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AperturaAuto Mar 18 aprile 2023

Tecnologia, litio, trasporti: da Shanghai parte l'assalto dell'auto cinese in Europa

Il Salone di Shanghai, il più grande evento auto del 2023, si è aperto all'insegna dell'elettrico. Che punta al Vecchio continente Tecnologia, litio, trasporti: da Shanghai parte l'assalto dell'auto cinese in Europa
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Da Shanghai parte l’assalto dell’auto cinese in Europa

Il Salone di Shanghai, il più importante appuntamento dell’auto nel 2023, si è aperto con una certezza. La Cina sta ponendo le basi per diventare padrona assoluta del mercato delle vetture green. E non si tratta solo di offrire modelli tecnologicamente non inferiori a quelli delle case europee, ma guadagnare quote di mercato attraverso il controllo dei prezzi del litio (ovvero la materia prima nella produzione di batterie) e il taglio dei costi dei trasporti.

Proprio alla vigilia del Salone si è saputo che a fronte di un consistente calo dei prezzi del litio, i principali produttori cinesi avrebbero deciso di fissare un prezzo minimo nel tentativo di contrastare questo trend discendente. A partecipare a questo accordo, secondo la Reuters, ci sono dieci società tra cui i colossi Tianqi Lithium e Ganfeng Lithium, che controllano rispettivamente il 46% e il 24% circa della produzione mondiale.

In sostanza starebbe per nascere un cartello che controllerà in misura quasi totale la materia prima con cui si producono le batterie per auto. E dunque di fare il bello ed il cattivo tempo sul mercato. Un rappresentante della Ganfeng Lithium ci ha tenuto ad affermare che “si tratta solo di voci”  mentre  la Tianqi Lithium si è rifiutata di rilasciare dichiarazioni.

In realtà conoscendo lo stretto legame tra un regime che punta alla crescita dopo i difficili anni del Covid ed una industria strettamente legata al regime stesso, non è difficile prevedere una gestione dei prezzi del litio tutta orientata ad indebolire le case automobilistiche straniere favorendo i produttori  cinesi  di veicoli elettrici.

Una flotta di navi per invadere l’Europa

Anche perché per la Cina la strada dell’export sta diventando obbligata. Da quando Pechino ha infatti tagliato gli incentivi all’acquisto, le vendite di auto elettriche e ibride plug-in sono fortemente diminuite: basti pensare che nei primi mesi del 2023 (dati della China association of automobile manufactores) vi è stato un calo addirittura del 50% delle vendite sul mercato interno.

Proprio per aumentare l’offensiva verso mercati esteri, e proporre veicoli ad alta tecnologia a prezzi stracciati, alcune case cinesi hanno iniziato a creare una propria flotta di navi dedicate  all’esportazione. Lo ha fatto Saiac per prima, dimostrando i vantaggi di avere navi di proprietà con i risultati che sta ottenendo il suo marchio Mg in giro per il mondo (vendite raddopiate). Lo stanno facendo anche Chery e Byd. Il tutto con il beneplacido delle autorità centrali.

Il risultato è significativo: se il mercato interno dell’auto green è calato del 50%, nello stesso periodo  le esportazioni di automobili dalla Cina sono invece cresciute del 54%. Tanto che il gigante asiatico ha superato la Germania diventando il secondo Paese al mondo per export di vetture dopo il Giappone.

Un Salone tutto elettrico

Se fino allo scorso anno  l’industria automobilistica cinese puntava a soddisfare quasi esclusivamente l’enorme mercato interno con qualche testa di ponte all’estero, dal Salone di Shanghai (che chiuderà il 27 aprile) arriva invece la fotografia di un’auto made in China che guarda sempre di più al mercato estero, europeo in particolare.

Il colosso Chery presenta una gamma  il cui debutto in Europa ci sarà entro l’anno partendo dal nostro Paese. Byd, che a Shanghai sfida direttamente la Mercedes, oltre a preparare la prima fabbrica di auto in Europa è pronta a invadere l’Italia con una serie di modelli elettrici.

Ma sono molti i marchi del Dragone, ancora sconosciuti sulle nostre strade, a proporre per Europa un’intera nuova generazione di Sport utility a batteria, a cui si affiancheranno city car capaci di mantenere prezzi di listino inferiori di un terzo rispetto ai listini. E le case europee? A Shanghai puntano tutto sul segmento del super lusso per un mercato cinese che ama ancora le berline classiche. Un po’ poco per sfidare il  Dragone in casa propria ed arginarne l’invasione.

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