Banco Bpm non delude nei conti, ma frena l'ipotesi di risiko
Per l'intero esercizio Banco BPM prevede un significativo miglioramento dell'utile netto rispetto allo scorso anno.
Banco BPM ha registrato un risultato lordo dell’operatività corrente pari a 1.015,6 milioni di euro nei primi sei mesi del 2023, che rappresenta il miglior risultato semestrale, e un utile netto di 624,4 milioni di euro, crescita del 77,9% rispetto al primo semestre 2022. Escludendo le componenti non ricorrenti, l’utile netto si attesta a 652,3 milioni di euro.
Il margine di interesse si attesta a 1.552,9 milioni di euro, in crescita del 49,4% rispetto al dato del primo semestre 2022 (pari a 1.039,1 milioni), attribuibile principalmente all’incremento dello spread commerciale, conseguente al rialzo dei tassi di interesse, e al limitato impatto sul costo dei depositi che hanno più che compensato il venir meno dei benefici relativi alla remunerazione dei finanziamenti TLTRO.
Le commissioni nette del primo semestre ammontano a 948,2 milioni di euro, in calo dell’1,9% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il comparto dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza evidenzia una contrazione del 5,8%, riferibile principalmente al collocamento di fondi e sicav, parzialmente compensata dalla crescita dell’1,8% delle commissioni relative ai servizi di banca commerciale
Gli impieghi netti a clientela sono pari a 108,2 miliardi: -2,4% a/a (di cui crediti in bonis -1,7% e crediti deteriorati -27,0% rispetto al 30 giugno 2022) e -1,2% rispetto al 31 dicembre 2022 (di cui crediti in bonis -1,0% e crediti deteriorati -11,4%). La raccolta diretta da clientela è pari a 124,7 miliardi: -1,3% a/a e +1,0% rispetto a fine dicembre 2022; raccolta core a € 101,3 miliardi.
Per l’intero esercizio Banco BPM prevede un significativo miglioramento dell’utile netto rispetto allo scorso anno, con un EPS 2023 di 80 centesimi di euro (contro una guidance precedente di circa 0,75 euro), in ulteriore rafforzamento per il 2024 (0,90 euro, +12,5%), superando significativamente sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel Piano Strategico, che sarà oggetto di aggiornamento nel quarto trimestre 2023. In tale sede la banca procederà ad aggiornare i target di remunerazione degli azionisti che potranno riflettere i positivi risultati raggiunti in termini di redditività e di creazione organica di capitale.
“I risultati eccezionali in termine di NII, di efficienza raggiunta, dell’utile netto e della diminuzione del costo del rischio, associati a un’ottima generazione di capitale, ci hanno portato a un upgrade della guidance”. Lo ha affermato Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM, durante la call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati del primo semestre 2023. “L’EPS del 2023 è ora visto in crescita a 80 centesimi, dalla stima precedente di 75 centesimi, e non bisogna dimenticare che era a 46 centesimi del 2022”, ha spiegato.
Castagna ha citato anche il dividend yield “attraente”, al 9% nel 2023 e al 10% in 2024, all’attuale livello di payout. “La forte redditività e la generazione di capitale si rifletteranno nella remunerazione aggiuntiva degli azionisti nel prossimo piano strategico, quando saranno disponibili più dettagli”, ha detto Castagna, senza sbilanciarsi davanti alle domande degli analisti sul tema. Con il nuovo piano industriale ci sono comunque “aspettative al rialzo anche su una nuova guidance sul 2024“, oltre che “spazio per aumentare la distribuzione agli azionisti”.
Sempre in merito alla remunerazione, ha spiegato che “non ci sarà un dividendo straordinario, ma una nuova policy, che sarà associata a buyback – in questo caso straordinari – derivanti dalla generazione del capitale”. “Vogliamo investire nei progetti industriali, come il progetto sui pagamenti dimostra, e seguiremo attentamente tutte opportunità – ha raccontato -. Sappiamo che i tassi nel futuro diminuiranno e dobbiamo essere pronti a guadagnare con le commissioni”.
Sul fronte tech, ha detto che “abbiamo investito molto nel digitale e abbiamo una delle best-in-class digital proposition per i nostri clienti, e forse quello che abbiamo fatto meno è ridisegnare l’infrastruttura IT della banca. Abbiamo abbastanza forza di capitale per avere soldi da investire”, ricordando la nomina del mese scorso per rafforzare quest’area. In merito a operazioni straordinari, Castagna ha detto che “l’M&A non è sul tavolo. Ci potrebbe essere qualcosa sulle fabbriche prodotto, ma non a livello di banca”.