In Calabria arrivano i medici cubani ma è polemica per lo stipendio
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Cronaca Mer 12 ottobre 2022

In Calabria arrivano i medici cubani, ma è polemica per lo stipendio

È questione di giorni, e una prima flotta di 50 medici sbarcherà in Calabria. Provenienza: Cuba. Contratto di assunzione a 4.700 euro mensili In Calabria arrivano i medici cubani, ma è polemica per lo stipendio Medici in corsia
Marco Vassallo
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Marco Vassallo

In Calabria assunti 497 medici cubani

È questione di giorni e una prima flotta di 50 medici sbarcherà in Calabria. Provenienza: Cuba. Contratto di assunzione a 4.700 euro mensili. Un corso di italiano e l’obiettivo di sopperire alla mancanza di personale della Regione. Sembra una soluzione innovativa e vincente quella adottata dalla Calabria, che dovrebbe portare in Italia quasi 500 medici dall’isola caraibica. Il problema, come ha sottolineato l’eurodeputata grillina Laura Ferrara al governatore Roberto Occhiuto è che i camici bianchi intascheranno solo 1.200 euro di stipendio, con il resto (3.500) che andrà dritto dritto nelle casse dello Stato cubano. Una schiavitù moderna l’ha definita lei. Mentre Occhiuto fa scudo e assicura: “Tutto regolare e studiato nei minimi dettagli”.

Il contratto dei medici cubani

La Regione ha siglato con la Comercializadora de Servicios Medico cubanos (Csmc), un’agenzia facente capo al governo dell’Avana questo accordo: prevede l’assunzione di 497 medici per coprire i vuoti di organico. Per ogni professionista è prevista una retribuzione mensile di 4.700 euro ma di queste solo 1.200 finiranno nelle tasche del medico mentre 3.500 saranno trattenute dall’agenzia e quindi entreranno nelle casse del governo castrista.

Le proteste dei grillini

Già “Rapporti di Human Rights Watch, Commissione interamericana per i diritti, Parlamento Europeo – ha scritto Laura Ferrara con i colleghi Jordi Canas, Leopoldo Lopez Gil e Javier Nart – hanno denunciato la violazione dei diritti umani e del lavoro dei medici nel contesto di analoghe assunzioni”. Continua la deputata: “Cuba impone a tutti i dipendenti civili che lavorano all’estero per lo Stato o per imprese statali, incluso al personale medico, obblighi e doveri ingiustificati che violano la dignità umana e i più basilari diritti umani fondamentali”. In questo caso, “la maggior parte dello stipendio (circa il 75%) viene trattenuto a beneficio di una società che esegue la volontà del Governo cubano, una situazione che è inedita nel contesto di un’assunzione di professionisti destinati a fornire i propri servizi in ambito medico”.

La risposta del presidente della Regione Occhiuto

Poi è arrivata la risposta di Occhiuto, che ha precisato: “Non abbiamo nessuna fretta, meglio qualche giorno di ritardo ma una procedura fatta con il massimo della correttezza. Verifichiamo ogni passaggio non una ma 10 volte: siamo la prima Regione a fare questo tipo di operazione, non faremo passi falsi”. Lo stesso Occhiuto si è poi rivolto, tramite le agenzie, direttamente alla Ferrara. “L’europarlamentare grillina usa impropriamente il logo e la carta intestata del Parlamento europeo per fare lotta politica. L’accordo sottoscritto è stato studiato nei minimi dettagli e approfondito con l’ambasciata italiana a Cuba e con il ministero della Salute. Non ci sarà alcuna violazione dei diritti umani né alcuna forma di schiavitù. Questi professionisti saranno accolti, ospitati e integrati e potranno lavorare in massima libertà”.

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