Il paradosso di Amatrice, il Comune è crollato, ma l'Agenzia delle Entrate chiede 90mila euro
L'Agenzia delle Entrate ha recapitato al Comune di Amatrice un avviso con le sanzioni da pagare per il ritardo nei versamenti.La multa al Comune di Amatrice dopo il terremoto
Se non è un paradosso questo. Se non è questa una di quelle assurdità della burocrazia italica. Agosto 2016, una scossa di terremoto devasta Amatrice. Sotto il peso delle macerie muoiono 237 persone. Buona parte degli edifici ne escono distrutti. Tra questi anche il Municipio, dove dalle scosse non si salvano nemmeno un foglio di carta e una penna. Dopo il terremoto il paese del Lazio cerca di risollevarsi. E con lui anche il Municipio, che cerca di ripristinare i primi servizi. Riesce a pagare pure gli stipendi di agosto e settembre ai suoi dipendenti, ma non a versare correttamente le ritenute Irpef, né i contributi.
“Il Comune aveva perso ogni cosa – ha raccontato il sindaco Giorgio Cortellesi al Messaggero -, figuriamoci il collegamento telematico per controllare tali pagamenti”. La situazione viene regolarizzata dall’ente due anni dopo, nel settembre 2018, quando ad Amatrice si torna lentamente a respirare. Bravi, verrebbe da dire. E invece no perchè, come raccontato dal quotidiano, nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha recapitato in Comune un avviso con le sanzioni da pagare per il ritardo nei versamenti di quei due mesi. In tutto 90mila euro. Un classico paradosso all’italiana.