Turbolenze in Ita, il presidente Altavilla fa causa contro tutti
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CronacaDa non perdere Ven 28 ottobre 2022

Turbolenze in Ita, il presidente Altavilla fa causa contro tutti

Alfredo Altavilla, presidente della compagnia, ha deciso di fare causa a sette membri del consiglio d’amministrazione di Ita. Turbolenze in Ita, il presidente Altavilla fa causa contro tutti
Alberto Mapelli
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Alberto Mapelli

Altavilla fa causa a Ita

Dopo la rimozione delle deleghe arrivano i primi strascichi legali della lotta intestina ad Ita Airways. Alfredo Altavilla, presidente della compagnia, ha deciso di fare causa a sette membri del consiglio d’amministrazione, compreso l’amministratore delegato Fabio Lazzerini, che hanno votato per togliergli ogni potere e delega operativa. La citazione al Tribunale civile di Roma è stata depositata dai legali che seguono il presidente di Ita Altavilla: la prima udienza sarebbe fissata a febbraio dell’anno prossimo. Altavilla lamenterebbe sostanzialmente l’assenza di una giusta causa per la rimozione delle deleghe che hanno svuotato l’incarico di ogni operatività.

Tocca al Mef

Secondo Altavilla, il cda sarebbe anche andato oltre le proprie possibilità il 12 ottobre, data in cui sono state rimosse le deleghe al presidente. In base a quanto scritto, la rimozione delle deleghe non era all’ordine del giorno. Inoltre, per i legali del presidente di Ita, il potere di rimuovere le deleghe spetterebbe all’assemblea dei soci, e quindi al Mef. Poco importa per Altavilla che, sentito il parere del collegio sindacale, il cda sia stato convocato nuovamente una settimana fa per confermare la rimozione delle deleghe. La curiosità è che Altavilla, essendo rappresentante legale di Ita, abbia dovuto rivolgere la citazione anche contro se stesso.

Benedizione del Tesoro

Se dal punto di vista legale toccherà al Tribunale di Roma stabilire la ragione o il torto nelle sue recriminazioni dal punto di vista procedurale che ha portato alla rimozione delle sue deleghe, è evidente che Altavilla fosse già stato scaricato dal Tesoro. Il Mef infatti, dopo le prime recriminazioni di Altavilla, aveva già scaricato il presidente di Ita dando il suo benestare alla scelta del cda, ritenendola una scelta legittima e nei poteri del consiglio di Ita.

La decisione del governo

La causa si trasforma quindi in una spina in più, seppur mediatica prima di tutto, per il governo Meloni. Il nuovo esecutivo, infatti, dovrà gestire la trattativa in corso con la cordata Delta-Certares, la cui esclusiva dovrebbe scadere il 31 ottobre, salvo proroghe decise dal governo. Che la palla sia in mano a Palazzo Chigi è evidente dall’email che l’ad Lazzerini ha scritto ai dipendenti in occasione del 15 ottobre, primo anniversario di Ita. Il processo di privatizzazione «è e deve rimanere una prerogativa del nostro governo», scrive l’ad.

«Il nostro lavoro – continua – è supportare il governo in tutto ciò che gli serve per portare avanti le sue decisioni mantenendo al centro delle riflessioni di tutti lo sviluppo profittevole della nostra azienda». Senza, assicura l’ad, «avere preferenze» e «senza fare il tifo per una o per l’altra soluzione». L’ad nella lettera ha anche assicurato la sua vicinanza e di tutto il management ai dipendenti aprendo un canale di interazione diretta (un indirizzo email) a cui tutti possono rivolgersi in caso di necessità e ha inaugurato la rassegna stampa che ogni lunedì verrà mandata a tutti i dipendenti.

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