Draghi sfonda il tetto degli stipendi per sistemare i suoi
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CronacaIn evidenza Gio 29 settembre 2022

Draghi sfonda il tetto dei 240 mila euro di stipendio per sistemare i suoi

Mario Draghi era diventato una furia quando in Parlamento era passato un emendamento al decreto aiuti per gli stipendi. Draghi sfonda il tetto dei 240 mila euro di stipendio per sistemare i suoi
Franco Bechis
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Franco Bechis

Il tetto agli stipendi pubblici

Mario Draghi era diventato una furia quando in Parlamento era passato un emendamento al decreto aiuti che faceva saltare per alcune categorie di dirigenti pubblici il tetto stipendiale di 240 mila euro lordi tutto compreso. Tanto che è che in 24 ore aveva fatto sopprimere la novità che tanto scandalo gli aveva provocato. Peccato che poche settimane prima (il primo agosto) lo stesso presidente del Consiglio aveva firmato di suo pugno un dpcm grazie a cui per la prima volta dal 2014 veniva sfondato proprio a palazzo Chigi proprio il tetto dei 240 mila euro.

Draghi infatti ha autorizzato la nomina di un coordinatore della nuova struttura di missione per la «razionalizzazione e il miglioramento della regolazione» inserendo in decreto anche tutte le voci e le indennità del suo stipendio. Il totale è 250.546,20 euro, dunque oltre 10 mila euro in più del massimo consentito. Piccola cifra per quello sfondamento, ma è il principio che conta: se Draghi è il primo a violarlo, diventa un po’ stucchevole poi lo sfogo della sua rabbia contro chi voleva levare quel tetto. Draghi l’ha fatto per un misterioso protetto (il nominato non è noto).

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