Intesa Sanpaolo, Messina alza le stime: “Puntiamo a 7 mld di utile”
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BanchePrimo piano Lun 08 maggio 2023

Intesa, Messina alza le stime: “Puntiamo a 7 mld di utile”

L'ad Carlo Messina alza le stime di Intesa Sanpaolo con la previsione per il 2023 di un utile netto di 7 miliardi. Intesa, Messina alza le stime: “Puntiamo a 7 mld di utile”
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Per Intesa Sanpaolo il primo trimestre del 2023 “è stato il miglior inizio d’anno di sempre”. Lo dice chiaramente l’amministratore delegato Carlo Messina, aprendo la conference call con gli analisti per la presentazione dei conti al 31 marzo. I risultati battono le attese. Utile di circa 2 miliardi di euro, grazie principalmente al forte aumento degli interessi netti, con una crescita dell’88% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il contributo maggiore è arrivato dall’innalzamento del margine d’interesse legato all’aumento dei tassi deciso dalla Bce. Piazza Affari festeggia con un rialzo del 3,69%.

Messina alza le stime con la previsione per il 2023 di un utile netto di 7 miliardi e conferma il forte impulso sul sostegno al sociale. Nessuna ostilità preconcetta alla tassa straordinaria sugli extra-profitti delle banche a condizione, spiega agli analisti, che venga “utilizzata per contrastare l’aumento delle disuguaglianze e non per ridurre il debito pubblico”.

Il conto economico consolidato del gruppo registra un aumento degli interessi netti che si attestano a 3,25 miliardi di euro, in aumento del 66,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In calo, invece, le commissioni nette che scendono del 6,6%, in linea con le previsioni degli analisti. Per quanto riguarda le nuove stime, la banca ha evidenziato che la formula del piano di impresa 2022-2025 è confermata e le “relative iniziative industriali sono ben avviate”.

E questo consente di prevedere una prospettiva di forte rialzo per l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025, grazie dall’aumento dei tassi di interesse. Per quest’anno, inoltre, è previsto un significativo aumento dei ricavi trainati dagli interessi netti, attesi a oltre 13 miliardi , e un forte calo delle rettifiche di valore legate ai crediti incagliati.

L’esposizione verso la Russia

La banca infatti ha continuato a pulire il bilancio dei crediti deteriorati, per il trentesimo trimestre consecutivo, c’è anche la riduzione dell’esposizione verso la Russia, diminuita di circa il 70 per cento (o 2,5 miliardi di euro) rispetto a giugno 2022 e scesa allo 0,2 per cento dei crediti a clientela complessivi del gruppo.

La trimestrale conferma che negli anni la banca “ha saputo sviluppare un business model che si è rivelato vincente grazie alla sua diversificazione e alla capacità di migliorare in maniera significativa la qualità del credito e di gestire con flessibilità ed efficienza i costi operativi” ha sottolineato Messina, “incrementando progressivamente una patrimonializzazione ben superiore ai livelli richiesti” in anni di “scenari notevolmente sfidanti”.

I risultati “solidi e positivi ci consentono di aumentare la previsione di utile netto del 2023”, aggiunge. Arrivano così buone notizie per gli azionisti con una forte distribuzione di valore pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del piano di impresa. Previsto anche ed un eventuale ulteriore assegnazione da valutare di volta in volta tenendo conto del capitale in eccesso. Quest’anno gli azionisti potranno contare su una distribuzione pari a 5,8 miliardi considerati il dividendo di maggio, la seconda tranche del buy back, e l’acconto dividendo di novembre. Si tratta di “risorse importanti – prosegue Messina – non solo per i nostri azionisti ma per l’economia del Paese”.

La crescita dei ricavi

Nei primi tre mesi dell’anno la crescita dei ricavi da interessi ha reso possibile l’aumento dell’utile netto, di conseguenza i dividendi maturati sono pari a 1,4 miliardi di euro: di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alle Fondazioni azioniste. “Tutti i nostri stakeholder beneficeranno della nostra performance, non solo gli azionisti”, annunciato il ceo della banca, rispondendo agli analisti che gli hanno domandato sull’uso futuro del capitale in eccesso. Nonostante il debito pubblico “significativo”, di cui la capitalizzazione del 12 per cento prende in considerazione, l’Italia “ha punti di forza sottostimati” e il capitale è “significativo per far fronte a eventuali perdite inattese. Abbiamo la possibilità di fare acquisizioni o a remunerare azionisti”, tuttavia non si vedono “al momento acquisizioni che possano creare valore per i nostri azionisti. Preferisco essere concentrato sul nostro piano di impresa”. Servono risposte sui mercati ma “sono fiducioso che continueremo a realizzare un utile netto significativo, i 7 miliardi di euro sono un risultato che può migliorare anno per anno”, dice ancora Messina.

Le imposte generate

La banca ha evidenziato che le imposte dirette e indirette generate nel primo trimestre sono state pari a 1,4 miliardi di euro, con un aumento di circa 300 milioni rispetto allo stesso periodo del 2022, con un significativo incremento del beneficio al bilancio pubblico. Prosegue intanto il supporto all’economia reale con circa 15 miliardi di nuovo credito a medio e lungo, di cui 10 miliardi in Italia. Nove miliardi hanno riguardato famiglie e piccole e medie imprese. Prosegue l’impegno sul fronte del sociale e, dopo la donazione di 100 milioni negli anni della pandemia, sono state rafforza le misure per contrastare la povertà e le disuguaglianze. La banca ha messo in campo “10,5 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e il primo trimestre 2023”, conclude Messina.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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