L'allarme di Coldiretti: «Presto dovremo uccidere le vacche»
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Cronaca Sab 27 agosto 2022

L'allarme del presidente di Coldiretti Prandini: «Presto dovremo uccidere le vacche»

È qualcosa di più di un appello quello di Ettore Prandini, presidente di Coldiretti che significa un milione e seicentomila agricoltori. L'allarme del presidente di Coldiretti Prandini: «Presto dovremo uccidere le vacche»
Carlo Cambi
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Carlo Cambi

L’allarme del presidente di Coldiretti Prandini

«Tra un paio di settimane cominceremo ad abbattere le vacche, non ce la facciamo più. Già un’azienda agricola su dieci sta chiudendo, ma una su tre lavora in perdita. A fine anno avremo il deserto produttivo. Bisogna che il governo agisca subito con un tetto nazionale al prezzo del gas, con l’eliminazione di tutti i costi aggiuntivi in bolletta ed è indispensabile che dica la verità sul piano dei razionamenti. Qui si rischia che l’agroalimentare salti per aria. Faccio i conti: la filiera agroalimentare dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. O si muovono subito o non ci saranno i margini di recupero: stiamo perdendo patrimonio. Anche perché noi margini di risparmio energetico ne abbiamo pochissimi: la produzione agricola e quella alimentare assorbono oltre l’11% dei consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti all’anno».

È qualcosa di più di un appello quello di Ettore Prandini, presidente di Coldiretti che significa un milione e seicentomila agricoltori associati, è un rimprovero, un grido di dolore e una smentita che ci sia ancora tempo. «Faccio l’allevatore anche io, il costo dell’energia nella mia azienda è aumentato del 500 per cento; è insostenibile. Ci sono settori dell’agroalimentare e dell’agricoltura che usano energia tutti i giorni, tutto l’anno. Pensate al gasolio, ai fertilizzanti, ai frigoriferi, alle macchine casearie. Siamo nel pieno della raccolta e della trasformazione del pomodoro, della vendemmia che il nostro primo asset per fatturato, ci sono problemi enormi nel lattiero caseario, a fine ottobre dovranno iniziare a lavorare i frantoi e i mulini macinano ogni giorno. Se va male a noi agricoltori, andrà malissimo per i consumatori. Non faccio fatica a pensare a un’inflazione alimentare a doppia cifra, fuori controllo. Bisogna agire subito, il tempo è scaduto».

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