione ma ipotizzando 450 km e usandola come si usa una vettura normale per i 260 giorni lavorativi all’anno vuol dire percorrere 117000 km senza mai caricare alle colonnine stradali se non occasionalmente”.

F.R. infine pone l’accento su un tema affrontato in molte mail. “Ho letto con interesse il  racconto sulla nuova auto elettrica Bmw – scrive –  e mi trovo assolutamente d’accordo con le osservazioni contenute nella lettera: mi sembra che ancora manchi in gran parte una rete di ricarica elettrica capillare come lo sono ora i distributori di carburante. Mi sono chiesto però come mai l’automobilista non abbia optato per un’auto ibrida“.
 
In effetti le poco più di 30mila centraline in Italia sono nella maggior parte dei casi posizionale attorno alle grandi città e soprattutto al Nord in particolare in Lombardia. Vista la via crucis dell’automobilista proprio a Milano, zona in teoria tra le più servite, la lettera pone ancor più in evidenza la tematica di una transizione all’elettrico non fatta a colpi di ultimatum (come quello dell’Unione europea sullo stop alla vendita di auto diesel e benzina dal 2035) ma che tenga conto delle reali situazioni infrastrutturali. Paese. Come pure non è secondario il tema dei prezzi delle vetture green.
 
In ogni caso chi vuole intervenire nel dibattito ci scriva. Daremo voce a tutti. [email protected]
 
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