Cosa dimentica chi gioca ad attaccare l'Italia sul debito
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CommentoIn evidenza Sab 29 aprile 2023

Cosa dimentica chi gioca ad attaccare l'Italia sul debito

consiglia ai risparmiatori italiani ed agli investitori istituzionali di vendere i Btp Italia e di acquistare i titoli di Stato spagnoli Cosa dimentica chi gioca ad attaccare l'Italia sul debito
Giuseppe Giusto
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Giuseppe Giusto

L’attacco all’Italia

Nell’ultima settima si è tanto parlato dei risultati di una analisi realizzata da Goldman Sachs la quale consiglia ai risparmiatori italiani ed agli investitori istituzionali di vendere i Btp Italia e di acquistare i titoli di Stato spagnoli, questo alla luce della politica monetaria restrittiva stabilita della Bce.

Bloomberg comunica che gli analisti americani prevedono che lo spread tra Btp e Bund salga a 235 punti base entro la fine dell’anno 2023, oggi é intorno al 187. Situazione che potrebbe ulteriormente peggiorare in previsione di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Bce. E l’agenzia Moody’s avvedrete che potrebbe rivedere in negativo il giudizio sull’Italia.

Il problema dei tassi

Pierre Wunsch, governatore della Banca centrale belga, che siede tra l’altro nel consiglio direttivo della Bce, ci mette il carico da novanta, in un’intervista al Financial Times, affermando che non sarebbe sorpreso se ad un certo punto i tassi dovessero passare al 4%.

Dobbiamo tenere presente che la Bce ha alzato i tassi sui depositi ad un ritmo straordinario da -0,5% di luglio scorso al 3%, ed ora tutti i mercati si aspettano un ulteriore rialzo fino al 3,75%. Wunsch ribadisce che gli investitori “stanno sottovalutando quanto aumenteranno i costi di indebitamento della zona euro”.

Ulteriore notizia negativa arriva da Moody’s, secondo il quale una crescita lenta e costi di finanziamento più elevati potrebbero indebolire ulteriormente la posizione fiscale dell’Italia, attualmente l’unico Stato sovrano con rating Baa3 e outlook negativo.

Le brutte notizie non sono finite

La Vigilanza bancaria unica europea Bce/Ssm ha richiesto ,inviando una lettera alle banche
sotto la propria supervisione di indicare nei documenti relativi agli stress test richiesti dall’Eba ( previsti per luglio), informazioni precise sulle perdite non realizzate sulle attività finanziarie detenute fino a scadenza ecc., con lo scopo di effettuare un’ampia e approfondita ricognizione di dati che, pur essendo congelati, potrebbero in caso di necessità provocare un impatto negativo sui conti economici delle banche europee.

A maggio 2022, la mappa dei detentori dei titoli di stato italiani, quantificavano su un ammontare di titoli pari a 2.282 miliardi di euro, il 18,77% posseduto dalle banche pari a circa 428 miliardi di titoli.

La memoria corta

Il 14 giugno 2022 venivano pubblicati alcuni dati che indicavano lo spread tra Btp e Bund decennale sempre più vicino alla soglia psicologica di 250 punti base (esattamente al 248, contro circa il 190 registrato in questi giorni 27 aprile 2023), con un rendimento dei titoli italiani tornato sopra il 4% (era il 4,11%) come a fine 2013. In questi giorni il rendimento dei Btp decennali é pari al 4,26%. Un trend di crescita negativo che, l’anno scorso, aveva coinvolto anche i debiti sovrani di Spagna, Portogallo e Grecia.

Quindi avendo valutato le numerose variabili e le continue e costanti notizie negative che arrivano da più parti, in queste ultime settimane, si ha come l’impressione e la sensazione che i “mercati”, intendano mettere l’Italia in una situazione di difficoltà. In un momento in cui il nostro debito pubblico é sotto la lente degli investitori e dei mercati i titoli di Stato custoditi da istituti di credito e compagnie di assicurazione costituiscono una protezione da attacchi speculativi, che possono essere rappresentati anche dal “nulla”.

La ricchezza delle famiglie italiane

La ricchezza delle famiglie italiane a fine 2021 contavano su un tesoro di 10.422 miliardi di euro, dati emersi dallo studio “La ricchezza dei settori istituzionali in Italia : 2005-2021”, elaborato dalla Banca d’Italia e Istat.

Finalmente una bella notizia, anche se nel 2022 la ricchezza finanziaria delle famiglie é tornata di poso sotto i 5 mila miliardi , a causa dell’inflazione e dall’andamento dei mercati , comunque parliamo sempre di 5.000 miliardi.

Perché nessuno pensa alla parabola del debito USA che potrebbe provocare il possibile default sul debito del governo americano che ha raggiunto i 31.400 miliardi di dollari a gennaio del 2023?

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