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AutoPrimo piano Lun 13 febbraio 2023

Tesla apre la rete ai concorrenti per non perdere i premi green

Tesla pronta ad aprire anche alle altre marche la propria rete di super ricariche. Il rischio è perdere i 7,5 miliardi del piano Biden Tesla apre la rete ai concorrenti per non perdere i premi green Elon Musk, numero uno di Tesla
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Una rete per le super centraline 

Elon Musk, è pronto ad aprire la sua rete super centraline di ricarica Tesla negli Stati Uniti anche ai concorrenti. E non per amore del green o della concorrenza. Il tycoon ha  7,5 miliardi di buone ragioni per farlo. Il Dipartimento dei trasporti Usa dovrebbe a breve rendere obbligatorio un requisito legato allo sviluppo dell’auto green in Usa che mette  il miliardario di fronte ad una scelta quasi  obbligata. Se infatti non renderà disponibile  a tutti gli automobilisti la rete Tesla,  sarà escluso dai 7,5 miliardi di dollari di sussidi alle case automobilistiche che fanno parte  del piano del presidente  Biden che mira a portare le centraline sulle strade americane  da  100.000 a 500 mila.

La rete è una parte centrale del piano di Biden per arrivare entro il 2030 ad un parco circolante fatto al 50% di vetture elettriche. Un piano che si scontra, come d’altra parte avviene in Italia, con la  carenza di centraline di ricarica.

In trattativa con Washington

Musk si è già lamentato delle ingerenze del governo federale, ma intanto sta trattando con Washington in attesa che  il Dipartimento dei trasporti diffonda in dettaglio i requisiti finali che tutti i caricabatterie per veicoli elettrici devono soddisfare per poter beneficiare appunto del finanziamento  di 7,5 miliardi di dollari. La rete di centraline Tesla è considerata il modello da seguire: veloce, affidabile, capillare, con circa 40.000 caricabatterie in tutto il mondo. Ma per ora in Usa  la ricarica è  esclusiva per i proprietari di Tesla, Chi guida una Wolksvagen, Ford o Fiat non può usufruirne.  E questo per Washington non va bene.

Diversa la situazione in Europa dove Musk ha già lentamente aperto la propria rete ad altri. Dal 16 novembre scorso  l’Italia si è aggiunta ai Paesi dove tutti  possono usare le super centraline Tesla.  Per ora comunque il rischio che i punti di ricarica di Musk siano presi d’assalto è mitigato dal fatto che non tutte le centraline sono abilitate ad accogliere veicoli di altre marche e poi vi sono    una serie di condizioni differenziate tra i proprietari Tesla e i proprietari non-Tesla.

Le postazioni italiane Tesla supercharges disponibili per tutti sono, come dicevamo,  ancora in numero ridotto, circa una ventina su 50 stazioni e un totale di 500 stalli disponibili.   Le postazioni non Tesla già funzionanti (secondo quanto diffuso dall’azienda al momento dell’annuncio dell’apertura alle altre marche avvenuta nell’autunno scorso)  sono collocate a: Sondrio, Grandate (Co), Arese (Mi), Vicolungo (No), Cavaglià (Bi), Vado Ligure (Sv), Genova. Parma, Forlì, Grosseto, Magliano Sabina (Ri), Afragola (Na), Mercato San Severino (Sa), Cerignola (Fg), Brindisi, Morano Calabro (Cs), Palmi (Rc), Catania.

Da scaricare l’app Tesla

Per ricaricare auto elettriche diverse da Tesla, i proprietari devono scaricare e utilizzare l’app Tesla versione 4.2.3 o successiva, creare un account per “utente non Tesla” e associare un metodo di pagamento. Quali auto elettriche possono caricare? Attualmente solo i modelli compatibili con una presa di ricarica tipo Ccs standard.

Secondo gli addetti ai lavori, la liberalizzazione prevista negli Usa avrà effetti anche sulla politica di Tesla in Italia. Ma non basteranno certo le centraline di Musk a risolvere il problema della scarsità dei punti di ricarica in Italia, dove le poco più di 36 mila centraline sono posizionate in massima parte al Nord e vicino alle grandi città. Non è un caso che proprio la scarsità di centraline sia all’origine del flop delle vendite di auto elettriche in Italia con un calo in gennaio della quota di mercato sotto il 3%.

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