I lockdown continui mandano in testa coda il settore auto in Cina
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Auto Gio 08 dicembre 2022

I lockdown continui mandano in testa coda il settore auto in Cina

Le restrizioni Covid mettono in lockdown le vendite di auto in Cina. A novembre le vendite sono calate del 9,2% rispetto a un anno fa. I lockdown continui mandano in testa coda il settore auto in Cina Stabilimento di produzione cinese
Giuliano Longo
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Giuliano Longo

La vendita della auto in Cina

Le restrizioni Covid mettono in lockdown le vendite di auto in Cina. A novembre le vendite sono calate del 9,2% rispetto a un anno fa a causa del crollo della domanda proprio mentre il paese era alle prese con un’economia in rallentamento sotto i duri freni che Pechino aveva imposto per contenere la pandemia e che solo ora ha iniziato ad allentare. Le case automobilistiche e i concessionari cinesi hanno venduto 1,65 milioni di autovetture, il 10,5% rispetto a ottobre, secondo i dati diffusi dalla China Passenger Cars Association. Nonostante una crescita di quasi il 15% della produzione automobilistica nei primi 11 mesi dell’anno, la produzione mensile è diminuita del 9% rispetto a ottobre.

Le vendite in Cina

Le vendite al dettaglio di auto sono state “molto inferiori a quanto ci aspettavamo”, ha detto il segretario generale della China Passenger Car Association (CPCA) Cui Dongshu, aggiungendo che “è una situazione molto grave”. Di conseguenza i produttori hanno rallentato la produzione, con alcuni aggiustamenti relativamente significativi. In controtendenza la fabbrica di Shanghai di Tesla, che il mese scorso ha consegnato 100.291 veicoli elettrici battendo il suo record. Per Morgan Stanley la Cina si troverá ad affrontare un inverno difficile a causa delle continue incertezze legate alla pandemia, ma la seconda economia mondiale probabilmente tornerá a ruggire a partire dalla metá del 2023, quando i funzionari si concentreranno sulla crescita.

“Alcune regioni potrebbero rimanere prudenti sulla riapertura” nei prossimi mesi, con i funzionari locali che potrebbero inasprire le restrizioni per evitare un’impennata di contagi durante la stagione fredda, afferma Robin Xing, capo economista di Morgan Stanley per la Cina, “sono molto piú convinto che ci sará un’apertura vera e propria probabilmente entro aprile”. Morgan Stanley prevede che l’economia cinese crescerá del 5% l’anno prossimo. La strada della Cina verso la piena riapertura sará probabilmente graduale, dolorosa e accidentata, poichè il Paese non è “ben preparato ad affrontare una massiccia ondata di contagi da Covid e potrebbe dover pagare per la sua procrastinazione nell’abbracciare un approccio di convivenza con il Covid”, affermano gli economisti di Nomura guidati da Lu Ting. Per gli economisti di Goldman Sachs la riapertura anticipata post-pandemia in Cina potrebbe esercitare una pressione al ribasso sulla crescita nel breve termine, con un moderato rischio al rialzo nel 2023 con una crescita del 4,5%.

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