Dal 2025 non ci servirà più il gas russo, ce lo premette l'Eni
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CronacaDa non perdere Sab 24 settembre 2022

Dal 2025 non ci servirà più il gas russo, ce lo premette l'Eni

L’Eni hanno assicurato che i flussi sono in aumento e che verranno rispettati gli accordi. Dal 2025 non ci servirà più il gas russo Dal 2025 non ci servirà più il gas russo, ce lo premette l'Eni Eni energia
Redazione Verità&Affari
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L’emergenza gas in Italia

C’è stato un po’ di allarme nei giorni scorsi sulle forniture di gas dall’Algeria, ma sia la Sonatrach, la compagnia energetica nazionale, sia l’Eni hanno assicurato che i flussi sono in aumento e che verranno rispettati gli accordi sottoscritti. Le notizie di alcune difficoltà nel pompare metano erano apparse sui giornali algerini e sono subito rimbalzate sui media italiani. L’Eni ha è intervenuta affermando che «non risulta alcuna difficoltà da parte algerina nella disponibilità presente e futura dei volumi di gas addizionali concordati, che peraltro stanno già arrivando in Italia».

La compagnia italiana ha sostenuto che questa settimana dall’Algeria attraverso il Transmed sono arrivati in Italia mediamente circa 74 milioni di metri cubi al giorno, con picchi di 85 milioni. Questi volumi rappresentano circa il 40% del totale delle forniture e sono ben più di 3 volte il flusso che è arrivato dalla Russia nello stesso periodo. Nel corso degli ultimi 10 anni non si sono mai registrati questi livelli di flussi dall’Algeria durante il mese di settembre». Lo stesso messaggio rassicurante è arrivato dal Paese nordafricano.

L’Algeria onorerà gli impegni presi con l’Italia, che «riceverà altri 10 miliardi di metri cubi di gas nei prossimi mesi» è scritto in un comunicato diffuso dal ministero dell’Energia. «L’Algeria, che intrattiene relazioni privilegiate con l’Italia, garantisce l’approvvigionamento di gas all’Italia e conta di aumentare le proprie forniture a oltre 25 miliardi di metri cubi da adesso alla fine dell’anno».

L’Algeria primo fornitore di metano

L’Algeria è diventata in questi mesi il primo fornitore di metano all’Italia, sostituendo Mosca. Ed è proprio il gas russo a essere sempre meno importante per il nostro fabbisogno. I 20 miliardi di metri cubi di gas provenienti dalla Russia e importati da Eni saranno totalmente sostituiti nel corso del 2025. A illustrare questo calendario è stato Guido Brusco, Chief Operating Officer Natural Resources del gruppo Eni, presente ieri al salone internazionale del gas in corso a Milano.

«Il lavoro che abbiamo fatto – ha spiegato – è servito a pianificare la sostituzione del gas che Eni importa dalla Russia con altro gas che sta arrivando e dovrà arrivare da altri Paesi, prevalentemente di nostra produzione. Come Eni abbiamo importato nel 2021 circa 20 miliardi metri cubi, il piano ci consentirà di sostituirli entro il 2025. Riusciremo a coprirne circa il 50% a partire dall’inverno 2022-2023, circa l’80% nel 2024 e il 100% nel corso del 2025». E a sostituire il gas russo sarà in gran parte quello che arriva dall’Algeria, le cui forniture destinate all’Eni raddoppieranno da circa 9 miliardi di metri cubi annui a circa 18 miliardi di metri cubi annui entro il 2024. Di questi 9 miliardi addizionali, già 6 miliardi inizieranno ad arrivare a partire da quest’inverno e con aumenti progressivi nel corso del 2023.

I volumi di gas

«I nuovi volumi di gas oggetto dei due accordi che abbiamo raggiunto questa estate con i partner algerini – ha detto Brusco – sono anche frutto della stretta collaborazione nello sviluppo di progetti upstream a gas nel Paese che, attraverso il modello fast track distintivo Eni, sta portando una accelerazione significativa alla messa in produzione del potenziale dei campi». Per quest’anno bisogna poi aggiungere «circa 4 miliardi addizionali in arrivo dal nord Europa, prevalentemente nostro gas norvegese – ha detto il manager Eni – e circa 500 milioni di metri cubi di Gnl in arrivo dall’Egitto, dove abbiamo siglato un accordo da 3 miliardi di metri cubi quest’estate».

Brusco ha spiegato inoltre che «dalla primavera del 2023 con l’avvio dei due nuovi terminali di Snam, potremo disporre di quantità sempre maggiori di Gnl da Paesi come Egitto, Qatar, Congo, Nigeria e Angola, per un totale di circa 4 miliardi di metri cubi, che potranno superare i 7 miliardi nel 2024. In particolare il gas dal Congo deriva dall’accelerazione e aumento della produzione del nostro gas nel paese, in primis tramite lo sviluppo di un progetto di gas naturale liquefatto che stiamo finalizzando». Il manager Eni ha ricordato poi «le novità, come la scoperta fatta a Cipro dove stiamo facendo la delimitazione del giacimento. Abbiamo altri blocchi dove stiamo lavorando, con la delimitazione potremo avere entro fine anno un piano di sviluppo e poi valuteremo le varie opzioni».

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