Deutsche Bank, una scommessa da 5 milioni ha causato il crollo in Borsa
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BancheIn evidenza Mar 28 marzo 2023

Deutsche Bank, una scommessa da 5 milioni ha causato il crollo in Borsa

Un singolo contratto sui Credit default swap della banca tedesca alla base del tonfo in Borsa da 30 miliardi delle banche europee venerdì Deutsche Bank, una scommessa da 5 milioni ha causato il crollo in Borsa
Redazione Verità&Affari
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Una scommessa da 5 milioni ha causato il crollo di Deutsche Bank

Un singolo acquisto di Cds per una controvalore di 5 milioni di euro avrebbe scatenato la valanga di venerdì scorso su Deutsche Bank. Che a sua volta ha portato a una perdita di capitalizzazione di 1,6 miliardi per la banca tedesca e di 30 miliardi sull’indice delle banche europee. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, citando fonti anonime. Secondo l’agenzia, le autorità di controllo dei mercati avrebbero richiesto chiarimenti sulla transazione ai vari operatori del mercato dei Cds. 

Cosa sono i Cds

I Credit default swap o Cds sono contratti finanziari che di fatto consentono a chi compra di guadagnare da un eventuale default di un dato emittente. Sono generalmente utilizzati come una sorta di “assicurazione“, per limitare le eventuali perdite di una esposizione più grande in altri strumenti dello stesso emittente. Malgrado i Cds su Deutsche Bank rappresentino una fetta importante dei Cds su emittenti corporate, il mercato di questi strumenti è estremamente illiquido. Un singolo scambio di dimensioni importanti, come quello che sarebbe avvenuto nella mattinata di venerdì, può essere dunque sufficiente a far salire in modo anomalo i prezzi. 

In particolare, riporta Bloomberg, il contratto che sarebbe al centro degli accertamenti delle autorità riguarderebbe la protezione sul default del debito subordinato di Deutsche Bank. Non è chiaro chi sia stato l’acquirente né il venditore, scrive ancora l’agenzia. 

Mercato opaco e illiquido 

Sulla opacità del mercato dei Cds è intervenuto oggi Andrea Enria, il numero uno del Supervisory board della Bce. Probabilmente l’intervento di Enria è tutt’altro che casuale, alla luce delle rilevazioni di Bloomberg. “Ci sono mercati come quello dei Cds che sono molto opachi, molto superficiali e molto illiquidi“, ha detto. Aggiungendo che il trading opaco dei Cds sta danneggiando il prezzo delle azioni bancarie e può innescare una fuga dai depositi. “Con pochi milioni puoi muovere gli spread dei Cds” di una grande banca “e contaminare anche il prezzo delle azioni e possibilmente anche i deflussi dei depositi“, ha detto il presidente, senza fare nomi di banche.

Enria: servono regole

Enria ha detto che il Financial Stability Board potrebbe rivedere il modo in cui il mercato dei Cds funziona. Intanto, migliorare le informazioni sulle operazioni che coinvolgono questi strumenti potrebbe essere una strada migliore rispetto a divieti o nuove regole. “Se hai una buona trasparenza, per esempio se questi mercati fossero controllati a livello centrale invece di avere opache transazioni over the counter dove non sai chi sta facendo trading, credo che sarebbe già un buon progresso“, ha concluso.

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