Concerti, il comune di Milano studia una delibera per limitarli
Le nuove regole sui concerti a Milano potrebbero scattare già con la prossima stagione. Limite massino: 41 show
Non c’è pace per i concerti. Almeno a Milano.
Il sindaco Giuseppe Sala sta studiando una delibera per limitare le manifestazioni. Nuove regole che potrebbero partire già con la prossima tagione. In particolare il Comune di Milano sta lavorando a una delibera per razionalizzare i grandi eventi, come (e soprattutto) i concerti allo stadio Meazza e ai vicini ippodromi di San Siro e La Maura.
Il testo (che coinvolge più assessorati) è in lavorazione, ma le notizie dalla stampa sull’ipotesi di un limite al numero di concerti ha allarmato gli organizzatori, che quest’anno si apprestano a una stagione record e sono preoccupati per il futuro. Le nuove regole dovrebbero riguardare infatti la prossima stagione. Quest’anno è già in programma un numero record di show: 19 nel solo stadio di San Siro (mai sono stati così tanti in passato) con Tiziano Ferro ad aprire le danze, 4 date dei Coldplay, Mengoni, Depeche Mode, Muse e i Maneskin a chiudere il cartellone con due date il 24 e 25 luglio.
Poi si sono gli appuntamenti all’Ippodromo La Maura con i Red Hot Chili Peppers agli I-days e the Weeknd e all’Ippodromo Snai San Siro che ospiterà i Ghost in apertura di attività (il 29 maggio), Def Leppard insieme ai Motley Crue, Guè, Iron Maiden e Lazza. Il prossimo anno l’ipotesi alla quale si sta lavorado è di massimo 16 concerti a San Siro (o meglio esibizioni che superano gli 80 mila decibel, includendo quindi anche le prove suono nel computo, ha riferito il Giorno), 15 per l’Ippodromo Snai, 10 per La Maura per un massimo di 41 show.
C’è soddisfazione nei comitati di quartiere
Da anni infatti combattono una battaglia antirumore (con tanto di avviso di garanzia a Bruce Springsteen nel 2008 per aver sforato di 22 minuti l’orario finale del concerto). Meno contenti sono gli organizzatori delle manifestazioni. Si tratta di una “brutta notizia” ha commentato Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla cultura con delega alla musica e allo spettacolo dal vivo. “Dopo il devastante periodo del Covid, ci si mette ora anche il Comune di Milano che pensa di ostacolare il settore, limitando la musica e i concerti. Il che equivale – ha concluso – a limitare la cultura più giovane. Lo trovo davvero poco virtuoso. Spero che l’indiscrezione non sia vera e venga smentita. In ogni caso incoraggio altri Comuni italiani, più sensibili ad ospitare artisti e live, a farsi avanti perché non è giusto che la musica sia sempre trattata come l’ultima della classe”.