Pensioni e nodo Fornero, a Meloni tocca una corsa contro il tempo
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ApprofondimentiCommento Mer 12 ottobre 2022

Pensioni e nodo Fornero, a Giorgia Meloni tocca una corsa contro il tempo

Giorgia Meloni non avrà molti giorni per varare la sua prima legge di Bilancio su cui in queste ore sta impegnando tutta la sua squadra. Pensioni e nodo Fornero, a Giorgia Meloni tocca una corsa contro il tempo
Franco Bechis
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Franco Bechis

Il governo parte dalla previdenza

Giorgia Meloni non avrà molti giorni per varare la sua prima legge di Bilancio su cui in queste ore sta impegnando tutta la sua squadra. Uno dei primi obiettivi però è quello di non fare scattare una vera e propria trappola che riceve in eredità dal governo di Mario Draghi. Al 31 dicembre 2022 infatti scadranno tutti i correttivi in vigore alla legge Fornero sulle pensioni. Che dal primo gennaio 2023 tornerebbe in vigore nel suo testo originale con l’età minima per andare a riposo sopra i 67 anni. Sarebbe ovviamente una pessima medaglia da mettersi sul petto per il centrodestra tornato al governo. Ma non ci sarà né tempo né spazio finanziario per fare grandi modifiche. Impensabile tornare a quota 100, mentre non risolverebbe molto prorogare quella quota 102 in vigore che è stata alla prova dei pensionati un flop assoluto. L’ipotesi più probabile che circola in queste ore è quella di un mix di penalizzazioni e incentivi.

Il sistema ipotizzato come spiega il nostro Maurizio Cattaneo è quello contenuto in una vecchia proposta di legge di un deputato di Fdi, Walter Rizzetto, che è la sola via di uscita possibile anche secondo una vecchia volpe della previdenza come l’ex ministro Pd, Cesare Damiano. Lì è prevista una forchetta per andare in pensione fra i 62 e i 70 anni, con piccole penalizzazioni di chi sceglie l’uscita anticipata e agevolazioni per chi vuole andare invece qualche anno dopo. Una soluzione pratica che non avrebbe costi abnormi (4-5 miliardi al massimo) e che è anche mostra anche il modo di governare scelto dalla Meloni: non ideologico, convinta come è dell’inutilità di sventolare bandiere tanto per farlo. Scelte invece pragmatiche, sia pure all’interno del proprio legittimo programma.

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