Dopo i proclami per il Ponte Morandi lo Stato fa ricchi i Benetton
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Primo piano/Cronaca
CronacaPrimo piano Gio 11 agosto 2022

I conti di Atlantia, dopo i proclami per il Ponte Morandi lo Stato fa ricchi i Benetton

Con i conti dei primi sei mesi del 2022, Atlantia, la holding posseduta dai Benetton con il 30% del capitale. I conti di Atlantia, dopo i proclami per il Ponte Morandi lo Stato fa ricchi i Benetton
Fabio Pavesi
di 
Fabio Pavesi

I conti di Atlantia

La notizia è passata sottotraccia, quasi fosse una questione di ordinaria amministrazione. Ma qui di ordinario c’è ben poco. Con i conti dei primi sei mesi del 2022, Atlantia, la holding posseduta dai Benetton con il 30% del capitale, ha messo la parola fine alla tribolata vicenda di Autostrade per l’Italia. E che fine gloriosa, tutta a favore degli azionisti di Atlantia e con lo Stato italiano che ha battuto mestamente in ritirata dopo i proclami guerreschi sulla lezione punitiva per i Benetton dopo il disastro del Ponte Morandia Genova avvenuto il 14 agosto 2018.

Qui di vincitore ce n’è solo uno ed è proprio la potente famiglia veneta che è riuscita nel capolavoro di liberarsi del pacco, divenuto scomodo dopo la tragedia genovese, con una lauta plusvalenza. Già perché dalla semestrale di Atlantia, pubblicata pochi giorni fa, ecco che è messo nero su bianco il guadagno della cessione di Aspi. La holding delle infrastrutture ha messo a segno dalla vendita al consorzio capitanato da Cassa depositi e prestiti una plusvalenza di ben 5,31 miliardi di euro.

Guadagno pro quota

Cui si aggiungono altri 526 milioni frutto dei mesi di gestione operativa di Aspi pre-cessione. Fanno 5,84 miliardi di euro a favore di Atlantia di cui i Benetton tramite Edizione posseggono il 30%. Vuol dire per la famiglia di Ponzano Veneto un guadagno pro-quota che sfiora 1,8 miliardi. Non solo ma Atlantia ha pure distribuito come si legge nella relazione del primo semestre di quest’anno 606 milioni di dividendi. Altri 180 milioni pro-quota che saliranno ai piani alti di Edizione.

Continua a leggere sulla copia digitale del giornale 

Condividi articolo