Gli ex commissari di Alitalia battono cassa: vogliono 10 milioni
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Cronaca Mer 21 settembre 2022

Gli ex commissari di Alitalia battono cassa: vogliono 10 milioni di compensi

Gli ex commissari di Alitalia Daniele Discepolo e Stefano Paleari, rompono gli indugi di fronte all’inerzia del Ministero dello Sviluppo. Gli ex commissari di Alitalia battono cassa: vogliono 10 milioni di compensi
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Gli ex commissari di Alitalia chiedono 10 milioni

Gli ex commissari di Alitalia Daniele Discepolo e Stefano Paleari, rompono gli indugi di fronte all’inerzia del Ministero dello Sviluppo, e lanciano una diffida: pagateci i nostri emolumenti per i 2 anni e otto mesi di gestione commissariale terminata a dicembre 2019, della ex compagnia di bandiera, altrimenti faremo causa. In totale i due ex commissari avanzano un somma consistente. Questa volta destinatario della lettera degli avvocati Francesco Simoneschi e Alessandro Costa, dello studio Pedersoli e associati che assiste Discepolo, legale d’affari milanese e Paleari, professore ordinario del dipartimento di ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione all’Università di Bergamo è solamente Giancarlo Giorgetti, ministro del Mise.

La richiesta di liquidazione

La lettera del 14 settembre, secondo quanto trapelato dal ministero di via Veneto, diffida «il Mise in persona del Ministro pro tempore ad autorizzare, o comunque a porre in essere gli adempimenti all’uopo necessari entro e non oltre 30 giorni dal ricevimento della presente per la liquidazione delle somme dovute per legge in favore del prof. Stefano Paleari e dell’avv. Daniele Discepolo».

I toni a questo punto si sono fatti netti e perentori. I legali di Pedersoli hanno fatto seguito «alla comunicazione inviata lo scorso 19 luglio 2022, non avendo ricevuto alcun riscontro da parte del Ministero dello Sviluppo Economico in merito alla liquidazione dei compensi spettanti al prof. Paleari e all’avv. Discepolo, con la presente ci vediamo costretti ad avviare le necessarie azioni giudiziali a tutela degli interessi dei nostri Assistiti».

La richiesta dei commissari

Questo in quanto, al di là «dell’acconto liquidato in via provvisoria ai suddetti Professionisti in virtù del decreto ministeriale del 15 ottobre 2020, codesto Ministero non ha dato seguito agli impegni assunti e, al contrario, ha adottato una condotta che lascia intendere la volontà di non proseguire nella procedura di liquidazione della maggior somma dovuta per legge ai Commissari Straordinari». Nella lettera di un paio di pagine «si rammenta che a saldo delle rispettive attività svolte, al Prof. Paleari deve essere liquidata la somma di 7.302.322,00 euro, mentre all’avv. Discepolo deve essere liquidata la somma di 2.971.009,00 euro, oltre accessori e interessi di legge.

I legali senza mezzi termini scrivono che «in mancanza di ciò si provvederà ad avviare l’azione giudiziaria volta ad ottenere dal competente Giudice la richiesta di nomina di un Commissario ad acta che provveda alla liquidazione di quanto dovuto». Nello stesso tempo, «verrà dato avvio alle azioni volte ad ottenere il ristoro dei danni che la condotta omissiva del Mise ha cagionato ai nostri Assistiti tanto sul piano patrimoniale – in termini, tra l’altro, di mancato guadagno derivante dalla perdita di opportunità professionali che gli stessi avrebbero potuto coltivare in luogo dell’incarico di cui è controversia – quanto dal punto di vista della reputazione professionale».

Cosa era successo

È il caso di ricordare che sono state una quindicina le interlocuzioni epistolari intercorse fra Discepolo, Paleari e vari interlocutori istituzionali, tra cui Palazzo Chigi. Paleari e Discepolo furono rimossi il 5 dicembre di tre anni fa dalla gestione commissariale assieme a Enrico Laghi, dall’allora ministro del Mise Stefano Patuanelli, all’improvviso. Pochi giorni prima della rimozione, cioè l’11 novembre, si era tenuto in via Veneto un vertice, presenti i commissari, il Ministro Patuanelli, Giovanni Castellucci (ex ad Atlantia) e Gianfranco Battisti (ex ad di Fs). Nel corso della riunione i due manager annunciarono di tirarsi fuori dalla cordata per acquistare Alitalia (assieme a Delta), provocando l’irritazione di Patuanelli.

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