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BanchePrimo piano Ven 17 febbraio 2023

Banche italiane, Scope: prospettive promettenti per 2023

Un'analisi di Scope Ratings segnala che il 2023 sarà un anno positivo per le banche italiane. Attenzione alla qualità dei prestiti Banche italiane, Scope: prospettive promettenti per 2023
Redazione Verità&Affari
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(Teleborsa) – Le prospettive per il 2023 delle banche italiane sono “promettenti” grazie a un aumento dei tassi di interesse superiore alle attese che farà aumentare il margine di interesse del 10%-20% rispetto al 2022 e a un rischio minore di recessione, che è positivo per i nuovi volumi di affari, le commissioni attive e il costo del rischio. Lo afferma Scope Ratings in un nuovo report sul tema, dove vengono anche evidenziate le ottime performance dell’ultimo trimestre del 2022.

La performance delle banche italiane è stata “solida” negli ultimi tre mesi dello scorso anno, raggiungendo un ROE medio del 9,3%, si legge nel report a cura di Marco Troiano e Alessandro Boratti. Il reddito netto da interessi del quarto trimestre è cresciuto a un ritmo più rapido, riflettendo non solo l’aumento dell’Euribor ma anche un’accelerazione del repricing degli asset. I margini sull’origination e la parte a tasso variabile dello stock di prestito si stanno espandendo rapidamente, mentre i tassi sui depositi hanno appena iniziato a salire.

Meno commissioni per le banche

I proventi da fee e commissioni hanno registrato una tendenza al ribasso per la maggior parte delle banche, poiché la debole performance dei mercati finanziari ha pesato sulle vendite di prodotti di gestione patrimoniale, sui volumi gestiti e sulle commissioni di performance. Spicca la performance positiva di Mediobanca grazie all’attività di advisory e gestione patrimoniale. Anche Banca Popolare di Sondrio ha mostrato un aumento poiché guadagna la maggior parte delle sue commissioni dai servizi bancari tradizionali, che hanno registrato una buona performance.

Gli effetti dell’inflazione hanno iniziato a manifestarsi nei numeri del quarto trimestre. UniCredit e altri hanno registrato aumenti salariali legati all’inflazione, mentre altri hanno visto maggiori spese amministrative. In alcuni casi, come Mediobanca, l’aumento dei costi è dovuto alla crescita del business e alla remunerazione variabile. Ciononostante, il rapporto costi/ricavi medio del settore è diminuito dal 62,9% del quarto trimestre 2021 al 53% del quarto trimestre 2022.

Redditività trainata da tre fattori

Secondo Scope Ratings, la redditività delle banche italiane nel 2023 sarà trainata principalmente da tre fattori: repricing del balance sheet per il contesto di tassi più favorevole, che continuerà a sostenere i ricavi; un progressivo riprezzamento dei depositi limiterà i benefici dei rialzi dei tassi (deposit beta); costo del rischio potenzialmente più elevato se l’economia scivola in recessione.

“Le nostre prospettive sulle banche sono costantemente migliorate negli ultimi mesi poiché i tassi ufficiali sono saliti a livelli più alti di quanto inizialmente previsto e lo spettro di inadempienze creditizie elevate è svanito”, ha affermato Alessandro Boratti, analista del team bancario di Scope.

L’esperto segnala comunque alcuni rischi al ribasso. “Gli ultimi dati dell’indagine sui prestiti forniscono una prospettiva cupa per l’origination dei prestiti nei prossimi mesi, in particolare nel segmento al retail – ha spiegato – Inoltre, il crescente costo del debito combinato con standard di credito più severi raffredderà i prestiti alle imprese. Nel frattempo, i costi di finanziamento delle banche stanno aumentando, non solo a causa del riprezzamento dei depositi, ma anche a causa del costo più elevato del debito wholesale”.

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