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AperturaBanche Lun 03 aprile 2023

Iccrea prevede un utile netto di quasi un miliardo nel 2025

Il piano industriale del gruppo che raccoglie 118 Bcc con oltre 5 milioni di clienti: crescita di impieghi e raccolta, Cet1 atteso al 20,7% Iccrea prevede un utile netto di quasi un miliardo nel 2025
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Piano industriale Iccrea: un miliardo di utile entro il 2025

Il gruppo Iccrea prevede un utile netto a 987 milioni di euro al 2025 dai 750 milioni del 2022, con un Roe (Return on equity) del 6,9% dal 6,3% attuale. Iccrea, che raccoglie 118 Bcc con un totale di oltre 5 milioni di clienti ed è una delle due centrali del credito cooperativo, ha presentato il piano industriale per il prossimo triennio.

“Modello di business ancora più efficiente”

“I risultati che abbiamo raggiunto a oggi ci hanno reso resilienti e pronti ad affrontare da protagonisti nuove sfide facendo leva sulla nostra identità – ha commentato Mauro Pastore, direttore generale del gruppo Iccrea – Quello del gruppo bancario cooperativo si è rivelato un modello di successo che ci ha permesso di erogare alle comunità un grande valore, migliorando il posizionamento competitivo del nostro gruppo e valorizzando l’autonomia, il localismo e la prossimità delle nostre Bcc”.

“Con il piano 2023-2025 intendiamo rendere questo modello di business ancora più efficiente e moderno, evolvere l’offerta per soddisfare al meglio le esigenze della clientela ed eccellere per solidità patrimoniale e finanziaria garantendo stabilità di lungo termine”, ha aggiunto.

La crescita degli impieghi

Il gruppo prevede una crescita degli impieghi alla clientela a 98 miliardi dai 93,3 attuali e una raccolta complessiva a 124,8 miliardi. “In questo primo trimestre i crediti sono flat anche per noi”, ha detto Pastore, aggiungendo di essere fiducioso in una ripresa dell’economia. Per le assunzioni del piano, il gruppo prevede una crescita sostanzialmente piatta del Pil italiano nel 2023 (+0,1%). Con una ripresa negli anni successivi a +1% nel 2024 e +1,4% nel 2025. L’inflazione è prevista in discesa dal 4,4% al 2023 all’1,5% nel 2025.

Per quanto riguarda la qualità del credito, il gruppo prevede un NPL ratio lordo al 3,5%; NPL ratio netto all’1,6%; copertura crediti deteriorati al 55,4%.

Costo del rischio

I nuovi default sono attesi in crescita rispetto al 2022 e pari a circa 6 miliardi di euro in arco piano, a cui si contrapporranno azioni di gestione per 6,8 miliardi di euro per assicurare una riduzione delle posizioni non performing lorde di circa 0,8 miliardi di euro (-18,4%) a fine 2025, pur in presenza di impieghi lordi a clientela in crescita di circa 4,9 miliardi di euro (+1,7% Cagr 22-25).

Il costo del rischio medio annuo nel periodo 2023-2025 si attesterà a circa 77 bps (rispetto ai 49 bps del 2022) con un impatto a conto economico pari a complessivi 2,2 miliardi di euro nel triennio.

Rafforzamento patrimoniale

Dal punto di vista dei parametri patrimoniali, il gruppo prevede una crescita costante del Cet1 ratio fino al 20,7% nel 20225 dal 19,2% del 2022. A sostegno del fabbisogno Mrel Rwa prevede inoltre 2,8 miliardi di emissioni, quasi esclusivamente senior. Di questi, 1,150 miliardi all’anno tra 2023 e 2024 (dei quali 500 già emessi) e 500 milioni nel 2025.

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