Il compleanno del Big Mac Index, cos'è e perchè è così importante
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Cronaca
Cronaca Sab 17 settembre 2022

Il Big Mac Index festeggia il compleanno, cos'è l'indice e perchè è così importante

L’indicazione, non certo scientifica ma sicuramente indicativa del Big Mac Index, l’indicatore che compie trentasei anni. Il Big Mac Index festeggia il compleanno, cos'è l'indice e perchè è così importante
Nino Sunseri
di 
Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Che cos’è il Big Mac Index

L’inflazione globale viaggia intorno all’8%. È questa l’indicazione, non certo scientifica ma sicuramente indicativa che viene dal Big Mac Index, l’indicatore che proprio in questi giorni compie trentasei anni. A inventarlo fu l’Economist per fornire un confronto valutario di facile comprensione per i suoi lettori, trovando nel panino made in Usa da cui prende il nome il suo punto di riferimento. Il BigMac infatti, è venduto nell’identica versione in tutto il mondo e ben si presta all’applicazione della teoria sulla parità dei poteri di acquisto e della legge del prezzo unico, secondo cui i tassi di cambio si equivalgano nel lungo periodo in modo che beni simili abbiano prezzi simili.

Come funziona il Big Mac Index

Il Big Mac Index funziona più o meno in questo modo: il prezzo del panino così come viene venduto nel mondo viene convertito in dollari, così da confrontare il potere d’acquisto delle singole valute nazionali. E gli ultimi dati ci dicono che solo quattro valute sono più costose del dollaro USA dopo la sua recente impennata, ma ciò potrebbe essere dovuto semplicemente a un alleggerimento della paura sui mercati. I Big Mac sono anche una misura globale dell’inflazione e i dati attuali mostrano un aumento medio dei prezzi dell’8% a livello globale solo negli ultimi sei mesi.

La valutazione dei prezzi

Ovviamente si tratta di una valutazione media. Si va da una riduzione dei prezzi del 2% in Cina a un aumento del 14% nella Repubblica Ceca e del 18% in Polonia. McDonald’s ha chiuso il suo Dollar Menu negli Stati Uniti nel 2013, ma il suo cheeseburger da 0,99 sterline è durato 14 anni nel Regno Unito. La Burghernomics ha sedotto il globo e il suo fascino non declina, anche se è ben lontana dall’essere perfetta. Nell’immaginario collettivo resta un punto di riferimento se non altro per la semplicità. Niente algoritmi. Solo un panino con semi di sesamo, tagliato a metà con insalata, cipolla, formaggio e un hamburger caldo condito di ketchup

Condividi articolo