Jovanotti cerca il riscatto con il Beach Party dopo 2 anni orribili per i conti
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CronacaDa non perdere Dom 03 luglio 2022

Jovanotti cerca il riscatto con il Beach Party dopo un biennio orribile per i conti

Con il Jova beach party sui litorali finalmente Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, può tirare un sospiro di sollievo Jovanotti cerca il riscatto con il Beach Party dopo un biennio orribile per i conti
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Il bilancio delle società di Jovanotti

Le prime due tappe – quella di ieri e di stasera sulla spiaggia di Lignano Sabbiadoro – hanno fatto il tutto esaurito. Ed è possibile che lo stesso accada negli altri dieci appuntamenti del Jova beach party sui litorali di Italia. E finalmente Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, può tirare un sospiro di sollievo e con lui tutti i collaboratori, perché dal punto di vista economico gli ultimi due anni sono stati un vero disastro imprenditoriale.

Colpa del Covid naturalmente e delle regole che hanno penalizzato mestieri come quello del cantante, che con i tour fatturava la gran parte delle sue entrate. Anche quelle sui diritti nel biennio sono andati scemando, e se per Lorenzo, chiuso nel suo buen retiro di Cortona, vicino ad Arezzo, il fieno messo in cascina negli anni precedenti è bastato e avanzato per vivere più che dignitosamente, i suoi collaboratori debbono accendere un cero ai vari decreti ristori varati durante la pandemia, perché sono stati praticamente la sola entrata a disposizione.

Il fatturato con il Covid

Jovanotti ha il controllo al 90% di due società, la Soleluna che si occupa di pubblicazioni e diritti della sua musica, e la Yo company che invece è quella centrale nella fatturazione dei concerti e delle manifestazioni. Da poco sono stati depositati in Camera di commercio in forma sintetica entrambi i bilanci 2021 e come per l’anno precedente la caduta degli incassi è stata verticale.

Soleluna, che fatturava nel 2019 1.820.910 euro, ha visto dimezzarsi gli incassi nel 2020 essendo passati a 917.224 euro. L’anno scorso è andata perfino peggio: 413.044 euro, nonostante i contributi in conto esercizio siano saliti da 40 mila a 103.857 euro. Ovviamente con la contrazione del fatturato addio utile, che già nel 2020 si era ridotto sensibilmente a 98.507 euro. L’ultimo anno è arrivato il rosso, con una perdita di 138.299 euro.

E non è stata la sola cattiva notizia: fino al 2020 la società di Jovanotti non aveva manco un euro di debito con le banche. Nel 2021 invece in quella situazione è dovuta andare a bussare alla porta degli istituti di credito indebitandosi per 450 mila euro, cifra superiore al fatturato annuo. I ricavi dall’attività tipica per altro si sono ridotti all’osso: 277.373 euro per «prestazioni», 14.931 euro di royalties e 816 di «ricavi diversi».

Le società di Jovanotti

Non è andata tanto meglio alla Yo company. Il 2018 era stato un anno boom, grazie al sedicesimo tour musicale di Lorenzo (il Live Tour) che si aprì a febbraio per concludersi a luglio al Mediolanum Forum di Assago. Quell’anno il fatturato fu di 6,6 milioni di euro, e l’utile di 756.229 euro. Il 2019 è andata meno bene, anche se fu l’anno del primo tour sulle spiagge italiane: fatturato di 3,4 milioni di euro e utile di 310.760 euro.

Poi la caduta verticale che ben emerge dal bilancio 2021 della società: il valore della produzione è sceso a 89.493 euro (in linea con il 2020) e l’utile è scomparso perché è anche qui i conti si sono tinti di rosso con una perdita di esercizio di 28.066 euro (l’anno precedente ancora si registrava un utile di 41.128 euro grazie a ricavi diversi per 46 mila euro). Avendo prudentemente in entrambe le società accantonato a riserva gli utili degli anni delle vacche grasse, si è pescato da quelli per coprire le impreviste perdite senza dovere mettere mano al portafoglio e potendo attendere con tranquillità la ripartenza del 2022.

La ripartenza di Jovanotti

Quest’anno Jovanotti per altro accompagna il tour nelle spiagge a un accordo sottoscritto in primavera con Banca Intesa e il Wwf Italia, quella ribattezzata RI-PARTY-AMO. Grazie al lancio di un crowfunding a cui ha contribuito anche nei versamenti la banca, sono stati raccolti 5 milioni di euro per la pulizia delle spiagge dopo i vari concerti e la formazione ambientale dei ragazzi nelle scuole e nelle Università (si è partiti a maggio alla Bicocca). Oltre alle spiagge pulite il programma prevede anche «interventi infrastrutturali per tutelare habitat naturali quali zone umide, fiumi e laghi».

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