Pnrr, i fondi sulle grandi città: così i sindaci si giocano la rielezione
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CronacaPrimo piano Mar 13 settembre 2022

Pnrr, pioggia di fondi sulle grandi città: così i sindaci si giocheranno la rielezione

Una corposa pioggia di fondi in arrivo sulle grandi città, portata in dote dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Pnrr, pioggia di fondi sulle grandi città: così i sindaci si giocheranno la rielezione
Carmine Gazzani
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Carmine Gazzani

I fondi del Pnrr sulle grandi città

Una corposa pioggia di fondi in arrivo sulle grandi città, portata in dote dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Mentre la battaglia politica infuria sulle misure da approntare contro l’emergenza energetica, un decreto del Ministero dell’Interno ha definito un primo maxi stanziamento per i comuni di Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, beneficiari nel complesso di una tranche da 665 milioni di euro.

Lo scopo del provvedimento, che dà attuazione al decreto Aiuti, fornisce un po’ di ossigeno alle amministrazioni per la realizzazione di alcuni importanti progetti. La sfida è quella di avviare ovviamente il prima possibile i lavori: se realizzati in tempo saranno una sorta di garanzia sulla possibilità di rielezione.

Roma

A brindare in maniera particolare è in sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che dovrà gestire la fetta maggioritaria del finanziamento: sono 258 milioni di euro, circa il 39% del totale. Di questa cifra, 128 milioni saranno a disposizione per la realizzazione del “distretto di economia circolare”, uno degli strumenti principali pensati per favorire la decarbonizzazione dei processi produttivi e potenziare il riciclo dei rifiuti per diminuire lo smaltimento in discarica o l’incenerimento.

Altri 61 milioni di euro sono destinati ai vari centri di raccolta di rifiuti nella Capitale, dalla periferia di Corviale a La Storta. Questi soldi dovranno poi essere impiegati per gli impianti di selezione e valorizzazione di carta e cartone di Ponte Malnome e Rocca di Cencia. Insomma, una spinta green che arriva al Campidoglio di Gualtieri, che si appresta a ricevere anche 70 milioni di euro per la riqualificazione del deposito tranviario di via Severini, come annunciato dall’assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè.

Milano

Il Pnrr è una ricca opportunità pure per il Comune di Milano, beneficiario di 129 milioni di euro. Rispetto a Roma, i progetti sono diversificati. Per la Goccia della Bovisa, un’area abbandonata nella zona nord ovest della città formata da oltre 40 ettari di bosco e ruderi, è previsto un finanziamento di quasi 37 milioni di euro per la costruzione di due edifici della Fondazione Scuole Civiche Milano.

Altri 15 milioni serviranno per salvare la foresta urbana, tema su cui si era impegnato anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Altri 25,8 milioni affluiranno nelle casse milanesi per il potenziamento del trasporto pubblico, nel caso specifico con il prolungamento della “tranvia 24”, nella tratta Selvanesco-Ieo. Oltre 10 milioni saranno sfruttati per l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’installazione di nuovi ascensori in varie fermate della metropolitana. Di tutte le risorse del Pnrr, poi, un milione di euro servirà per dare seguito alla iniziativa «piazze aperte in ogni quartiere», fortemente voluta dal sindaco Beppe Sala.

Napoli

A Napoli spetta la terza porzione più consistente del plafond disposto dal Viminale, con una somma di 85 milioni di euro. Quasi la metà della dotazione, 33 milioni, andrà per la riqualificazione del quartiere di Scampia, noto alle cronache per essere stata la roccaforte della camorra napoletana. In particolare l’amministrazione del dem Gaetano Manfredi ha annunciato l’impegno per la rigenerazione della cosiddetta “Casa dei puffi”, a lungo simbolo incontrastato dello spaccio. D’altra parte le risorse serviranno a potenziare anche il trasporto e gli interventi di restauro della Villa comunale e del Parco virgiliano.

Torino

Altri 80 milioni di euro affluiranno, ancora, al Comune di Torino: in questo caso la maggior parte, 27 milioni di euro, andrà per l’integrazione della Biblioteca civica, e un’altra (23 milioni) per la riqualificazione del Teatro nuovo. Mentre 16 milioni saranno messi sul capitolo dell’edilizia scolastica per la manutenzione straordinaria nei vari quadranti della città.

Palermo e Genova

A Palermo, invece, sono stati destinati 60 milioni, previsti per vari progetti necessari al potenziamento della raccolta differenziata; a differenza di Genova per cui i 53 milioni attribuiti sono spalmati su vari capitoli, dalla realizzazione della nuova banchina per l’attracco dei battelli turistici al porticciolo di Nervi, fino agli interventi di efficientamento energetico del Teatro nazionale della Corte “Ivo Chiesa”.

Il tesoretto

Per i sindaci c’è di che essere soddisfatti, dunque: hanno ricevuto un tesoretto, via Recovery Plan, per provare a salvaguardare la riconferma. Certo, l’erogazione delle risorse seguirà un iter molto preciso: la prima parte pari al 20 per cento verrà versata «a titolo di acconto rispetto al valore totale degli interventi entro il primo trimestre del 2023», si legge nel testo predisposto dal Viminale. Un ulteriore 20% affluirà nelle casse dei Comuni «al momento della stipula del primo contratto dei lavori».

La parte più sostanziosa, la metà di quanto previsto, sarà erogata sulla base dello stato di avanzamento dei lavori. Per l’ultimo pezzo, il restante 10 per cento, è necessaria la trasmissione al ministero dell’Interno, del certificato di collaudo. Insomma, c’è da attendere e portare avanti i lavori. Ma alla fine potrebbe esserci la tanto agognata ricompensa elettorale.

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