Fallimento Svb, altro terremoto: crollano piccole banche americane
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

ApprofondimentiBanche Lun 13 marzo 2023

Fallimento Svb, il terremoto non si ferma: crollano le piccole banche americane

First Republic perde oltre il 70%, andamento simile anche per Western Alliance. Le piccole banche americane crollano in Borsa Fallimento Svb, il terremoto non si ferma: crollano le piccole banche americane
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Le piccole banche americane crollano

Le conseguenze del fallimento di Silicon Valley Bank non si sono ancora concluse nonostante l’intervento d’emergenza messo in piedi dalla Fed e dal Tesoro americano. Le banche regionali americane sotto infatti sotto pressione a Wall Street con il fallimento di Svb. First Republic perde il 76% mentre Western Alliance il 81%. Pesanti anche Pacwest Bancorp (-50%) e Charles Schwab (-18%). 

La contrattazione dei titoli di molti istituti sono state sospese per volatilità tra le banche mid-cap americane. L’effetto domino di Svb non si è ancora fermato nonostante l’annuncio che Svb Financial Group sarà rimosso dallo S&P 500 dopo la chiusura di domani e sarà sostituito da Insulet Corp., produttore di dispositivi medici. Il titolo di Insulet guadagna oltre il 5%.

Biden non rassicura gli azionisti

Le autorità Usa vogliono evitare che si scateni il panico sui mercati e che i clienti delle banche si ritirino in massa, un “bank run” dagli effetti potenzialmente devastanti. La debacle della Svb illustra le fragilità dell’intero sistema bancario statunitense dopo la stretta monetaria della Fed. Anche il presidente Biden ha preso la parola per provare a rassicurare gli americani: “Il sistema bancario degli Usa è solido”, ha spiegato. Aggiungendo anche che “i depositi sono al sicuro”. 

Ma le parole del presidente americano non hanno fermato la fuga dalle banche di piccole e medie dimensioni americane, come dimostra l’apertura drammatica di First Republic & co. Anche perché Biden ha rassicurato i clienti, ma non gli azionisti. Questi ultimi, ha spiegato il presidente Usa, hanno assunto rischi in modo consapevole e “quando i rischi non pagano, gli investitori perdono i loro soldi. Così funziona il capitalismo”.

In una settimana persi 267 miliardi di dollari

In attesa di capire il crollo odierno quanto costerà agli azionisti, chi ha investito nelle banche americane ha già rimesso una buona fetta del proprio capitale. Secondo i calcoli effettuati da Murthy Grandhi, analista di GlobalData, complessivamente le banche statunitensi hanno perso oltre 267 miliardi di dollari settimana scorsa. Oltre alle tre banche più citate – Silicon Valley Bank, Silvergate Capital Corp e Signature Bank – altre sette hanno sofferto perdite per oltre il 20%.

Si tratta di PacWest Bank Corp (54,9%), Western Alliance Bancorporation (34,5%), First Republic Bank (33%), Clienti Bancorp Inc (23,4%), Charles Schwab Corp (23,4%), First Foundation Inc (21,3%) e Metropolitan Bank Holding Corp (21%). Il caso Svb ha creato, spiega l’analista di GlobalData, le condizioni per la vendita incontrollata di azioni anche per altre banche esposte sul mercato del venture capital. 

Moody’s: “Improbabile che Banche europee al sicuro”

Per quanto riguarda l’Europa invece, nonostante la giornata difficile a Piazza Affari, appare improbabile che le svalutazioni registrate dai bond nei portafogli delle principali banche europee si traducano in impatti concreti sui bilanci. Questo perché, sostiene Moody’s, gli istituti non si troveranno in condizione di dover vendere i titoli in perdita. Tanto da definire la riduzione del valore “per la maggior parte delle grandi banche europee temporanee e moderate”.

Anche gli istituti piu’ piccoli, che si basano sui depositi, “possono contare sulla stabilità della loro fedele clientela, che consente loro di attendere un recupero del valore dei bond senza dover subire un incremento dei costi di raccolta”. Gli esperti dell’agenzia  stimano che “circa un terzo dei titoli di Stato sia detenuto al costo ammortizzato piuttosto che al fair value”.

Condividi articolo