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CommentoPrimo piano Lun 09 gennaio 2023

Il nostro debito pubblico nelle mani dei risparmiatori italiani. Ecco come incentivare l'acquisto di Btp

Si può ragionare sulla garanzia del Tesoro che il capitale investito non subisca perdite in caso di riscatto anticipato Il nostro debito pubblico nelle mani dei risparmiatori italiani. Ecco come incentivare l'acquisto di Btp BTP ITALIA
Giuseppe Giusto
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Giuseppe Giusto

Il debito pubblico aumenta

Il Financial Times , ci ritiene l’anello debole dell’economia europea. Le società di rating ci penalizzano esprimendo  valutazioni negative riguardanti soprattutto l’ammontare mostruoso del debito pubblico. Ovviamente parliamo dell’Italia che a fine  ottobre 2022 ha registrato l’0ennesimo record con un debito pubblico pari a 2.771 miliardi. Il mandato della Bce , l’abbiamo più volte commentato, è quello di riportare l’inflazione al 2% nel medio termine. Lo strumento principale da attivare per raggiungere questo obiettivo è quello del rialzo dei tassi d’interesse abbinato a una politica restrittiva, che si concretizzerà dal mese di marzo 2023, e che consiste principalmente dal mancato riacquisto di 15 miliardi al mese di obbligazioni e titoli di Stato del solo programma APP (Asset Purchase Programme).

Una doccia fredda per l’Italia in quanto come riportato dalla Banca d’Italia l’APP ha effetti diretti sui rendimenti dei titoli pubblici e privati che saranno oggetto degli interventi. Ciò determina un un primo effetto sull’economia, poiché lo spostamento verso il basso della struttura dei rendimenti di mercato comporta a sua volta un miglioramento delle condizioni di offerta del credito e stimola gli investimenti. La riduzione dei tassi d’interesse, infine, favorisce il deprezzamento del cambio, fornendo un ulteriore stimolo all’attività economica. Invece, soprattutto a causa dell’inflazione (in Italia a +11,6% nel 2022ì) e delle conseguenze della guerra in Ucraina, in Italia c’è stato un rialzo dei rendimenti dei Titoli di Stato decennali del 4,275 % ed uno spread arrivato al 200%. Aumentare il costo del denaro non fa bene alla nostra economia. Tenendo presente che il Tesoro dovrà  collocare nei prossimi 12 mesi 510 miliardi di Titoli di Stato. L’articolazione di come sono composti questi 510 miliardi non è di particolare importanza, quello che maggiormente interessa ai nostri lettori è l’ammontare del peso degli interessi sul nostro bilancio pubblico del 2023, 2024 e 2025 che rappresenta un pericolo che si ripercuoterà sulla crescita e sul credito a famiglie e imprese: parliamo di 270 miliardi di interessi che il Tesoro dovrà erogare nel prossimo triennio. 

 
Abbiamo un paracadute di sicurezza, rappresentato dai risparmi depositati sui conti correnti, che tra l’altro vengono erosi dalla nostra inflazione record. L’Abi (Associazione Bancaria Italiana), evidenzia in uno dei suoi documenti che a novembre scorso i depositi hanno raggiunto una cifra impressionante, pari a 1.818 miliardi. Noi abbiamo più volte sollecitato i risparmiatori a ricomprarsi parte del debito pubblico italiano ma è ovvio che ci deve essere un dare-avere. I sottoscrittori dei Titoli di Stato devono avere una garanzia, da parte del Tesoro, che il capitale investito, in caso di riscatto anticipato rispetto alla scadenza del titolo non subisca nessuna penalizzazione. Facciamo un esempio. Chi ha sottoscritto ed acquistato l’ultimo Btp Italia 28.06.2022 per un impegno pari a 10 mila euro si ritrova oggi un valore più basso pari a 9.895 euro. Certo gli investitori il 28 dicembre 2022 hanno incassato una cedola, comunque tassata al 12,5%. L’aspetto è puramente psicologico, la cedola è scontata, la perdita su un titolo di Stato che sottoscrivo per aiutare l’Italia a sostenere il debito pubblico non lo è nel modo più assoluto. Una possibile soluzione.
 
Il meccanismo di garanzia al prezzo di emissione del Titolo potrebbe essere strutturato con apposite alchimie finanziarie, ma per correttezza questo tipo di operazione dovrebbe essere accompagnata da una opzione a favore dello Stato a riacquistare il titolo alle medesime condizioni nel caso ci fossero, come effettivamente si sta verificando in quest’ultimo periodo, rialzi dei tassi d’interesse. Una proposta per riflettere.
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